Archivi giornalieri: 13 Marzo 2011

Un fiorellino ci salverà

Su La Repubblica di oggi si parla anche di Sadao Ichikawa, direttore del laboratorio di genetica dell’Univerità di Saitama, in Giappone.

È stato uno dei più appassionati sostenitori dell’uso pacifico dell’ener-gia nucleare.  All’inizio anche lui non nutriva dubbi, ma poi ha cominciato a studiare gli effetti delle radiazioni sulle spighe di grano.

Così, Ichikawa è diventato un antinuclearista convinto, un “verde” grazie ad un fiorellino, la comellina comunis, che ha sottoposto a radiazioni nuclari notando che cambiava colore, da azzurro diventava rosa. Attorno a dieci delle 55 centrali nucleari attive in Giappone, Ichikawa ha seminato questi fiorellini e per cinque anni studenti, casalinghe, pensionati, li hanno monitorati: erano tutti rosa, sempre rosa, come piccoli geiger viventi rendevano palese l’invisibile minaccia.

“Il fiore era un mutante e allora ho capito che non c’è uso pacifico dell’energia nucleare, c’è soltanto uso pericoloso. Vogliamo diventare tutti mutanti? O forse già lo siamo?”

 Sull’argomento, anche Alessandro, qui.

Aledanno, Renatona e l’abusivismo edilizio

Interessante l’intervista a Massimo Miglio, fino a poco tempo fa a capo dell’ufficio antiabusivismo del Comune di Roma.

Indovinate chi l’ha cacciato? La premiata coppia di peracottari, Aledanno e Renatona.

Il suo allontanamento è stato oggetto di polemiche.
“Mi hanno cacciato da un giorno all’altro. Prima dal Comune, con un fax. Avrei preferito un contatto diretto, qualche motivazione più chiara. Ma è una decisione che non posso e non voglio sindacare”.
E dalla Regione?
“Lì nemmeno un fax. Mi hanno semplicemente disattivato il badge per entrare in ufficio”.

I cerchiobottisti

Della riforma della Giustizia “epocale” sappiamo praticamente tutto.

Sappiamo che non servirà ai cittadini, che non avranno alcun beneficio dalla separazione delle carriere, dall’introduzione del triplo CSM, dall’abolizione dell’obbligatorietà dell’azione penale, dalla dipendenza della polizia giudiziaria dal Ministero dell’Interno, dalla responsabilità civile dei giudici, dall’inappellabilità dell’assoluzione nelle sentenze di primo grado.

I problemi della giustizia sono la lentezza dei processi, l’assenza di risorse economiche e umane e quella bilancia che B. ha mostrato durante la conferenza stampa (justice for dummies) non tornerà in pari con questi provvedimenti.

Nonostante ciò, c’è sempre qualche  cerchiobottista dietro l’angolo. La tentazione  del dialogo, per alcuni, deve essere davvero irresistibile.

Così su La Repubblica di venerdì scorso, tocca leggere, nella stessa pagina, un’intervista a Franceschini che boccia ogni confronto e una dichiarazione di Baffino l’Alchimista che ritiene il dialogo possibile dopo le dimissioni del premier.

L’amico Enzo Puro mi dice che quello di Baffino è chiaramente un artificio  retorico per sottolineare ancora di più il fatto che un pluriimputato avvia la riforma della giustizia.

Sarà, ma continuo a pensare che le parole dei dirigenti del PD, che riescono in ogni occasione a dire tutto e il contrario di tutto, non fanno che aumentare le fila dei disillusi, delle potenziali astensioni, dei travasi di voti a SEL, IdV, M5S.