Si è svolta oggi pomeriggio a Latina la Direzione Provinciale del PD dedicata alle elezioni amministrative. Ho sentito un clima di fiducia, e penso anch’io che da questa tornata elettorale possano giungere delle buone notizie, soprattutto dal capoluogo. Serve però che il PD ci metta la faccia, quindi da qui scaturisce l’appello a tutti i big del partito, formulato in direzione, affinchè vadano a Latina e a Terracina soprattutto, ossia laddove le sfide sono più difficili.
A Latina la partita è aperta, Claudio Moscardelli è in corsa, la destra ha iniziato ad avvelenare il clima elettorale e ciò è sintomo della paura di Di Giorgi & Co.
Non ingannino, però le divisioni nel campo della destra. Probabilmente il loro blocco sociale di riferimento nonché gli interessi economici sono molto più radicati e forti rispetto alle capacità politiche dei singoli. Sarà fondamentale, nella sfida alla poltrona di sindaco, il risultato delle liste che appoggiano Claudio e in primis del PD, perchè il sindaco non può permettersi una vittoria a metà (Minturno docet).
Le note stonate sono due: la lista del PD per ora prevede la presenza di due sole donne. Davvero pochine anche se è vero che si raccoglie ciò che si semina. E poi c’è l’UDC che incombe, a Latina ma non solo. Appurato che l’UDC in provincia è una costola del PDL, come dimostrato dal ruolo della famiglia Forte nella giunta Polverini, e appurato che il terzo polo non esiste, non capisco perchè si debba continuare a perseguire la possibilità di creare alleanze con il partito di Aldo e Michele Forte. Di fronte alle politiche messe in atto dalla giunta regionale su sanità, scuola, trasporti, rifiuti, diventa difficile mazzolare a Latina e tenere un atteggiamento più morbido a Cassino. O no?