Archivi giornalieri: 30 Agosto 2011

La mia Sicilia

Sei sul mare, che è di un azzurro che se non lo vedi non lo puoi immaginare. Poi l’aereo vira, evita Montagna Longa e ti trovi sulla terraferma. Aeroporto Falcone-Borsellino. Percorri l’autostrada e non puoi fare a meno di pensare a quel 23 maggio del 1992. Cerchi con lo sgurado IL punto, QUEL punto dell’autostrada e ti appare il monumento che ricorda Giovanni Falcone, la moglie e i tre uomini della scorta, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Quante contraddizioni, in questa terra che sa essere ospitale come nessun’altra e allo stesso tempo carnefice dei propri figli.

Quel che mi colpisce è proprio la terra, il suo colore vivo, acceso. Guardi le colline, gli agrumeti e pensi ad una terra amica, che sa dare ancora frutti buoni da mangiare. Penso alla terra della Campania, che, invece, sento marcia, putrida. Riesco quasi a vedere tutta la merda che ci hanno seppellito, pattumiera d’Italia. Qui no. Almeno la terra, la materia prima, l’hanno preservata. Almeno spero.

Il mare che vedo nei giorni successivi mi conferma ciò che avevo visto dal cielo.

 Colori stupendi, acque limpide, luoghi incantevoli. La costa tra Aspra e Torre Normanna è di una bellezza mozzafiato. E l’entroterra non è da meno.

Però. C’è sempre un però.

L’incuria regna sovrana. Le spiagge sono per la maggior parte libere e la pulizia è demandata all’educazione delle persone. Ma in assenza di un servizio di pulizie degno di questo nome la sporcizia prenderebbe il sopravvento anche a Lugano. Le strade, poi.  Bagheria è famosa per le sue splendide ville settecentesche, dimore di campagna dei principi palermitani che qui, nella Conca d’Oro, avevano i possedimenti dai quali traevano i frutti per le loro tavole.   C’è il rettifilo che collega Bagheria ad Aspra. I marciapedi sono infestati di erbacce, carte, bottiglie. Qui lo spazzino non si vede da anni, altro che tagli ai comuni delle ultime finanziarie. Chiedo come sia possibile tutto questo, come sia possibile non pensare di salvaguardare tutta questa bellezza. Mi dicono: non ci sono i soldi, e la politica se ne frega della Sicilia. Ma come? Andreotti, Salvo Lima, Forza Italia, il 61-0 alla Camera? Niente. Qui la politica non ha fatto niente.

Palermo è di una bellezza unica, ci passo una serata ma tanto mi basta. L’odore che proviene dalle bancarelle che, in strada, preparano quarume e pane ca’ meuza vale il viaggio. La vista del Teatro Massimo pure, splendido su  Piazza Verdi illuminata. Guardo tutto questo e penso che Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, gli uomini delle scorte, Libero Grassi, Boris Giuliano, Beppe Montana, Ninni Cassarà, Pio La Torre, Padre Puglisi, Giuseppe di Matteo e tante altre vittime di mafia non potranno più godere di tutto questo. Mi chiedo perchè ma una risposta non la trovo. Potere? Denaro? Avidità? Crimine allo stato puro? Paura? No, una risposta non c’è.

Tesori, come detto, ce ne sono a non finire. Uno di questi lo trovo a Bagheria, a Villa Cattolica. Il museo che conserva le opere di Renato Guttuso, che qui è anche sepolto.

Giri tra le stanze tra carretti siciliani, statue in gesso,  dipinti di artisti minori. Poi sali al piano nobile e ci sono le foto splendide di Ferdinando Scianna e poi c’è Guttuso, con le sue donne esagerate, i quadri della maurità e i ritratti giovanili. E così capita che, quasi per caso, ti imbatti nel ritratto che Guttuso fece a Mario Alicata, il nonno di Cristiana. E ti viene un tuffo al cuore, perchè a Cristiana vuoi bene ed è come se lì, in quel quadro, vedessi uno di famiglia.

Eccola, la mia Sicilia. Anno 2011.

Lacrime di coccodrillo

Uil: “Verso proclamazione sciopero pubblico impiego”. Sul piede di guerra anche la Uil che si dice pronta a proclamare lo sciopero generale nel pubblico impiego contro “i gravi effetti della manovra economica sui dipendenti pubblici”.

Adesso se ne accorgono. CISL e UIL hanno abdicato da tempo al loro ruolo e sono stati conniventi e collaterali con le scelte scellerate del governo e degli imprenditori, a partire dalla vicenda FIAT. E poi, se lo fanno da soli lo sciopero?

Come ammazzare il Porcellum

Un notaio, una penna e la Prossima Italia, ecco come ammazzare il Porcellum in un colpo solo. Al via il settembre referendario.

Prossima Italia si unisce a una campagna referendaria difficile e al cardiopalma per abbattere la legge porcata.
E’ arrivato il momento di dare una mano come si può e con tutta la forza che si è in grado di mettere in campo per impedire che anche al prossimo giro 946 parlamentari siano nominati dai Partiti.
Il referendum resta l’unica strada ormai percorribile dopo che tutte le altre si sono dimostrate essere vicoli ciechi.
L’11 luglio scorso, il comitato referendario (FirmoVotoScelgo) ha presentato in Corte di Cassazione due richieste di referendum abrogativo che hanno per oggetto la disciplina vigente per l’elezione dei due rami del Parlamento, come modificata dalla legge 21 dicembre 2005, n.270.
Entrambi tendono ad abrogare la legge Calderoli.

Lo stesso Romano Prodi firmerà a Bologna perché bisogna ridare la possibilità ai cittadini di contare non solo nella vita quotidiana dei partiti, ma soprattutto quando si vota, perché è in quel preciso istante che si esprime la loro forza.
E’ questo che fa della legge elettorale un tema nient’affatto lontano dalle nostre vite ma che sta a cuore a un’Italia che vuole decidere per il proprio futuro.

La massima influenza dei cittadini si ha con la presenza dei sistemi uninominali di collegio.
Per Prossima Italia è l’occasione giusta anche per parlare a gran voce non solo del ritorno ai collegi uninominali ma anche di primarie dei parlamentari.

Partecipare significa anche unire e rafforzare le persone che fanno parte di questa rete.

Il settembre referendario di Prossima Italia
Pensiamo ad una raccolta firme in tutto il Paese a partire dal fine settimana del 10 ed 11 settembre prossimi, ognuno come  può (e dove può) fino al fine settimana seguente (17 e 18 settembre),  tenendo presente che le firme vanno rispedite a Roma con i certificati elettorali entro il 20 del mese. Nell’occasione del 10 ed 11 le firme verranno raccolte anche a Roma in occasione della Manifestazione del Popolo Viola “ Piazza Pulita”.

Pippo Civati a sua volta si metterà in viaggio con un notaio e raccoglierà le firme, con tutti noi.

Come partecipare e raccogliere le firme.
Chiunque sia intenzionato a fare una raccolta firme nel proprio Comune può scrivere a prossimaitalia@gmail.com, o telefonare al numero 331-3005081. Chi ci contatterà da città in cui già si stanno organizzando gruppi locali di Prossima Italia sarà messo in contatto con questi ultimi; a tutti gli altri daremo indicazioni, per l’organizzazione della raccolta, a proposito dei tempi tecnici per la vidimazione, per richiedere i permessi e per trovare un autenticatore delle firme.

Il nostro compito è quello di aiutare a raggiungere l’obiettivo delle 500.000 firme associando alla raccolta l’adesione alla campagna di Prossima Italia per le primarie dei parlamentari.

Proviamoci, in fondo è quello che Prossima Italia chiede da mesi : una firma può essere il primo passo per aprire le porte del palazzo e far entrare aria pulita.