Ieri e oggi ero a scuola dei miei piccoli, per le recite di natale. Sempre emozionante. Per un frignone come me, poi. Stai lì, ascolti, guardi, vedi tutta la vita che ti passa davanti e vorresti essere nelle loro teste ma sai che più che quanto ha detto Gibran non puoi fare proprio nulla. E però sei felice come loro, perchè vedi dei maestri che ci mettono l’anima, che si prendono cura del più debole come del più forte, che non lasciano indietro nessuno e tutti vanno avanti ciascuno a modo suo. E vedi l’Italia del futuro. Chiara, Nika, Diego vengono dalle Filippine e dal Perù. Sander, Nicole, Mara, Chiara vengono pure loro dalle Filippine. Ma vengono solo, da lì. Sono italiani, per il resto. In tutto e per tutto. Tranne che sul passaporto. Fortuna che i bambini, il nostro futuro, l’hanno capito. E non solo a natale. Tutto l’anno. Tutta la vita. Sempre che non arrivi qualche adulto tanto stronzo da fargli cambiare idea.
Archivi giornalieri: 22 Dicembre 2011
Trovare una sintesi
Ieri ho postato su FB un piccolissimo appello a Pietro Ichino e a Susanna Camusso ad incontrarsi e trovare una soluzione ai problemi del mercato del lavoro. Ne è scaturito un discreto quanto animato dibattito. Premesso che sono stra-contento della presa di posizione di Bersani sull’art. 18. Premesso che non sono un fan del professor Ichino anche se non demonizzo le sue proposte. Premesso che sono iscritto alla CGIL quindi riconosco pregi e difetti del mio sindacato. Penso che il dibattito sull’articolo 18 sia strumentale, non credo che i problemi del mercato del lavoro italiano siano imputabili all’articolo 18 e che quindi licenziare con più o meno facilità possa risolvere la questione lavoro nel nostro Paese, soprattutto per le nuove generazioni. Ci sono varie proposte in campo, se ne discuta serenamente. Ma il sindacato deve fare uno sforzo decisivo per riuscire a dare una rappresentanza, e non esclusivamente una tessera, a tutti quei lavoratori che, oggi, tutele non ne hanno e quindi diffidano di un sindacato che sembra rivolto soprattutto a tutelare (e meno male!) chi è già inserito nel mondo del lavoro con contratti a tempo indeterminato. Per quanto detto Pietro Ichino e Susanna Camusso rappresentano, idelamente, le due posizioni estreme che dovranno necessariamente trovare una sintesi se davvero PD e CGIL hanno a cuore le sorti del Paese e delle giovani generazioni.
Analfabeta informatico
Mo esagero, però il concetto è quello. Allora, qualche giorno di pausa dovuto a problemi tecnici. A volte bisognerebbe sapere dove mettere le mani. Mi è venuta in mente la prima volta che ho acquistato un PC. Era novembre del 1995. Un pentium 90 (il 120 costava almeno 200.000 £ di più!!) con 1 GB di memoria. I primi giorni mi feci prendere la mano ossessionato dall’esigenza di liberare memoria e ho iniziato a cancellare file sconosciuti tanto che alla fine il computer smise di funzionare. Sconsolato, lo riportai a Michele, il mio tecnico di fiducia che mi chiese cosa avessi fatto. Io? Niente, risposi candido. Ci volevano le manette, mi disse Michele. Anche qualche giorno fa, quando il blog ha smesso di funzionare, Fabio mi ha chiesto: ma che hai fatto? Io: niente! Ho solo provato ad aggiornare la versione di WP. Forse è ora di tirare fuori dal cassetto le manette. Si riparte.