Si sa, quando un animale viene catturato e si sente in pericolo di vita tenta in tutti i modi di divincolarsi, si agita, magari morde pure. Paragonare la Lega ad un animale è un’offesa agli animali, mi rendo conto, perchè quelle in camicia verde sono bestie politiche di rarissima ferocia. Nulla a che vedere con le regole del mondo animale, dell’etologia. Sentono mancare la terra sotto i piedi e si agitano. Tornano alle origini anche se poi non è che in tutti questi anni abbiano tenuto un profilo moderato, o istituzionale, o semplicemente civile. La cronaca di questi giorni è piena di interventi di illustri esponenti leghisti che costituiscono un unicuum rispetto alle cronache degli ultimi vent’anni. Spiace che alcuni, nel PD, se ne accorgano solo ora, e allora giù bastonate, perfino su Twitter, contro la LegaBossiCalderoliCastelliMaroniTrotaBricoloReguzzoni, quella Lega al centro di ammiccamenti e corteggiamenti e proposte indecenti, quella Lega del possibile Presidente del Consiglio Bobo Maroni, Il (nuovo) Migliore. Ma era consentitito tutto, pur di far cadere B. e il suo governo. Ma state tranquilli, i tempi delle alchimie per alcuni non finiscono mai, e allora Bobo tornerà ad essere Il Migliore. Corsi e ricorsi storici. Ahinoi.
Archivio mensile:Gennaio 2012
Punti di vista
Le tasse sono giuste al 33%. Se vanno oltre il 50% allora è morale evaderle (Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio).
L’espressione ‘mettere le mani in tasca’ agli italiani è incompleta, perchè c’è chi, come gli evasori, mette le mani nelle tasche di altri italiani, i contribuenti onesti (Mario Monti, Presidente del Consiglio).
Potevate andare a Pescopagano (CE)
Non ne faccio una questione di moralismo, o di pauperismo, o di quellochevoletevoi-ismo.
È una questione di opportunità.
Parlamentari pagati da tutti noi non possono, in un momento come questo, farsi le vacanze di capodanno a 2.500,00 € a notte. Punto. Se poi appena tornati iniziano a blaterare dei sacrifici che gli italiani “normali” devono sostenere e trovano qualcuno che li manda affanculo, di che si lamentano?
Se quarantasei vi sembran poche…
Di seguito le 46 forme contrattuali che permettono l’accesso al mondo del lavoro in Italia.
Rapporti subordinati
1. Contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato
2. Contratto di lavoro dipendente a tempo determinato
3. Contratto a termine per attività stagionali
4. Rapporti speciali in agricoltura (tempi determinati fino a 101 e 151 giornate, con indennità speciali, superati a partire dal 2008)
5. Contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, part time verticale
6. Contratto di lavoro dipendete a tempo indeterminato, part time orizzontale
7. Contratto di lavoro dipendete a tempo determinato, part time misto
8. Contratto di lavoro dipendete a tempo determinato, part time verticale
9. Contratto di lavoro dipendete a tempo determinato, part time orizzontale
10. Contratto di lavoro dipendete a tempo determinato, part time misto
11. Contratto di inserimento
12. Contratto di re-inserimento lavorativo
13. Contratto di formazione e lavoro (solo settore pubblico)
14. Contratto di apprendistato 1
15. Contratto di apprendistato 2
16. Contratto di apprendistato 3
17. Somministrazione a termine
18. Somministrazione a tempo indeterminato (staff leasing)
19. Contratto di lavoro a chiamata a termine senza obbligo di risposta
20. Contratto di lavoro a chiamata a tempo indeterminato senza obbligo di risposta
21. Contratto di lavoro a chiamata a termine con obbligo di risposta
22. Contratto di lavoro a chiamata a tempo indeterminato con obbligo di risposta
23. Contratto di lavoro a chiamata per particolari periodi dell’anno (week end, vacanze natalizie, pasquali, estive)
24. Job sharing
25. Lavoro a domicilio
26. Telelavoro subordinato
Rapporti Parasubordinati (Lavoro autonomo)
27. Lavoro a progetto
28. Collaborazione coordinata e continuativa
29. Collaborazione coordinata e continuativa fino a 30 giorni
30. Telelavoro in forma parasubordinata
Rapporti di lavoro autonomo
31. Prestazioni occasionali di lavoro autonomo senza partita Iva (ritenuta d’acconto)
32. Lavoro autonomo con partita Iva (professionisti, artigiani e commercianti, agricoli, senza cassa)
33. Agenti di commercio
34. Coadiuvanti famigliari
35. Telelavoro in forma autonoma
Rapporti speciali
36. Associazione in partecipazione
37. Venditori a domicilio
38. Rappresentanti
39. Lavoro domestico
40. Lavoro accessorio (voucher)
41. Lavoro accessorio per percettori di ammortizzatori sociali (fino a 3000 euro)
42. Stage e tirocini
43. Stage curricolari
44. Tirocini di reinserimento per disoccupati
45. Tirocini per categorie particolarmente svantaggiate
46. Forme di lavoro che non determinano rapporto (famigliari)
Ne usciremo vivi, forse
Io sto provando a capire quale sia la proposta del PD sulla riforma del mercato del lavoro. Le quattro proposte in campo (Ichino 1 e Ichino 2, Madia e Nerozzi che riprende il testo Boeri-Garibaldi) sono riassunte qui. E fino ad ora ci siamo. Si avanzano delle proposte, si discute, si sceglie.
Forse.
Oggi leggo una intervista a Franco Marini dalla quale sembrerebbe che la proposta Boeri-Garibaldi sarà quella avanzata dal PD. Siamo sicuri? Ne hanno discusso solo su Facebook e sui giornali o anche nelle sedi opportune? A me non risulta.
Ma leggo anche un articolo su La Repubblica dal quale emerge che il Governo sarebbe orientato a seguire la strada della proposta Ichino (quale delle due?). Mi direte, il Governo è una cosa, il PD un’altra. Il Governo propone, i partiti emendano, se possono.
Ma non sarebbe il caso di fare un pò di chiarezza, per evitare discussioni infinite e bagni di sangue? No?
Il debito può aspettare?
E se, fatte le dovute differenze tra USA e Europa, Paul Krugman avesse ragione?
So yes, debt matters. But right now, other things matter more. We need more, not less, government spending to get us out of our unemployment trap.
Libera di nuovo sotto tiro nella provincia di Latina
Di seguito il testo del comunicato stampa inviato sull’attentato subito da Libera a Sabaudia.
Apprendiamo con molta preoccupazione la notizia di un altro atto di intimidazione consumato in provincia di Latina ai danni di Libera. A poche settimane dal raid che ha devastato il Villaggio della Legalità a Borgo Sabotino, questa notte ignoti hanno danneggiato la sede di Sabaudia dell’associazione antimafia fondata da Don Luigi Ciotti. La provincia di Latina è purtroppo diventata terreno fertile per le associazioni criminali: indagini, sentenze della magistratura e rapporti della Commissione Antimafia suggeriscono che le cosche hanno già conquistato interi settori, mettendo le mani su attività economiche molto redditizie. Siamo solidali con Libera e con tutti gli amici che, nel Sud Pontino, si oppongono alle infiltrazioni malavitose. Saremo sempre al fianco di chi presta il proprio impegno nel diffondere la cultura della legalità e nel sostenere i cittadini onesti che trovano il coraggio di denunciare l’usura, i racket e la criminalità organizzata, che anche nel sud del Lazio hanno ormai superato il livello di guardia. Coscienti che la politica ha responsabilità primarie nel promuovere la legalità e lo sviluppo di un territorio, continueremo a fare la nostra parte nelle istituzioni e nel partito democratico.
Cristiana Alicata, Alessandra Arena, Lorella Attanasio, Giovanni Bachelet, Anna Maria Bilancia, Francesco Como, Giovanni Costa, Luigi de Santis, Cosmo di Perna, Nello Ialongo, Fabio Luciani, Mimma Nuzzo, Gian Marco Proietti, Nazzareno Ranaldi, Ernesto Schiano, Raffaele Vallefuoco, Raffaele Viglianti, Nicoletta Zuliani.
Generazione zero
Sta andando in depressione? Speriamo di no. A quarant’anni svegliarsi la mattina con l’angoscia di andare al lavoro. Un lavoro che gli piace, e tanto. In una pubblica amministrazione, a fare ricerca, mica in fabbrica. Ma è precario, e ultimamente non si sente proprio bene. Ha avuto qualche giramento di testa, forse è la cervicale, fatto sta che si è sentito male al lavoro e allora ha paura di non essere riconfermato, quando tra qualche mese gli scadrà il contratto. E pensa alla compagna precaria pure lei, quarant’anni e passa pure lei, che non lavora da quasi un anno e nel frattempo segue corsi di formazione mentre sta per dare gli esami del terzo dottorato di ricerca, e l’affitto di casa lo pagano i genitori. Che dignità, pensa. E pensa alla mamma vedova, mille euro di pensione al mese e ora le hanno aumentato l’affitto a mille euro al mese, e come cazzo si fa a pagare l’affitto e vivere. E pensa e pensa e pensa.
Hanno distrutto una generazione. Annientata. Niente di niente. Zero progetti, zero figli, zero potere d’acquisto, zero cultura, zero cinema, zero libri, zero rimettere in moto l’economia. E allora saichecazzomenefrega della ministra Fornero che piange, dell’articolodiciotto e di marchionne e delpiddi e del piddielle e di casinibersanifinirutelli ma se ne annasserotuttiaffanculo che tanto non lo capiranno MAI che significa essere senza speranza. Loro e i loro figli col culo al caldo. Colpevoli di omicidio. Assassini di speranza.
Ripartire? No, grazie
A Minturno sono apparsi, durante le feste natalizie, un bel pò di manifesti con il faccione rassicurante di Paolo Graziano. Ex sindaco di Minturno per ben dieci anni, attualmente consigliere provinciale del PDL, Paolo Graziano ha da tempo annunciato la sua volontà di ricandidarsi alla carica di Primo Cittadino e quindi la comparsa dei suoi manifesti segna in qualche modo l’inizio anticipato della campagna elettorale.
Ripartiamo insieme, lo slogan.
Il concetto di ripartenza implica che un tempo, anche lontano, lontanissimo, ci sia stata almeno una partenza, un inizio, un incipit. Allora io vorrei chiedere ai cittadini minturnesi se durante le passate amministrazioni Graziano si siano accorti che Minturno è mai partita. Se l’ex amatissimo Sindaco ha fatto qualcosa per migliorare domanda e offerta turistica, per evitare l’abusivismo edilizio, per contrastare la criminalità organizzata, per offrire opportunità di lavoro alle giovani generazioni, per combattere il degrado ambientale, per migliorare la qualità del mare, per promuovere la cultura sul nostro territorio, per favorire la nascita di nuove imprese. Paolo Graziano è corresponsabile, al pari della maggior parte delle persone che hanno fatto politica a Minturno con le amministrazioni di centrodestra (mi sento di escludere Ercole Conte e forse qualcun altro), delle condizioni di degrado nelle quali versa Minturno. È corresponsabile del consolidamento del blocco di potere che domina la Provincia di Latina costituito da Del Balzo-Fazzone-Cusani-Michele Forte. Un blocco di potere spregiudicato, in alcune realtà colluso con la criminalità organizzata, come recenti sentenze della magistratura hanno dimostrato. Un blocco di potere che basa il proprio consenso sul clientelismo e sul malaffare e che rischia di stroncare sul nascere qualsiasi forma di riscatto politico, economico e sociale del territorio pontino.
E allora, ripartire insieme a Paolo Graziano? No grazie, Minturno ha già dato. Andiamo oltre.