Archivio mensile:Aprile 2012

Estremo ed improbabile

E allora, come stanno le cose? Le modifiche apportate alla nuova disciplina dell’articolo 18 sono una vittoria del PD e recepiscono le richieste avanzate da Bersani oppure il reintegro sarà previsto per casi “improbabili” e quindi tutto resta come prima? Io credo al mio segretario, ma allora perchè tutto questo affrettarsi a mettere paletti, a precisare, a rassicurare? Perchè questo gioco al massacro? Chi prende per il culo?

Redditi, salario e produttività in Italia (e le relative bufale)

Lunedì ero ad un convegno organizzato dall’ANCE sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. A margine si è parlato, ovviamente, della situazione economica e dell’articolo 18. Beh, i costruttori edili (e hai detto cotica!) ritengono che la riformulazione dell’articolo 18 prevista dal governo non serva all’economia del Paese e quindi alle loro imprese. Quello che chiedono, e non sono gli unici, è un abbassamento del costo del lavoro. Un operaio che riceve in busta paga 1.500 €, a detta dell’ANCE, all’imprenditore ne costa 4.000, di Euro. Ridurre il cuneo fiscale, quindi. Fu uno dei cavalli di battaglia nelle ultime campagne elettorali dell’Unione. Che poi nessuno lo sapeva cosa fosse, ‘sto cuneo fiscale. Quando si dice parla come mangi. Vabbè. Ma la situazione è davvero quella che in molti raccontano? Il costo del lavoro, in Italia, è davvero così alto? A leggere questo articolo, sembrerebbe di no.

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Eclissi di Sole (delle Alpi)

Che triste fine, quella della Lega. E di Umberto Bossi. Come nella tradizione dei peggiori dittatori. Il tiranno, malato, che designa il figlio demente come suo successore. Che si prende i soldi del partito per la sua famiglia. Che mette a tacere gli oppositori interni (vabbè, Maroni).  Che truffa i bilanci per ottenere i rimborsi elettorali. Che tiene rapporti strani con la ‘ndrangheta. Che grida al complotto dei magistrati. Che investe soldi in Tanzania.

Ciao ragazzi in camicia verde baciati dal sole delle Alpi, razzisti, omofobi, antieuropeisti, demagoghi, demastronzi. Non sentiremo la vostra mancanza. 

Senza ipocrisia, grazie.

Violante disse di voler rinunciare, per fare largo ai giovani. Fu uno dei pochi. Disse di volersi dedicare all’insegnamento e alla formazione politica. Poi, in realtà, si mise ancora direttamente a disposizione del Pd e di Bersani, divenendo responsabile delle Riforme: uno degli incarichi più importanti e strategici, che non a caso si è tradotto nell’impegno diretto nella riforma del sistema elettorale di cui si discute in queste ore.

Ora, se vogliamo prendere le cose nel verso giusto, e usare le parole in modo appropriato, fossi in lui non mi appellerei all’«ipocrisia», perché in questa storia ce n’è già a sufficienza.

Lo stesso vale per altri importanti big del Pd. A cui mi rivolgo, con gentilezza, per chiedere a ciascuno di loro, fin da ora: intendete rinunciare a candidarvi ancora, nel 2013, dopo aver concluso il vostro terzo mandato (così come previsto dallo Statuto del Pd, che è stato scritto proprio dai big di cui stiamo parlando) oppure intendete chiedere la deroga, prevista in casi eccezionali, che vi sentite di rappresentare? E, nel caso, «per fare largo ai giovani», quali saranno le vostre prossime mosse?

Ecco, ci piacerebbe saperlo oggi, perché la campagna elettorale è già iniziata. Ed è giusto non prendere in giro gli elettori.

Siamo certi che tutti risponderanno prontamente. E, ovviamente, senza alcuna ipocrisia. Perché non è da noi.

Il resto lo trovate qui.