Archivi giornalieri: 2 Agosto 2012

Minturno: no alla svendita dei beni comuni

Il Partito Democratico di Minturno invita l’amministrazione comunale a non svendere il patrimonio pubblico. La giunta comunale di Minturno con la delibera n. 78 del 18 luglio 2012 stabilisce l’alienazione (ossia la vendita) di diversi terreni agricoli di proprietà del nostro Comune.

In tale piano di dismissioni promosso dal comune evidenziamo delle profonde disparità nel trattamento dei cittadini. Come prima cosa notiamo che molte di queste richieste sono statefatte tra i mesi di maggio e luglio, fino a cinque giorni prima della deliberadi giunta, quindi probabilmente alcuni cittadini possedevano informazioni sull’imminente piano di alienazione e tutti gli altri no. Non sarebbe stato più giusto fare un avviso pubblico?

In secondo luogo riteniamo deltutto insufficienti le cifre inserite nel piano di alienazione, con cifre dicosto al mq dei terreni alienati che presentano differenze tra di loro anche del 1600%, fino ad arrivare a terreni valutati solo 20 centesimi di euro al metro quadro, alienando così ad un nostro concittadino ben 13.000 metri quadr idi terreno alla cifra irrisoria di circa 2.600 euro.

Invitiamo l’amministrazione comunale a condividere i criteri di formazione del prezzo e la lista completa dei beni che non ritiene strumentali.

Invitiamo inoltre l’amministrazionea pubblicizzare la lista di questi beni e a fornirne la relativa planimetria, che è mancante negli allegati pubblicati nell’albo pretorio online, nell’interessedi tutti i cittadini di Minturno: non si può svendere il patrimonio pubblic oper l’interesse di pochi. 

È necessario predisporre un piano alienazioni complessivo dei beni del comune. Invitiamo l’amministrazione avalutare nella giusta sede il piano di alienazione, cioè il consiglio comunale, organo di governo che deve redigere il regolamento per l’alienazione dei beni di proprietà del comune e valutare se siano strumentali  o meno agli interessi dei cittadini di Minturno. A titolo di esempio, con alcuni terreni si potrebbero realizzare degli orti sociali per anziani e famiglie in difficoltà, sia per promuoverestili di vita sani che per aiutare economicamente soggetti a rischio.

Se sivendono a “due lire” i beni del Comune e gli importi da pagare per i servizi, vedi quello di Salvamento (affidato alla cooperativa Escara), in neanche 20giorni vengono triplicati, non c’è altro futuro per il Comune di Minturno se non il dissesto finanziario o un aumento pesantissimo ed insostenibile della tassazione comunale.

Il direttivo del PD

Gimme Hope

E niente, poi auguriamoci che non si chiami davvero Polo della Speranza. Primo perchè Polo mi fa pensare a Polo delle Libertà. E mi viene in mente Bossi giovane che nelle interviste pronunciava la parola Polo in un modo così sguaiato: paaaaaaaaaoaoaooaalo. E poi il Polo mi ha sempre fatto venire in mente il freddo, i brividi. Ecco, i brividi.

Poi, signori miei, amici democratici e progressisti e liberali e moderati e di Centro, la Speranza mi sa di chi si appella al Signore, se ci crede, o a un’entità astratta, tipo Quelo, e si augura che gli vada di lusso. Perchè l’impresa è di quelle disperate. Ecco. Qui la speranza non c’entra. C’entrano le proposte. Chiare, coerenti, riconoscibili. Fatte, magari, da persone credibili. E siccome la Carta d’Intenti è ontologicamente poco concreta, altrimenti si sarebbe chiamata Carta delle Proposte, o Carta dei Fatti, allora tocca proprio farli, ‘sti referendum. Così magari Buttiglione tace per sempre, oppure davvero l’acqua diventa bene comune, oppure si riforma il walfare e il mondo del lavoro sul serio.