Archivi giornalieri: 8 Ottobre 2012

Pensieri che ci appartengono

[…] Penso che non sia il caso di allargare a dismisura l’alleanza, e che non ci sia bisogno di sfondare a destra ma di fare (bene) il centrosinistra. Poi con la destra ci si confronterà, senza confondersi.

Penso che sia necessario costruire una coalizione di governo che purtroppo non è stata fatta prima da chi avrebbe dovuto. Le primarie a questo dovrebbero servire, anche se leggo che se vince uno, qualcun altro se ne va, e che comunque quella che vediamo non è la coalizione definitiva, perché si potrà allargare dopo le primarie. Mah.

Penso che i diritti civili o sono civili e per tutti, oppure non sono.

Penso che l’agenda Monti, che ha molto di letterario, per altro, perché ognuno la interpreta un po’ a modo suo (un po’ come quell’Europa a cui tutti si appellano, a giorni alterni), si collochi proprio su un altro piano: perché sulla nostra agenda noi dovremo chiedere i voti. E non possiamo permetterci quello che sta accadendo: che la fiducia nei confronti di Monti è inversamente proporzionale, presso i nostri elettori ma non solo, al gradimento delle sue politiche.

Non penso per altro che Monti sia una sciagura, come lo presenta qualcuno, né il leader-in-cui-riconoscersi, come qualcun altro sembra pensare. Né che si possa usare il bianco o il nero, quando si parla di questa stagione, perché è il grigio del Paese il colore che si impone. E il grigio dura da anni.

Penso non si debbano promettere cose strampalate, ma una riduzione delle tasse sul lavoro e sulla produzione e una patrimoniale per chi dispone di grandi ricchezze (una cosa all’europea). Che non è l’Imu, per intenderci, come qualcuno sostiene.

Penso che in un anno si debba stipulare la convenzione con la Svizzera – che vale più della spending review – e che sia il momento di attivarsi per una seria lotta all’evasione fiscale, con i computer e non con i blitz.

Penso che ci vuole l’Europa, quella di cui parlano Ed Miliband e Peer Steinbrück (e anche un po’ Bersani, va detto), a proposito di finanza, di regole e di civiltà della democrazia.

Penso che in ogni sede e a tutti livelli la politica si debba contenere, in termini di clientelismo, nomine e chiacchiere, a cominciare dalla riduzione e razionalizzazione delle quasi 7000 aziende pubbliche. E che politici (e candidati) debbano per primi dare il buon esempio.

Penso che i risultati dei referendum vadano rispettati. E che si debba essere conseguenti. E che non possa parlare di beni comuni chi non li rispetta. E che non possa fare politica chi snobba le leggi d’iniziativa popolare, come troppo spesso è accaduto.

Penso che l’ambiente per l’Italia sia strategico, come poche altre cose. E che il suolo ed il paesaggio lo siano più di tutte le altre. E vorrei un po’ più di impegno, in questo senso.

Penso che l’antipolitica la facciano i politici che la chiamano così.

Penso che il recupero dell’astensione sia il nostro primo obiettivo e che il M5S sarà il convitato di pietra di queste primarie.

Penso che ci voglia una sussiding review e che si debba preferire la diminuzione delle tasse ai molti contributi a pioggia destinati alle imprese.

Penso che prima di fare altre opere (puntualmente corredate da omissioni) si debbano finire di pagare quelle vecchie e quelle incompiute.

Penso che nuove autostrade vadano bene solo se sono informatiche. E che ci sia una questione cemento da affrontare quanto prima.

E penso, soprattutto, che si debba aprire un grande dibattito sulle cose da fare, come ho cercato di fare, in questi mesi.

E che ci vogliano parlamentari scelti dai cittadini (come, i cittadini possono scegliere il premier, e non il parlamentare sotto casa?) e che nessuno dei candidati lo abbia detto, in questi giorni (chissà come mai…).

E che i parlamentari debbano essere a progetto, limitati nel tempo e nello spazio che occupano. […]

Il vecchio che avanza

La mia replica all’intervista a Gerardo Stefanelli apparsa sabato su Latina Oggi.

La versione integrale la riporto di seguito.

L’intervista all’Assessore provinciale Gerardo Stefanelli apparsa sabato su Latina Oggi dà l’esatta cifra della distanza abissale che divide, in terra pontina come in tutta la Regione Lazio, il PD dal partito di Michele Forte, anche quando rappresentato da chi vorrebbe accreditarsi come paladino della “necessità di cambiamento”.

Il  fallimento politico della giunta Polverini è sotto gli occhi di tutti: la sanità pubblica al collasso, il Piano Casa bocciato dal governo, una sostanziale incapacità nel mettere in campo politiche del lavoro volte alla riduzione della precarietà, la drammatica situazione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti fanno solo da corollario agli scandali che hanno travolto la maggioranza che ha sostenuto la Giunta fino a decretarne la caduta. Stefanelli, immemore di tutto ciò e ignorando tanto gli episodi di malaffare che hanno riguardato ampi settori della maggioranza alla Pisana quanto la scandalosa gestione dei contributi ai gruppi consiliari, ritiene invece che la ex Presidente della Regione Lazio sia caduta sotto i colpi di un complotto della stampa e dei”poteri forti”, parole che offendono la sensibilità e l’intelligenza dei cittadini del Lazio.

Sulla questione dell’acqua, a differenza dell’assessore, non riusciamo a sorridere nemmeno un pò, tantomeno al pensiero dei disagi che i cittadini del Golfo di Gaeta hanno dovuto patire durante l’estate appena passata a causa delle inefficienze del gestore Acqualatina, tipico esempio di privatizzazione che ha moltiplicato i posti nei Consigli di Amministrazione e ha scaricato sui cittadini i costi senza investimenti volti a migliorare i servizi offerti. Stefanelli parla di ulteriori privatizzazione di Acqualatina. Il Partito Democratico, invece, è impegnato a far  rispettare la volontà espressa dai cittadini nei recenti referendum e pertanto i contenuti della proposta di legge di iniziativa popolare su tutela, governo e gestione pubblica delle acque nella nostra regione recentemente presentata dai coordinamenti per l’acqua pubblica nel Lazio. sarà parte integrante del programma del candidato alla presidenza della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

Se sarà confermata la candidatura al consiglio regionale del Lazio dell’assessore Stefanelli sarà davvero interessante confrontarsi, anche nel Sud Pontino, su questi come su altri temi cosicché i cittadini avranno la possibilità di capire se dietro gli slogan di chi pensa di interpretare le “richieste di novità dei cittadini” si celi, piuttosto, la rappresentazione gattopardesca di forze politiche che hanno devastato il nostro territorio sotto il profilo sociale, economico e morale.