Archivio mensile:Aprile 2013

Le parole di Tommaso

Nel video un sunto della riunione autoconvocata che si è svolta ieri a Latina.

Non è lunghissimo, potete farcela. Soprattutto, però, andate al minuto 8:00. C’è l’intervento di Tommaso Conti, sindaco di Cori. Mi sono emozionato, a sentirlo. E credo che ci siamo emozionati tutti. Tommaso parla col cuore, e nelle sue parole c’è tutta la delusione di un amministratore del PD che non capisce più cosa sta facendo il suo partito. A Tommaso, ai tanti Tommaso in giro per l’Italia, dobbiamo una risposta. Questo sì che ce lo chiede la storia, altro che governo col PDL.

 

Letta, il giovane esploratore

Incarico a Letta (non lo zio, lui). Così si passa da no al governissimo (giusto un paio di Direzioni Nazionali fa) ad un governo super politico PD-PDL. E adesso venitemi a dire che non c’era già qualcuno, nel PD, che aveva in mente tutto questo. E per questo ha lavorato. Nell’ombra. Senza le palle per dire no a Prodi, apertis verbis, quella mattina in cui tutto è crollato miseramente. Ingannando iscritti ed elettori.

Gli autoconvocati del PD della provincia di Latina

Domani alle 17.30 ci si vede in federazione, via Napoleone Bonaparte 25, Latina. Questioni nazionali e questioni locali si intrecciano. Domani Napolitano darà l’incarico per formare il governo. Al solito non è questione di nomi ma di prospettiva. Personalmente resto contrarissimo a qualsiasi governissimo con il PDL, checchè abbia votato la Direzione Nazionale del PD che si è tenuta oggi. A pensare ai nomi dei possibili ministri “politici”, tra l’altro, mi vengono in mente solo scene da film horror/splatter. Il PD potrebbe dare l’appoggio esterno senza fornire ministri, quindi. Oppure potrebbe insistere nel provare ad allargare il più possibile la base parlamentare di un governo che nasce come governo del Presidente. E comunque la durata dovrà essere la minore possibile, Non succederà. Ma queste sono le proposte che formulerò domani. Oltre ad evidenziare la mancanza assoluta di condivisione delle scelte dei nostri parlamentari in una fase tanto delicata per la vita del Paese. Passando alle questioni provinciali, non c’è altra soluzione alle dimissioni immediate del segretario Enrico Forte e di tutto il gruppo dirigente. Perché incapaci di co-gestire il partito. Perché in questi anni il PD della provincia di Latina non è mai nato, squassato da un dualismo che provocato danni su danni, sconfitte su sconfitte, salvo consolidare il potere di chi continua a concepire il PD esclusivamente come una sua cosa personale. E perché non è possibile che la delicatissima fase congressuale che si aprirà a breve sia gestita da chi ha ridotto il PD in questo stato. Già ci sono i primi segnali di arroccamento, vorrà dire che andrà abbattuta la torre nella quale si sono rifugiati. A domani. Venite numerosi.

Bersani, lasci o raddoppi?

Come in tutte le fasi politiche che si rispettino, nel nostro paese la confusione regna sovrana e la situazione cambia di ora in ora. Nelle ultime Bersani è riuscito a:

  • spaccare forse in maniera irrimediabile il PD
  • mandare in frantumi la coalizione Italia Bene Comune
  • far incazzare come api i propri elettori
  • far ringalluzzire Brunetta
  • fare una figura di merda politicamente epocale non riuscendo a far eleggere alla prima votazione Franco Marini
  • varie ed eventuali.

Bene, una fase si chiude, in tutti i sensi. Se Bersani tiene la linea significa che è meno intelligente, politicamente, rispetto a quanto siamo stati tutti portati a pensare. In alternativa, ci si renda conto che si è fatta una cazzata immane, si converga su Rodotà e forse si fa incora in tempo a rimediare ai primi 4 punti dell’elenco sopra riportato. Altra ipotesi: Romano Prodi, che dopotutto stava nella top 10 del referendum M5S.

 

Una Estella nel cielo di Roma

Il “mio” consigliere comunale? Estella Marino.

Estella è preparata e competente sui temi legati alla sua professione: ambiente, mobilità, sostenibilità. Nutre rispetto per la sua città. È sensibile ed attenta alla difesa dei più deboli. immagina, con Ignazio Marino, un’amministrazione trasparente ed efficiente. È una dirigente di partito seria ed instancabile. Ma che volete di più?

Due strade per arrivare alla Terza Repubblica

Beh, adesso non ci sono più alibi, davvero. il tempo delle scelte è arrivato. M5S ha reso noti i nomi dei loro candidati per la Presidenza della Repubblica. Gabanelli, Strada, Rodotà, Zagrebelsky. E poi gli altri. Il PD, avvitato nelle solite alchimie da Prima e Seconda Repubblica, ha la possibilità di contribuire a far entrare il Paese nella Terza Repubblica, se lo vuole davvero. Certo, sarebbe stato meglio essere parte attiva del gioco, piuttosto che subire scelte fatte da altri. Ma sarebbe chiedere troppo al PD attuale. A questo punto c’è ancora una possibilità. Anzi due. Il PD proponga dal primo scrutinio di votare Rodotà (Gabanelli e Strada hanno “declinato”, non credo che sarebbe per M5S un problema votare da subito Rodotà). In alternativa, in un momento di ritrovato orgoglio (non ci facciamo imporre il candidato da Grillo!! Ahahahaha), PD, SEL e chi ci sta eleggano al quarto scrutinio Romano Prodi. Qualunque altra soluzione (al di là dei nomi, e sfido chiunque a dire che Rodotà o Prodi non sarebbero garanti della Costituzione, dell’unità del Paese, delle minoranze e chi più ne ha più ne metta) concordata con il PDL non farebbe che alimentare ulteriormente il sospetto di una partita giocata da Bersani per continuare a sperare in un governo presieduto da lui stesso. E, in queste condizioni, sarebbe una catastrofe per tutti.

p.s. personalmente propendo per la prima ipotesi

Vorrei davvero capire

Tra i nomi scelti da M5S come Presidente della Repubblica ci sono anche Rodotà e Zagrebelsky (Prodi, che pure mi piace assà, si è tirato fuori). Vedremo chi sarà il “vincitore” della consultazione. Vorrei però capire con quale motivazione molti nel PD preferirebbero votare, che so, Mattarella, o Amato, o Marini, o D’Alema, o Finocchiaro, o Letta. Per favorire un clima d’intesa con il PDL? dopo lo show di ieri di Berlusconi a Bari?