E poi le continua minacce alla magistratura, alla Corte Costituzionale. Ripetere ossesivamente che si è sicuri di una assoluzione questo vuole dire. Attenti, non provate a condannarmi perchè salta tutto. Anche questa è responsabilità, vero? Uno stato asservito alle necessità di un uomo solo. E intorno una corte bipartisan che pensa alla propria sopravvivenza. Quando il banco sarà saltato, alla faccia di Napolitano, del Paese, delle aziende, dei pensionati, dei precari, degli ammalati, degli studenti, delle donne, degli immigrati, degli operai, delle partita IVA, delle industrie le macerie travolgeranno solo una parte. Pensateci.
Archivio mensile:Luglio 2013
Abbiate pietà
Il Senato che diventa luogo dell’ipocrisia. Istituzioni vilipese, oratori da strapazzo che si arrampicano sugli specchi stravolgendo la realtà. Le forze dell’ordine in versione usa e getta (e vorrei capire, da oggi, quale fiducia possano avere nel proprio capo supremo, nel Governo, che per coprire un ministro inadeguato mettono in atto uno scaricabarile sui sottoposti degno di ragazzini che giocano a rubamazzetto). L’errore di confondere i piani, la responsabilità politica dei singoli e l’azione del governo. Un governo anch’esso inadeguato, che non è in grado di mettere mano alle riforme strutturali di cui questo paese ha bisogno perchè da non si riforma un paese con i veti incrociati e con gli interessi dei singoli. Abbiate pietà, mettete mano alla legge elettorale (non avete l’autorevolezza e la dignità per mettere mano alla Costituzione, non sarete mai padri costituenti), prendete un provvedimento uno che detassi il lavoro e introduca un po’ più di uguaglianza in questo benedetto Paese e andiamo a votare. E, se possibile, sparite.
Iscrivetevi al PD
Io lo so che ‘sta cosa detta oggi, in una giornata come questa, simile a molte che ci stanno facendo vivere da mesi a questa parte, può suonare come una follia. Ma non c’è altra strada, davvero. Prendete la tessera del PD. Lo dico a tutti i delusi, incazzati, frustrati, umiliati, affranti, sfranti, devastati e poi non vengono più le parole. FATEVI LA TESSERA DEL PD. E aiutateci a cambiarlo ‘sto partito democratico. Da soli non ce la facciamo. Proviamoci insieme. Tesseratevi in un circolo, on-line, dove volete. Ma fatelo. E partecipate. Dai!
Giù, sempre più giù
Forse non era ben chiaro in quale guaio ci saremmo cacciati, tutti, quel giorno in cui 101 e forse più tra deputati e senatori decisero di tradire Prodi, resero inevitabile la conferma di Napolitano e spalancarono le porte al governo delle larghe intese.
Il discorso drammatico del Capo dello Stato, che inchiodava tutti alle loro (ir)responsablità ci viene sbattuto sul grugno ogni giorno, anygivenday. Il governo non si tocca, e pazienza se accadono vicende che gridano vendetta, che screditano il paese, che sono un coacervo di menzogne raccontate agli elettori e al mondo interno. Ma non si capisce più a che pro. Sopravvivere a loro stessi, probabilmente. Perchè se qesto governo stesse facendo cose memorabili, potrei anche capire. Ma così? Veti incrociati bloccano qualsiasi riforma degna di questo nome (vogliamo parlare del decreto del fare, delle misure per il lavoro?), lo spauracchio #altrimenticadeilgoverno è l’unico collante che tiene unita una maggioranza innaturale, ibrida fino all’incompatibilità genetica dei suoi stessi componenti. E il risultato di tutto ciò? I problemi del Paese stanno tutti lì, con il PIL che continua a scendere, la ripresa che non arriva (i miracoli non esistono, in economia), le aziende in sofferenza, la povertà (di molti) in aumento e la ricchezza (di pochi) in aumento pure. A proposito di uguaglianza e coefficente di Gini. E chi adesso sbraita, dopo aver preteso posti nel governo, fa solo rabbia. Perchè la situazione non poteva che essere questa. E utilizzare, adesso, l’arma dell’opposizione ad alcune scelte del governo è solo propaganda precongressuale (sempre che Napolitano ce lo faccia fare, il congresso).
Da tutto ciò il PD ne esce a pezzi, pezzi sempre più piccoli. Iscritti ed elettori del PD restano sempre più frastornati, bastonati, delusi, indignati, schifati. Un popolo di santi, che stanno perdendo definitivamente la poca pazienza e comprensione rimasta.
Una storia di munnezza, di società (in)civile, di cambiamento che non arriva mai
Si è concluso il primo atto di una vicenda assai penosa, per il comune di Minturno. La sentenza di primo grado del processo Ego-Eco ha fatto registrare condanne pesantissime (e anche due assoluzioni). Ne esce con le ossa rotte Romolo Del Balzo, 5 anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici. Ci sarà l’appello, e la Cassazione. Le prime reazioni non si sono fatte attendere, e la teoria del complotto, della sentenza “politica”, ha fatto breccia anche nelle parole dei principi del foro Latinense. Fesserie. L’interdizione perpetua dai pubblici uffici ci dice che una persona che è stata consigliere comunale, consigliere provinciale, consigliere regionale, assessore, non deve più occuparsi della cosa pubblica perchè dannosa per la comunità.
Questo è il giudizio politico. Amministratori che per anni hanno devastato un comune, asservendo le istituzioni ai propri interessi personali. Anche quando non avevano ruoli di amministratore. Ricordiamo che Del Balzo continuava ad occuparsi dell’appalto dei rifiuti quando era presidente del consiglio comunale, e non sindaco o assessore o delegato a qualcosa. Cosa hanno lasciato di positivo alla comunità minturnese questi amministratori? Nulla. Zero. Favori, clientelismo, amici e parenti sistemati alla bene e meglio. Il modo migliore per tenere sotto scacco pezzi interi di popolazione, che a sua volta beneficiava delle prebende del politico, in un circolo vizioso che rappresenta tutto ciò che il rapporto politica-cittadino NON dovrebbe essere.
Il processo Ego-Eco è stato molto sentito anche perché ha portato sul banco degli imputati un’intera comunità. Dov’era la comunità minturnese, si è chiesto il PM del processo? Salve rarissime eccezioni la comunità minturnese è stata assente. Ricordo le parole di Mimma Nuzzo, voce dissidente nel PD minturnese. Partito Democratico precursore della logica #altrimenticadeilgoverno. Ci teniamo Del Balzo, #altrimentituttiacasa. Null’altro. E quel fatalismo che ci fa sentire alcune scelte come obbligate, perchè il materiale politico è quello che è, e con questo ci dobbiamo confrontare. Senza capire che le cose cambierebbero semplicemente cambiandole, anche a Minturno.
Qual’è il limite?
Ce lo chiediamo in tanti, tantissimi. Forse non c’è.
Il PD che pensa al futuro
Per Antonio quella ragazzina è sua sorella, Francesca. Per me quella ragazzina è mia figlia. E se fosse stato un ragazzino sarebbe stato mio figlio.
Se vogliamo consegnare un’Italia più bella a Francesca e se vogliamo vivere in un’Italia più giusta dobbiamo necessariamente fare squadra sin da ora e scegliere dei temi, pochi obiettivi da raggiungere per asfaltare la strada del futuro di Francesca. Dopo di che dobbiamo scegliere una voce, una voce che sia quella di tutti, un messaggero dei nostri obiettivi presso le Istituzioni. Ecco amici miei dobbiamo lottare per questo. Non è una scelta marginale. Dal futuro del Partito Democratico dipende la felicità futura di buona parte del nostro Paese. La Politica non è una passione, la politica è vita. Ci hanno fatto credere per anni che la politica fosse “cosa per pochi”, ritorniamo a far coincidere questa parola con cultura, con merito, con scuola, con lavoro, con Costituzione. Politica è vivere, conoscere e adoperarsi in gruppo per risolvere problemi.
Rita Castellani e l’economia #wdays
Gli interventi al #wdays sono stati tutti interessanti. Se volete, potete trovarli sul canale YouTube di Pippo Civati. Tra tutti, sottopongo alla vostra attenzione il contributo di Rita Castellani sull’economia.
Coordinamento provinciale PD Latina
Ieri prima riunione del coordinamento provinciale del PD Latina. Presenti, oltre al sottoscritto, Mansutti, La Penna, Carta, Giovannini, Amici, Bernasconi, Como. Assente Rosato. Clima sereno e disteso.
Disamina della situazione politica generale, forte preoccupazione per le vicende di questi giorni che rischiano di allontanare ancora di più il PD dall’elettorato.
In chiave congressuale, in attesa delle regole tutti d’accordo sul mettere in atto quanto necessario per evitare situazioni incresciose che si sono verificate puntualmente ad ogni tesseramento.
In merito ai compiti del coordinamento stesso, ho ritenuto di insistere sulla necessità di non limitarci ad organizzare eventi su temi “caldi” (sanità, assetto istituzionale delle province), pur importanti per la vita del partito, ma provare a darci degli obiettivi più ambiziosi.
Ho chiesto quindi di convocare una riunione con tutti i coordinatori di circolo per capire quali siano i problemi politici, organizzativi ed economici delle singole realtà territoriali. Ho chiesto altresì di convocare un incontro tra amministratori, parlamentari, consiglieri regionali e provinciali per analizzare i problemi dei territori, mappare le crisi industriali e determinare così un maggior raccordo con i rappresentanti del PD nei massimi organi istituzionali.
Infine ho chiesto di convocare i rappresentanti del Partito Democratico facenti parti delle realtà che hanno presentato problemi alle recenti elezioni amministrative, o che si portano dietro criticità e conflitti irrisolti da tempo.
Il calendario degli incontri sarà definito durante la prossima riunione, fissata per mercoledì 17 luglio.
Di comitato in comitato
Ma, dico, era proprio necessario istituire il “Comitato per la Legislazione”, organo voluto da Nicola Zingaretti per “esigenze di semplificazione normativa regionale, di decentramento delle funzioni amministrative e di attuazione della normativa europea inerente materie di competenza regionale”?
E aggiungo: se era prorpio necessario, era altrettanto necessario nominare nel comitato Paolo Gentiloni, già candidato alle primarie per il Sindaco di Roma, parlamentare del PD? Ma è sempre così normale accumulare incarichi?