Staccare. Per un pò. Dai Social Network.
Nessuna crociata, per carità. Mi sono chiesto, semplicemente, se per me (e solo per me), abbia ancora un senso condividere pensieri, parole, immagini sulla grande piazza virtuale. Non tutto eh, non mi è mai piaciuto, personalmente, mettere a nudo la mia famiglia, i miei figli, mia moglie. Le foto dei compleanni e dei tuffi e della bicicletta e della pagella e quella roba lì, insomma.
Però la politica si. E la cronaca. E pure il cazzeggio, ovvio. E la polemica, certo, anche quella. Collezionare like, e re-tweet, e re-post. Mi faccio qualche domanda, ecco tutto. Mi serve? A che mi serve? E’ davvero importante?
Come dicevo, nessuna crociata. Il mezzo, per quanto mi riguarda, è neutro. Ed è l’uso che se ne fa, del mezzo, a rendere il tutto più o meno digeribile. Sempre per me, s’intende.
Ho questo piccolissimo blog, e scrivere mi aiuta a fissare meglio i pensieri che mi passano per la mente. E penso che eliminerò i feed e i collegamenti diretti a Facebook e Twitter e Google+, e i pochi affezionatissimi a cui piace leggere le mie fesserie sapranno dove trovarmi. E penso che userò più il telefono, almeno con gli amici in carne e ossa, quelli che conosco di persona, personalmente. Se proprio sono lontani e non è facile incontrarsi. Perché magari è meglio incontrarsi, e guardarsi negli occhi, compatibilmente con gli impegni familiari, il lavoro, e la tua vita.
E poi se volete, potete scrivermi:
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