Archivio mensile:Febbraio 2015

Cose semplici e banali

Che poi uno dice dov’è che s’è consumato lo strappo, dov’è che s’è capito che un gruppo di giovani dirigenti del PD che, passando da Piombino, iMille, Albinea, Bologna e fino alla Leopolda 1 sembravano poter marciare uniti contro la vecchia classe dirigente e invece erano, in definitiva,  del tutto incompatibili.

Ecco dove s’è consumato lo strappo:

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Quando si è scelto di stare dalla parte di un altro capitano coraggioso, di chi porta la sede della propria società all’estero per pagare meno tasse, di chi vive il ruolo del sindacato come un fastidio, di chi comprime diritti, di chi costringe a firmare contratti con la pistola puntata alla tempia, invece di scegliere gli operai.

Risarcire Taranto

ilva-di-tarantoNel governo si è tanto parlato di Ilva, di Taranto, indicando i provvedimenti adottati per salvare il salvabile come simbolo supremo dell’efficienza dell’esecutivo. E come simbolo della sensibilità governativa nei riguardi della salvaguardia dell’ambiente. Tra Sblocca Italia, trivellazioni di petrolio in Adriatico e stop a leggi regionali che salvaguardano il suolo, qualche dubbio è più che lecito.

A Taranto, poi, resta in piedi il problema dell’inquinamento, quello presente e quello passato. E del diritto di persone, imprese, cittadini a vedersi risarcire per le morti, le malattie, i danni morali e materiali. Con l’amministrazione straordinaria della società il GUP di Taranto si è vista costretta a bloccare i risarcimenti chiesti alle tre società del Gruppo Riva messe in liquidazione. Se le parti civili vorranno farsi risarcire, toccherà bussare direttamente alla porta della famiglia Riva.

Ecco, secondo me qualcuno, a Palazzo Chigi, dovrebbe farsi carico del problema.