Una combinazione di quelle che capitano la mattina mentre ascolti la radio in macchina, andando in ufficio. Un servizio sui migranti, poi cambi canale e passano like a rolling stone.
E giusto a questo pensi, che le persone quando non hanno niente non hanno proprio niente da perdere. I trafficanti, i barconi, le mazzate sottocoperta, i binari lungo le frontiere, i centri di accoglienza, con la paura di non farcela e la morte che non fa sconti. Ma se non hai niente, rischi tutto. E non c’è differenza tra profugo e “migrante economico”. Perché se scappi dalla guerra o dalla mancanza di futuro, è uguale.
Non hai niente, e non hai niente da perdere.