Immaginate una strage terroristica sul nostro territorio. Con morti. Tanti morti. 100. 200. 500. 600.
Immaginate le doverose pagine e pagine di giornali, le ore, anzi le giornate di diretta tv. E immaginate gli uomini e le donne che diventano eroi, loro malgrado, inconsapevoli. Immaginate il cordoglio collettivo, gli hashtag, #siamotuttitaliani.
Un incubo che nessuno vorrebbe si avverasse mai.
Adesso prendete 600 morti, reali, veri, verissimi, caduti dalle impalcature, schiacciati dai trattori, fulminati dalle scariche elettriche, sepolti dalle macchine. E metteteli tutti in fila. Un pezzo alla volta. Una vita per volta. E dimenticateli. Esattamente come fanno tutti.