Le imprese difficili sono quelle che hanno il fascino maggiore. Ti fanno buttare il sangue, e perdere la voce. Ti fanno mettere in discussione le certezze che hai, quelle che pensi di avere. Ti fanno conoscere persone nuove, e conoscere meglio chi frequenti da tempo. Ti rendono chiaro quello che sei e quello che vuoi. E anche quello che non sei e non vuoi.
Fin dalla mia sofferta uscita dal PD, e da tempo prima, ho maturato la consapevolezza della necessità di costruire, anche in Italia, un nuovo soggetto di sinistra che andasse oltre quanto già esistente nel panorama politico nazionale. Un soggetto ampio il più possibile, nel quale far confluire le esperienze, le novità, le persone disposte a mettersi in discussione per dar voce alla sinistra. A questo ho dedicato le mie limitatissime forze e capacità in questi mesi. Trovando compagni disposti ad ascoltare, con umiltà e desiderio di aprirsi a mondi tra i più diversi. Cosmopolitica dà il via ad un processo costituente al quale desidero dare il mio modesto contributo, e che spero sia il più partecipato possibile, da qui a fine anno. Dove si arriverà dipende da ciascuno di noi. Da chi esce dal proprio confine, più o meno limitato, e decide di mettersi a disposizione di un progetto più ampio. Con umiltà e coraggio. Umiltà e coraggio.