Caro Pd,
la situazione è più che mai incerta, ma esiste la possibilità che precipiti rapidamente portandoci alle elezioni in tempi brevi.
Se questa prospettiva dovesse realizzarsi, per non farci cogliere impreparati, pensiamo che vi siano alcune cose urgenti, da fare subito senza perdere tempo.
La prima riguarda, se la tempistica sarà questa, l’impossibilità di modificare l’attuale legge elettorale: e di fronte a nuove elezioni con liste bloccate e parlamentari nominati, abbiamo il dovere civico di restituire noi stessi, non potendo farlo la legge, il diritto di scelta ai nostri elettori. Usando uno strumento che già abbiamo, quello delle primarie. Iniziando subito a discutere di come svolgerle, dei suoi regolamenti, in totale trasparenza, per consegnare infine ai territori – ai collegi – uno strumento democratico ed efficiente. Per evitare di trovarsi, presto, troppo a ridosso della campagna elettorale per poter affrontare correttamente la questione.
La seconda riguarda il contatto diretto con tutti gli elettori che già hanno partecipato alle primarie 2009, alle precedenti e alle consultazioni locali. Mettiamo mano ai nostri database, riattiviamo i nostri contatti e chiamiamo alla partecipazione tutta la nostra grande base democratica.
La terza è la necessità di iniziare un confronto, urgente e aperto, con la richiesta a tutti di contribuire alla stesura del nostro progetto per l’Italia, che le restituisca dignità, credibilità e orgoglio.
La quarta è la sfida a impegnarsi nel recupero dei delusi, degli astensionisti, di chi non ha più entusiasmo e non crede più nella politica, e di dedicare la nostra azione ai nuovi elettori, ai traguardi del futuro, a quello che ci attende.
Se anche non si andasse a votare, questa campagna sarà come un’esercitazione, come un piano di evacuazione per liberarci di questa brutta e inquietante fase della nostra storia repubblicana.
Per andare oltre, anche alle nostre paure, verso la “prossima” Italia.
Dal sito di Prossima Italia, in vista dell'Assemblea Nazionale del PD.