Archivi categoria: Un Cantiere per Minturno

Il resoconto dell’assemblea del Cantiere

Sabato sera si è tenuta l’assemblea organizzata da Un Cantiere per Minturno. Una prima occasione per far ripartire il dialogo tra cittadini e forze politiche, da troppo tempo assente sulla scena politica minturnese. Partecipazione in linea con le aspettative, presenti i rappresentanti di PD, IDV, UDC, SEL e Verdi, ma anche del centrodestra, che hanno colloquiato per più di due ore su temi concreti, che riguardano la qualità della vita di tutti i cittadini di Minturno.

L’introduzione degli organizzatori ha ribadito ancora una volta lo spirito del cantiere, ossia condividere con i partecipanti una visione del futuro, un progetto per Minturno e quindi donare al centrosinistra le proposte uscite preliminarmente dall’ incontro e dai successivi incontri operativi che si vorrebbero tenere quanto prima, tenendo presente che l’approdo naturale della condivisione di un progetto sarebbe lo svolgimento delle primarie per la scelta del candidato a Sindaco, ritenute lo strumento migliore per acquisire credibilità e aprirsi a quelle richieste di cambiamento e partecipazione che ormai giungono chiarissime da ogni parte. Si è passati poi ad illustrare delle proposte sul turismo, che deve puntare non più sulla quantità ma sulla qualità, tenendo conto che è prioritario far emergere dal circuito dell’illegalità l’offerta di case da destinare alla villeggiatura. Sarebbe necessario incentivare la creazione di una serie di micro-strutture alberghiere a conduzione familiare da inserire in un circuito istituzionale a cura di un’agenzia turistica “comunale” che si occuperebbe anche di stabilire contatti con paesi esteri per determinare, così, un allungamento della stagione turistica, compatibilmente con il carico antropico sopportabile dalla nostra cittadina. La conversione di edilizia residenziale in strutture ricettive potrebbe beneficiare di quanto previsto dal Piano Casa Regionale, offrendo così anche risposte alle necessità del cosiddetto “partito dei geometri”. Invece di continuare a consumare suolo, riconvertire e ristrutturare l’esistente. Di pari passo con il miglioramento dell’offerta turistica dovrebbe migliorare l’offerta culturale, valorizzando soprattutto le frazioni come polo attrattivo di manifestazioni di qualità. A proposito di cultura, sarebbe necessario, finalmente, destinare l’area ex SIECI alla creazione di un centro multiculturale comunale, con auditorium, biblioteca e spazi da affidare ad associazioni di promozione culturale che operano sul territorio, affidando la redazione del progetto ad un concorso di idee internazionale. Passando ai rifiuti, il Cantiere propone la revoca dell’appalto alle EGO-ECO, la ri-municipalizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti e la costituzione di un servizio di raccolta differenziata che mutui dalle esperienze positive già in essere in molti comuni italiani, anche molto vicini. Un occhio di riguardo alle energie alternative, soprattutto per gli edifici pubblici che dovranno essere dotati di impianto fotovoltaico ed essere autonomi da un punto di vista energetico. Una particolare attenzione è stata posta allo strumento del bilancio partecipato, già previsto dalla normativa regionale della Toscana e applicato con successo in numerose comunità.

Passando agli interventi dei partecipanti, Vito Romano ha puntato il dito contro i padroni occulti del Comune, che hanno imposto i principali appalti in essere, ossia quello della EGO-ECO e della SOES e che vogliono che nulla cambi. Vito ha ricordato come già nel ’94, all’epoca della sua breve esperienza come Sindaco, era stato stipulato un accordo con l’Università di Cassino per spostare presso l’ area ex SIECI parte dei corsi di Laurea. L’dea di realizzare un polo universitario nell’ex sito industriale è rimasta lettera morta. Vito infine ha evidenziato l’importanza di definire la variante al PRG e ai Piani Particolareggiati, mai approvati nonostante i soldi dei contribuenti spesi in costosissime consulenze perché l’abusivismo è stato un volano per l’economia locale.

Emanuele Conte, al rientro a Minturno dopo una vita passata a Parma ( dove ha sempre fatto politica e dove, tra l’altro, è stato assessore allo sport in provincia) ha trovato persone tristi e incattivite, nonostante il sole, forse perché si rendono conto che, allo stato attuale, Minturno è un paese senza futuro. Emanuele ha parlato di un voto che deve dare speranza e soprattutto un alternativa a chi ha governato in questi anni ed è responsabile dello sfacelo che è sotto gli occhi di tutti. Emanuele ha parlato di legalità, da pretendere da parte di chi lavora, da realizzare con la partecipazione di tutti: istituzioni, sindacati e famiglie, che non devono più tollerare che i propri figli lavorino in nero, sfruttati, ma debbono avere la forza di pretendere che siano assunti regolarmente. Infine ha ribadito la necessità di svolgere le primarie rivolgendo un appello ai partiti e alle persone affinché si spoglino del proprio potere e non abbiano più paura.

Antonio Gagliardi ci ha parlato di mobilità e della necessità di passare la concessione delle maggiori strade comunali sotto la competenza della provincia dato che il comune non può mantenerle adeguatamente per mancanza di risorse. Ci ha parlato della possibilità di utilizzare spazi da destinare ad uffici e ad associazioni che sono attualmente ad uso scolastico ma che verranno liberati a seguito del’accorpamento degli istituti. Ci ha parlato della necessità di riscrivere la carta dei servizi, di creare polo fieristico nelle aree industriali dismesse di redigere un piano delle antenne e infine di collocare all’interno del territorio comunale un liceo musicale.

Roberto Lepone, ex vicesindaco, ha rammentato l’importanza di una partecipazione dal basso dato che spesso i partiti perdono i contatti con la realtà e con le esigenze dei cittadini. Ha inoltre ricordato alcuni provvedimenti che avrebbe voluto prendere se la giunta non fosse caduta, primo su tutti l’adesione al Patto dei Sindaci. Ha insistito sulla necessità di investimenti in cultura, in energie alternative, del raggiungimento, da parte de comune, di una certificazione di Qualità e dell’istituzionalizzazione dei servizi che non sono una concessione a un diritto. Infine ha evidenziato le opportunità di lavoro per i cittadini che derivano da una nuova concezione del turismo, da pensare come un’industria vera e propria.

Mimma Nuzzo, ex capogruppo del PD, ha parlato di cittadinanza partecipata e della necessità, da parte degli amministratori, di non perdere il contatto con le persone. Ha auspicato una la città possa essere più pulita, più sicura e più attenta alla cultura. Mimma ha sottolineato il fatto che i programmi elettorali sono potenzialmente tutti belli ma sono le persone che fanno la differenza. Infine ha rivolto un accorato appello all’unità del centrosinistra, invitando a non perdere tempo perché di tempo non ce n’è più.

Viviana, dal pubblico, ha chiesto che sia rivalutato il lungomare anche con l’istituzione di una pista ciclabile, che sia istituito un fondo sociale per aiutare le famiglie in difficoltà, che sia incentivato il ricorso ad energie alternative, che sia posta più cura alla pulizia e che aumentino i controlli sul conferimento dei rifiuti nei cassonetti.

Beniamino Gallinaro, segretario provinciale di SEL, ha fatto un appello affinché si costituiscano coalizioni coese e si è detto favorevole alle primarie anche per dirimere eventuali divergenze programmatiche. Ha evidenziato le potenzialità del settore turistico ma in una cornice di legalità, di tutela del territorio e di sinergia con le altre città del golfo.

Gerardo Stefanelli, intervenuto in veste di cittadino e non di assessore provinciale all’ambiente, ha auspicato una rinascita democratica fondata non tanto all’appartenenza politica quanto alla netta distinzione tra persone oneste e persone disoneste. Ha invitato ad un approccio pragmatico con la soluzione dei problemi del comune che deve fare i conti soprattutto con le risorse disponibili. Infine ha evidenziato la necessità di investire in energie rinnovabile, di rendere trasparenti gli atti dell’amministrazione, di attivare il comune come ente sussidiario per garantire la protezione sociale delle persone in difficoltà e infine di destinare le dovute risorse alle scuole.

Emanuela Ambrosino, che ringraziamo in maniera particolare per il supporto fornito al Cantiere, si è soffermata sulla difesa del mare, della qualità delle acque nel Golfo di Gaeta e sul valore della legalità quali elementi principali per una rinascita del Comune.

Claudio Camerota ha evocato la vittoria del centrosinistra nelle passate amministrative, grazie alla quale si è scalfito un potere granitico, seppur tale vittoria contenesse già, in sé, il germe della sconfitta. Ha quindi esortato ad una maggiore coerenza nell’azione politica perché le parole non possono essere contrabbandate per ciò che non sono, pena l’essere “scoperti” e quindi giudicati in maniera negativa dai cittadini.

Pino D’Amici, consigliere uscente del PDL e gradito ospite, ha sottolineato come,a suo avviso, le ideologie e l’appartenenza politica non debbano più essere utilizzate quali categorie per definire la bontà delle proposte in campo, ma piuttosto debbano essere prese in considerazione le idee delle persone e le storie personale di chi avanza proposte. Ha criticato lo strumento del bilancio partecipato, che rischia di apparire come un inutile controllo sull’attività di chi ha avuto già una delega dai cittadini in forza della sue elezione e ha piuttosto invitato ad istituire le consulte di frazione.

Ciro Pignalosa ha posto l’accento sulla necessità di rendere ordinario ciò che oggi, nell’amministrazione, appare come straordinario, mettendo mano pesantemente all’organizzazione della macchina comunale. Infine ha chiesto di porre una particolare attenzione alla gestione delle spiagge libere, ad oggi tenute in pessime condizioni.