Qualcosa si muove, seppur a fatica, sul versante dell’abolizione dei vitalizi. Leggendo qualche dettaglio sui provvedimenti, però il leit-motiv è sempre lo stesso: non si toccano i diritti acquisiti. Quindi le eventuali riforme si applicano a chi sarà eletto, magari nel 2015, e non a chi gode, oggi e per sempre, di benefici che appaiono ingiustificabili, soprattutto se visti alla luce della situazione economica del Paese e dei sacrifici che si chiedono ai cittadini. E la proposta di Pippo, seppur condivisibile e auspicabile, appare una goccia nel mare magnum dei privilegi.