Nel confronto a distanza tra Rosa Russo Iervolino e Francesco Nicodemo è riassunto lo scontro generazionale nel PD e nel Paese.
Perchè il PD è portatore sano di quei problemi che, nella società italiana (e sembra solo in questa!), riguardano il rapporto tra vecchie e nuove generazioni.
Sei giovane (caspita, siamo l'unico paese al mondo in cui a quarant'anni si è giovani!)? Hai esperienza? Hai capacità? Hai dimostrato il tuo valore?
Sei ok, ma non è il tuo turno.
Mettiti in fila e aspetta buono buono.
Allora, nel momento in cui una parte di elettorato si è disaffezionato alla politica e anche al PD, e tra questi molti giovani che non vedono nel Partito Democratico uno strumento per cambiare il proprio futuro (che sta dietro di loro e detto così non è che suoni proprio bene…), bisognerebbe porsi un problema di credibilità della proposta politica che si vuole mettere in campo.
Ma la credibilità passa per le persone che formulano le proposte e che intendono attuarle.
Allora immaginare buona parte dell'attuale vecchia guardia del PD farsi carico dei problemi dei loro figli in maniera credibile agli occhi delle nuove generazioni è come immaginare un petroliere come un convinto green-economist.
Ahimè, non è possibile.
Perchè non si può essere credibili quando parli di merito, di capacità, di esperienza quali cardini del rinnovato rapporto tra giovani e società e poi nel PD i giovani come Francesco, Democratici che fanno politica ogni giorno sul territorio, nel paese, nei luoghi di lavoro, consiglieri comunali, provinciali, regionali, persone votate e non nominate sono bollati come guagliuncelli, magari anche un pò rompicoglioni, solo perchè osano chiedere a qualcuno che sta in politica da venti, trenta, quarant'anni, di farsi da parte, o quantomeno di mettersi in seconda fila per dare una mano alla crescita di una nuova classe dirigente.
Si è detto che Enea ed Anchise devono trovare la maniera di collaborare per abbandonare Troia in fiamme e dare una speranza ad Ascanio.
A me sembra che Anchise voglia fare di testa sua, ma le forze nella gambe gli mancano, e non ha capito che Enea è un uomo ormai, e che la strada per uscire, tutti insieme, dalla città assediata dagli Achei la può trovare anche con il padre in spalla e il figlio per mano.