Perché ci sono uomini che fanno la guerra, ma non vogliono si definiscano come ‘guerra’ le loro decisioni, le scelte e le azioni violente?
Perché molti agiscono con ingiustizia, ma non vogliono che la giustizia giudichi le loro azioni?
Perché tanti vivono arricchendosi sulle spalle dei Paesi poveri, ma poi si rifiutano di accogliere coloro che fuggono dalla miseria e vengono da noi chiedendo di condividere un benessere costruito proprio sulla loro povertà?
Verrebbe da dire: parole sante, quelle pronunciate dal Cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi. Non so però quanto saranno ascoltate. Dai potenti ai quali queste parole sono indirizzate, che si autoassolveranno dicendo: ma il Cardinale non si riferiva a me, ce l’aveva con gli altri. E non saranno ascoltate nemmeno dalla maggior parte dei fedeli “comuni”, per i quali, ormai, tutto è concesso, tutto è dovuto, e non c’è parola di Dio, di Cristo, di Santo o di Cardinale che tenga, anche di fronte alle nefandezze commesse da chi ci governa. Resta la consolazione dell’esistenza di una Chiesa che, quando vuole, sa ancora dire parole forti. E che forse dovrebbe iniziare a scomunicare qualcuno. A somministrare meno sacramenti ai potenti che predicano male e razzolano peggio.