Sono sul Frecciafreccia, di ritorno da Milano, La Liberata. Eh si, il Fato ha voluto che proprio il giorno post liberazione dovessi andare al nord, per lavoro. Si arriva in città e l’aria che si respira sembra più bella, più pulita, nonostante la cappa di calore. É bella la sensazione di guardarsi intorno e non vedere più tanti “nemici”. Certo, quelli che votano per B. sono ancora tanti, troppi, però Milano ha scelto una strada diversa. E non solo Milano. Queste elezioni amministrative hanno visto il ritorno alla politica dei giovani, finalmente. Milano, Napoli, Cagliari, Trieste, Gallarate. E Cassino. Tanti under 30 che si sono fatti il mazzo per la campagna elettorale. E i giovani quando decidono di partecipare é perchè non sopportano più lo status quo. Il precariato, la scuola che non forma, l’università che non insegna, i salari ridicoli, le pensioni come chimere, l’assenza di prospettive, di casa e di figli. E allora i giovani si ribellano e agiscono con la loro partecipazione, perchè la gioventù è rivoluzionaria per definizione, è progressista, è anticonservazione. É di sinistra. Con la giovinezza in queste elezioni è tornata in campo la voglia di sinistra, che poi è solidarietà, partecipazione, voglia di scassare. Altro che centro ago della bilancia, altro che terzo polo decisivo. Le alchimie sono sconfitte, scelgono gli elettori. E premiano il coraggio dei progetti chiari e delle persone oneste. Il resto sono chiacchiere. Spero solo che Bersani l’abbia capito. Indietro non si torna. Alea iacta est.