Tra le discussioni alle quali capita di partecipare negli ultimi tempi non può, ovviamente, mancare quella sull’Europa. Ho sempre pensato, di fronte agli avvenimenti di questi anni, dalla nascita dell’Euro, passando per l’imposizione dei vincoli di bilancio, per la le legiferazione sul parmesan cheese, per la crescita delle disuguaglianze e fino ad arrivare al Quantitative Easing, che dovesse esserci una alternativa tre le opzioni “via dall’Euro e ritorno al sovranismo” e “supremazia delle tecnocrazie”. Che fosse doveroso cercare di salvare l’idea di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi seguendo strade che fino ad ora non sono state percorse. Che fosse necessario democraticizzare le istituzioni Europee, dare voce ai cittadini piuttosto che ai governi, unificare quanto più possibile legislazioni, ridistribuire equamente le ricchezze.
Ecco, pare che questa mia ricerca abbia dato buoni frutti.
Da qualche tempo sto seguendo DiEM25, e vi consiglio, se siete come me naufraghi in cerca di acqua fresca e potabile, di dare un’occhiata.
Cos’è DiEM25? Leggiamo dal sito:
“Pensiamo che anni di politiche scellerate da parte dell’establishment di governo abbiano ottenuto un solo risultato: sprofondare l’Europa in una stagnazione permanente e fare cresce l’estrema destra in tutto il continente.
Dobbiamo rompere il rapporto malato fra un establishment in bancarotta morale ed economica e il ritorno di pulsioni razziste, nazionaliste e xenofobe. Deve esserci un’alternativa. E ora c’è.
Veniamo da tutta Europa: dal suo nord e dal suo sud, dal suo occidente e dal suo oriente, dalle sue metropoli e dai suoi piccoli centri. Veniamo dall’Europa centrale e dalle sue isole, dalle sue montagne e dalle sue pianure, dai suoi grattacieli e dalle sue campagne.
Siamo progressisti, democratici radicali, ecologisti, femministe. Siamo cittadini, attivisti, sindaci, consiglieri comunali. Uniti nelle nostre differenze: di culture, lingue, accenti, provenienze politiche, colori della pelle, identità di genere.
Insieme, stiamo lavorando a una proposta politica nuova, coerente e credibile, italiana ed europea. Contiamo oltre 70.000 iscritti da tutto il continente e centinai di gruppi locali. Con la partecipazione di tutti i nostri iscritti stiamo sviluppando un programma dirompente e una grande alleanza transnazionale per portare le nostre idee in ogni parte del continente alle elezioni europee del 2019″.
Sul sito, o sul gruppo Facebook, potete trovare informazioni più dettagliate sui fondatori (in primi Yanis Varoufakis, ha bisogno di presentazioni?), sull’organizzazione, sulle campagne, sugli obiettivi. Primo, di breve termine, quello di presentare DiEM25 come partito transnazionale alle elezioni Europee del maggio 2019.
È un percorso lungo, che è iniziato da qualche tempo e che anche in Italia sta portando alla strutturazione sui territori dell’organizzazione.
Tocca studiare un po’ (qui trovate le proposte per il New Deal Europeo) , ma ne vale la pena. Si trovano cose interessanti, come questa scritta da Lorenzo Marsili su Il Fatto Quotidiano.