Non vorrei sembrare pessimista, e davvero vorrei che fosse fatta chiarezza sul sacrificio di Giulio Regeni. Ma al di là delle ulteriori verità che si potranno confezionare, e che si aggiungeranno alle menzogne infami che l’Egitto sta sfornando ogni giorno, l’unica verità possibile è che il regime egiziano confessi, autodenunci, sveli i suoi omicidi di stato, le torture, la repressione dei dissidenti. Significherebbe vedere Al-Sisi annunciare al mondo la propria colpevolezza, per la morte di Giulio e per le morti di migliaia di altre persone. E salutare, consegnandosi poi ad un tribunale internazionale che lo giudichi per crimini contro il proprio popolo. Per poi precipitare l’Egitto nel caos completo, il caos della Siria, della Libia, dell’Iraq, dell’Afghanistan. Ecco, uno scenario del genere, purtroppo, mi sembra altamente improbabile. Si continuerà a cercare mezze verità, e per ragioni di equilibri geo-politici ed economici ci si accontenterà di ciò che apparirà più vicino alla verità, e i genitori di Giulio e tutti noi continueremo ad urlare al mondo la verità. E il gas continuerà ad arrivare in Italia, e Al-Sisi continuerà ad essere il baluardo del l’occidente in quel pezzo di mondo.