Sull’esito della Direzione Nazionale del PD si è detto in ogni dove. Le prossime settimane saranno decisive poer i destini del campo democratico, riformatore e progressista. A sentire i commenti del giorno dopo, ancora una volta l’unico fuori dal coro sembra Antonio Di Pietro. Occhio, non IDV, ma Di Pietro. Ora, IDV è un altro dei partiti fondamentalmente “ad personam”. Futuro oscuro senza il proprio leader, familismo, gestione quantomeno allegra dei proventi dei rimborsi elettorali. Non mi ricordo abbiano mai fatto un congresso, ma forse mi sbaglio. Ad ogni modo, secondo me Di Pietro si sta preparando per applicare all’Italia il modello Palermo. Non partecipo alle primarie ma mi candido per i fatti miei alle elezioni. Potrebbe essere il caso, per Bersani, Vendola, i movimenti, la società civilissima e tutto quello che si spera si coaguli, con le primarie, nel mondo democratico, riformatore e progressista, lasciare Di Pietro al suo destino, cercando di portare da “questo lato del campo di battaglia” la parte “sana” di IDV?