Della giornata di sabato mi sono rimaste impresse le facce impietrite di Bersani, della Finocchiaro, di Letta, di Rosy Bindi durante le cosiddette contestazioni.
Che poi non erano contestazioni, ma la semplice richiesta di mettere al voto degli OdG, forse un pò troppo per un partito che non vota MAI su nulla. Si chiama democrazia.
Ma, al di là dei contenuti degli OdG su matrimonio gay, primarie, rispetto del limite dei mandati, il solo pensare che tutto questo rientri nel novero delle “beghe” interne al PD lascia trasparire la pochezza, o la malafede, della cosiddetta maggioranza del Partito Democratico. Come se indicare con chiarezza in quale direzione muoversi in tema di diritti e di selezione della leadership e dei parlamentari non abbia ripercussioni sulla vita futura del Paese.
Personalmente un’idea sul tema me la sono fatta da tempo. L’attuale cosiddetta maggioranza del PD un’idea di Paese non ce l’ha. E seppure ce l’ha quest’idea è immersa nella confusione più totale, tanto da potersi impastare, mimetizzare, mortificare nei ripetuti appelli lanciati ai fantomatici moderati. Con i quali l’unico collante che vedo è la perpetuazione dello status quo.
Unirsi per non sparire.
Basti pensare al terrore che corre sui volti di molti dirigenti del PD al solo sentire pronunciate le parole primarie aperte per i parlamentari o limite dei mandati.
L’ennesima occasione persa, sabato, per dare un segnale agli elettori di centrosinistra. Non quello zoccolo duro del 25% che dice, nei sondaggi, di votare PD. Ma a parte di quel 40% di indecisi che rischiamo di perdere definitivamente. Vallo a spiegare, agli elettori, come vuoi cambiare il Paese con Casini e Fini e Rutelli. E magari con Pisanu. Con chi è concausa dello sfacelo attuale. E con chi, anche nel PD, non è riuscito al lasciare traccia anche quando ha avuto la possibilità di governarlo, ‘sto paese.
E l’ennesima occasione persa, sabato, per dare un segnale agli iscritti. Per dire loro che il PD non ha paura di confrontarsi, di discutere anche aspramente. E di contarsi, nella normale dialettica maggioranza/minoranza.
Quelle facce impietrite contano più di mille OdG.