Di che vogliamo parlare, della manovra economica? La faccia di Bersani, ieri sera da Fazio, diceva tutto. Era triste, Pierluigi. E forse oggi lo sarà ancor di più. Perchè si rende conto che la manovra sarà indigesta solo per i soliti noti. Quello che si voleva evitare e che invece non si riesce ad evitare. C’è da dire che il PD è mosso da un senso di responsabilità incredibile, e altrettanto non si può dire per il PDL, che non avrà alcuna difficoltà a votare una manovra che non intacca per nulla gli interessi del suo blocco sociale di riferimento. Resta tanta delusione, perchè ci saremmo aspettati che, davvero, i sacrifici li facessero tutti, ma soprattutto chi, finora, non ne ha fatto nemmeno mezzo. Che dire. Si aspettano le reazioni dei sindacati, delle persone in carne ossa, dei pensionati, dei lavoratori. Sai che roba se lo scontro sociale si acuisce con un governo amico? Vedere alla voce Bonanni e Angeletti. Sono certo che tireranno fuori le palle come non mai, contro il governo Monti. Altro che BerlusconiTremontiSacconiBrunetta. Poi mi fate un fischio. Resta la necessità di andare al voto al massimo a giugno. Per ridare voce alla politica. Per dire agli italiani quale direzione debbe prendere ‘sto Paese nei prossimi vent’anni. Ed agire di conseguenza. Sempre che il PD lo sappia, dove andare. Ma questa è un’altra storia.