La ricerca sui siti la lascio a voi, ma non dovrebbe essere difficile. Il web ha memoria di tutto e sicuramente si ricorderà di quando Renzi rivendicava il diritto al dissenso interno, e non faceva mancare l’attacco quotidiano al segretario Bersani o al governo che il PD sosteneva. E’ passato un secolo dalle primarie del 2012.
Ora non si può più dissentire. O si è con il capo o si è con il capo. Memoria corta il ragazzo, veh? Una memoria talmente corta che travolge tutto: buon senso, professoroni, rispetto per le storie personali. Chi vince piglia tutto, altrimenti quella è la porta.
Beh, di certo non aiutano gli incontri paralleli nei quali si organizzano le minoranze, se non altro perché danno spesso l’impressione di preparare trappole, rivincite, e poi molti di quelli che partecipano hanno fatto così tanti danni, anche in un passato recente, che sarebbe meglio se stessero buoni buoni a godersi l’oblio che avanza inesorabile.
Altro è presentare proposte alternative sui temi che agitano le acque nel centrosinistra e nel governo: lavoro, riforme, consumo di suolo, F-35, Europa. E su queste discutere con i cittadini, con gli elettori. In giro per il Paese. Senza slogan ma con la fatica del ragionamento. Quello che fa Civati, insomma.