Siamo iscritti, dirigenti del PD, elettori del PD che si sentono profondamente offesi a sentirsi dire: siete tutti uguali. Vogliamo che il PD sia diverso, che la legge sia uguale per tutti, che le parole di Enrico Berlinguer facciano davvero parte del nostro DNA e non siano solo parole da ricordare negli anniversari.
Apprezziamo le parole del vicepresidente del PD, Ivan Scalfarotto:
"…io credo che il senatore Tedesco, che nel frattempo si è autosospeso dal partito, dovrebbe ora anche dimettersi anche dal suo seggio senatoriale – ottenuto peraltro perché subentrato all’unico parlamentare in carica che il PD abbia eletto alle scorse elezioni europee (si era stabilito che i parlamentari non potessero nemmeno candidarsi) – e dimostrare la sua estraneità ai fatti come un qualsiasi altro cittadino. Penso anche che sulla selezione di una classe dirigente trasparente, limpida e al di sopra di ogni sospetto si giochi la credibilità del PD, soprattutto nelle regioni del sud. Anche a costo di perdere del consenso elettorale, quello clientelare. E’ un lavoro duro, lo so, ma bisogna farlo e da subito."
Il senatore Tedesco si è sospeso dal partito, ma dal partito è stato candidato quindi se rispetta il partito deve dimettersi da senatore. La legge farà il suo corso e il partito sarà pronto a sostenerlo qualora fosse dichiarato innocente, ma oggi noi dobbiamo distinguerci. Non possiamo pretendere che Berlusconi si faccia giudicare, manifestare in favore della giustizia quando grida al complotto e poi comportarci nello stesso modo. Il seggio parlamentare è un servizio, non un luogo dove nascondersi.
Il segretario Bersani, la dirigenza tutta, chiedano le sue dimissioni dal Senato e votino compatti affinché la legge faccia il suo corso.
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