A Minturno sono apparsi, durante le feste natalizie, un bel pò di manifesti con il faccione rassicurante di Paolo Graziano. Ex sindaco di Minturno per ben dieci anni, attualmente consigliere provinciale del PDL, Paolo Graziano ha da tempo annunciato la sua volontà di ricandidarsi alla carica di Primo Cittadino e quindi la comparsa dei suoi manifesti segna in qualche modo l’inizio anticipato della campagna elettorale.
Ripartiamo insieme, lo slogan.
Il concetto di ripartenza implica che un tempo, anche lontano, lontanissimo, ci sia stata almeno una partenza, un inizio, un incipit. Allora io vorrei chiedere ai cittadini minturnesi se durante le passate amministrazioni Graziano si siano accorti che Minturno è mai partita. Se l’ex amatissimo Sindaco ha fatto qualcosa per migliorare domanda e offerta turistica, per evitare l’abusivismo edilizio, per contrastare la criminalità organizzata, per offrire opportunità di lavoro alle giovani generazioni, per combattere il degrado ambientale, per migliorare la qualità del mare, per promuovere la cultura sul nostro territorio, per favorire la nascita di nuove imprese. Paolo Graziano è corresponsabile, al pari della maggior parte delle persone che hanno fatto politica a Minturno con le amministrazioni di centrodestra (mi sento di escludere Ercole Conte e forse qualcun altro), delle condizioni di degrado nelle quali versa Minturno. È corresponsabile del consolidamento del blocco di potere che domina la Provincia di Latina costituito da Del Balzo-Fazzone-Cusani-Michele Forte. Un blocco di potere spregiudicato, in alcune realtà colluso con la criminalità organizzata, come recenti sentenze della magistratura hanno dimostrato. Un blocco di potere che basa il proprio consenso sul clientelismo e sul malaffare e che rischia di stroncare sul nascere qualsiasi forma di riscatto politico, economico e sociale del territorio pontino.
E allora, ripartire insieme a Paolo Graziano? No grazie, Minturno ha già dato. Andiamo oltre.