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Cose che (non) cambiano
Perchè, ormai, è un appuntamento fisso.
Adesso tocca a noi
Jacopo è davvero una grande risorsa, per il PD, per il Paese. Quest’anno non sono stato ad Albinea, ma le sue parole contengono tutto, ma proprio tutto.
Travolto dal ritorno alla quotidianità, solo ora riesco a buttar giù due righe su quello che mi son portato a casa da Albinea. Non prendetelo come un esercizio di stile. Non è così. Scrivere aiuta a mettere in ordine i pensieri, e dopo questo week end ne ho bisogno. Credo che ad Albinea il nostro gruppo di sognatori/peones/movimentisti/indignados-organizados/demoscazzati, ecc, ecc, abbia fatto un ulteriore salto di qualità. Non tanto a livello di contenuti. Quelli c’erano già, sono di qualità e serietà indubbia e il nostro partito, prima o poi, se ne renderà conto. I problemi della mia valle si sono incrociati con quelli dei precari. Il mezzogiorno di fuoco raccontato dagli amici napoletani si accompagna con la necessità di rimettere in moto l’economia, partendo da un fisco più “mobile” e meno “immobile”. Un modo di lavorare che entusiasma e ci aiuta a capire quanta ragione aveva Don Milani quando diceva: “Il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne da soli è l’avarizia. Sortirne insieme è la politica”. Noi abbiamo fatto proprio questo. Stando sul pezzo e sui pezzi (di territorio). Facendo rete dentro e fuori la rete. Chiamando la cose con il loro nome per riconoscerle, come ci ha detto Ivan, per sostenerle quando ci piacciono e cambiarle quando non ci van bene. Tutto questo lo abbiamo fatto grazie alla passione e alla capacità di Pippo, e lo scrivo senza piaggeria. Il post che Paolo ha scritto poche ore fa ci racconta di movimenti lungo l’Arno che non mi piacciono neanche un po’. Gli stessi movimenti che lacerano il centrosinistra e tutto il paese da troppi anni. Pippo invece ha messo in secondo piano il ruolo del politico, rimettendo al centro quello della politica. Ha creato uno spazio dove ognuno di noi non solo ha potuto fare progetti e dare un contributo, ma è anche cresciuto e si è responsabilizzato. Ha fatto l’allenatore e non la prima punta. Sembra una sciocchezza, ma di questi tempi (che durano da circa 20 anni…) non lo è affatto. Qui sta il salto di qualità di cui parlavo prima. Questo percorso lo abbiamo fatto insieme, credendoci e mettendoci del nostro, e tutti insieme ci siamo resi conto che l’obiettivo ora è cambiato. È ora di “guidare la macchina e non aggiustare i pistoni”, di passare “dalla rottamazione alla motorizzazione civile”. Questa consapevolezza è cresciuta in noi con naturalezza ed entusiasmo (sostenuta dalla qualità del nostro lavoro), senza che le ambizioni personali (che ci sono, ed è giusto che ci siano, viste le capacità di molti) prevalessero sul nostro lavoro e sulle nostre speranze. L’obiettivo che ci siamo dati non è mica uno scherzo. Cambiare il Pd e, con lui, l’Italia. Forse non ci abbiamo fatto troppo caso, ma davanti alla svagonata di gnocco fritto che Nico ci ha preparato, ci siamo presi un bell’impegno. Prendiamoci agosto per digerire (a me servirà un mese perché ho esagerato…) e per riprendere slancio. Adesso inizia il bello.
Adesso tocca a noi.
L’estate del cambiamento
“Se fossi un ragazzo di provincia, dopo aver visto quel che è successo a Milano, adesso avrei la speranza che succeda anche nella mia città. Vorrei fare il volontario per un candidato che conosco e che stimo, e vorrei che il suo comitato elettorale fosse un luogo aperto in cui tutti possono portare il loro entusiasmo e le loro idee. Vorrei che il Pd lo capisse, e permettesse ai suoi elettori di scegliersi i propri candidati a Camera e Senato (e anche a Sindaco, Presidente della Provincia, Presidente della Regione, ndr) con primarie aperte e libere.”
Questa la prefazione del Libretto Arancione, che potete scaricare (e diffondere) qui. Un compendio di proposte e suggerimenti per confrontarsi, nel PD e nel centrosinistra. Alla pari. Affinchè tutti, ma proprio tutti (soprattutto le giovani generazioni, guarda un pò!), possano dare il loro contributo per costruire un Paese migliore.
Sempre più alla pari
Pippo ci invita alla seconda edizione del campeggio democratico nella nuova capitale della politica Italiana, la mitica Albinea. Le info le trovate qui.
State facendo il vostro ingresso nella Terza Repubblica. Per accedere alla Prossima Italia e al campeggio del cambiamento, vi consigliamo di presentarvi con un bagaglio leggero, una tenda e un sacco a pelo nel cuore dell’Emilia democratica, ad Albinea, provincia di Reggio Emilia, dall’ora dell’aperitivo di venerdì 22 all’ora di pranzo di domenica 24. I movimenti, la società civilissima, i giovani, le donne, la rete, e poi le primarie per scegliere i parlamentari, le voci del vocabolario dell’Italia che cambia, un’idea della politica laica, aperta e pluralista. Per un centrosinistra unito, “alla pari” e vincente (che male non fa). Argomenti e strumenti, partecipazione e condivisione, per cambiare insieme le cose.
Chi non viene, si tiene quello che c’è.