Ieri ascoltavo per radio l’intervista ad un dirigente dell’Inter che parlava di Stramaccioni. Per il tizio Stramaccioni era “il ragazzo”. E allora, va bene l’inesperienza (hai allenato solo le giovanili), ma uno a trentasei anni si può sentire chiamare “ragazzo”? Ma la parola uomo ‘sto paese se l’è scordata? Forever young, insomma. E di conseguenza se vuoi avere un ruolo di responsabilità o sei un miracolato (avere Moratti come presidente ti aiuta, in questo senso) o aspetti, tanto sei un “ragazzo”. Nel calcio come nell’università, nella ricerca, nel mondo del lavoro, nella politica e in tutta la gerontocrazia italiana.