Tanta tristezza. Questo ha suscitato in me vedere le immagini del funerale di Prospero Gallinari. La tristezza delle persone sconfitte dalla vita e dalla storia. Gli sguardi sperduti vanno al di là della pena per l’amico scomparso. Ragazzi e ragazze che hanno usato male i loro vent’anni, che volevano portare l’attacco al cuore dello stato ma hanno finito con il trucidare innocenti. Valga su tutti il nome di Guido Rossa. Non so se l’oblio sarebbe il contrappasso giusto. La sconfitta nella sconfitta. Forse una dimensione sociale e pubblica i reduci del terrorismo possono ancora averla, al di là del loro impegno privato nel sociale (per chi ce l’ha) che è loro e soltanto loro. Ammettere gli errori, ammettere la sconfitta e farsi testimoni viventi della loro esperienza tragica, anche nelle scuole. Un monito in carne e ossa affinchè la notte della Repubblica non torni mai più. Senza autocelebrazioni, senza falsi miti. Monito e storia. Colpa e redenzione.