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Vota PD (in subordine la coalizione Italia Bene Comune)

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Perchè quella di dire “non voto il centrosinistra perchè tanto poi si allea con Monti” ha stufato, non vuol dire niente ed è un controsenso.
Come avevo già scritto qui, non sono un fan del voto utile, ma concorrere all’insufficienza numerica del centrosinistra al Senato, salvo poi (già me lo immagino…) accusare Bersani e Vendola di fare un accordo post elettorale con Monti semplicemente non ha senso.
Vi interessa il centrosinistra ma non volete che il Pd e Sel si accordino con Monti? Votateli. Non c’è altro modo.
Poi ci sarebbe da fare una bella riflessione sul fatto che la politica non si esaurisce con il voto, ma che deve essere innanzitutto partecipazione continua e diffusa. Non vi piace il Pd per come è adesso? Iscrivetevi e dateci una mano a cambiarlo (a ottobre c’è il congresso, tra l’altro). E non vale la scusa che “tanto non cambia mai niente” perchè le primarie han dimostrato che non è così. 
Se il problema invece sono “le cose da fare”, vi consiglio questo puntualissimo post scritto qualche giorno fa da Pippo Civati. Impegni concreti, messi nero su bianco da chi ci sarà, nel prossimo Parlamento, e garantirà impegno e trasparenza.

Gradirei

Ho sempre sostenuto, e certamente non da solo, la necessità di una apertura del PD ai cittadini e agli elettori. Le parole contaminazione, cessione di sovranità, partecipazione non mi hanno mai spaventato. Non ho mai temuto di perdere la mia identità, e quindi auspico fortemente che queste primarie facciano avvicinare al PD anche persone che il PD non l’hanno mai votato. O che non hanno mai votato per PCI, PDS, DS. O Margherita. O SEL. E che magari hanno votato centrodestra per anni. O che non votano da tempo.

Considerando i cinque sfidanti in campo, credo di poter dire che le due personalità che hanno maggiori possibilità di attrarre questo tipo di elettorato sono Tabacci e Renzi. Escludendo Tabacci, che sicuramente non me ne vorrà, per ovvie ragioni di “peso” elettorale,  rimane Renzi. E arrivo al punto. Le primarie sono importantissime, ma lo sono ancora di più le secondarie, ossia le elezioni politiche. Qualunque sia l’esito delle primarie, compito del centrosinistra è quello di offrire una prospettiva autorevole di governo al Paese. E tale prospettiva sarà tanto più credibile e appetibile per gli elettori se il 26 novembre (oppure il 3 dicembre), i protagonisti delle primarie sapranno sedersi intorno ad un tavolo, senza alcuno scalpo tra le mani,  e indicheranno un percorso comune nel quale riconoscersi, tutti. Ma non basta. Perchè gli elettori serviranno ancora di più per dar forza ad una coalizione di centrosinistra, soprattutto se PDL, UDC e Lega cercheranno di annacquarne un’eventuale vittoria  per rendere il sistema ingovernabile o per aprire la strada verso un nuovo volemose bbbbene-bravoo-bisse (leggi Monti-Bis). E quindi è necessario che gli elettori non-di-centrosinistra che partecipano a queste primarie (che per il motivo di cui sopra dovrebbero votare in maggior parte dei casi per Renzi)  continuino a votare per il centrosinistra anche dopo. Magari anche per far si che nella coalizione siano rappresentate anche quelle idee che hanno sostenuto parteggiando per Renzi alle primarie.  Ecco, io ‘sto clima non lo vedo. Ho sentito alcuni amici che fanno parte della categoria alla quale accennavo in precedenza che, in caso di sconfitta di Renzi, di votare per il centrosinistra non gli passa manco per l’anticamera del cervelletto. Alle elezioni i cittadini votano per chi cazzo gli pare, direte voi. Lo so, grazie.  Gradirei però, da parte di Renzi, un appello a tutti quelli di cui sopra affinchè votino per il centrosinistra anche dopo. Tabacci l’ha fatto, per dire.

I fantastici cinque

Non starò qui a farvi il pippone con la sintesi geopoliticosocialantropologica del confonto tra i cinque dell’apocalisse, in rete già se ne trovano a carrettate. Ma vi dò le mie impressioni a pelle. Mi è piaciuto moltissimo Vendola. Diretto, concreto, senza remore. Parole chiare sui diritti, sulle alleanze, sui temi economici. Evoca emozioni, magari un pò meno di un annetto e mezzo fa. Ma parla al cuore e al cervello. Bersani ecumenico, solido. Rassicurante. Unificatore. Ha un progetto in testa, o ti piace oppure sei contro di lui. Laura Puppato un pò evanescente. Inesperta sui grandi palcoscenici e si vede. Non ha bucato lo schermo. Ha provato ad attizzare la polemica ma le è andata male. Tabacci navigato. in un paio di occasioni ha steso Renzi. Sono agli antipodi e tutto sembra amplificare le differenze tra i due. Però mi è piaciuto quando ha chiesto di non votare per lui, ma per la coalizione. Renzi. Renzi. La prima impressione che ho avuto è stata di assistere ad una televendita. Il modo di guardare alla telecamera, di gesticolare. Non riesco ad essere obiettivo con Renzi perchè non mi è eccessivamente simpatico. Condivido però con lui l’idea che le nuove generazioni non debbano aspettare il proprio turno, in politica come nel mondo del lavoro. E che non debbano chiedere favori a nessuno. Ottimo sul no all’UDC e nel rimarcare i fallimenti di una classe dirigente che ha fatto il suo tempo. Deludente sui diritti, e già so che la cosa non piace nemmeno alla mia amica Cristiana. Fuggo da lui a gambe levate quando propone Ichino come modello per la riforma del mercato del lavoro.

In definitiva, oggi ho le idee più chiare su chi votare, domani non so. Mi conforta il fatto che il centrosinistra è vivo, e di questi tempi è già tanto. Un pò di rammarico per non aver visto un mio amico, là in mezzo. Ma ci aspettano altri traguardi.

Italia Bene Comune, anche a Minturno

Le primarie del centrosinistra entrano nel vivo, e anche a Minturno ci si organizza per consentire la massima partecipazione dei cittadini.

Le regole per votare sono queste:

Per chi non volesse registrarsi on-line è possibile invece registrarsi:

presso la sede del PD in Via Antonio Sebastiani a Scauri, il lunedì dalle 18 alle 20 e la domenica dalle 10 alle 12;

presso la sede di SEL, in Via Appia 220 a Scauri, il giovedì dalle 18 alle 20;

mercoledì 14 novembre, dalle 10 alle 12,  presso un gazebo che sarà allestito presso il piazzale delle SIECI a Scauri;

sabato 17 novembre dalle 10 alle 12, presso un gazebo che sarà allestito in Via Luigi Cadorna, presso il mercato e la Pretura.

Eventuali ulteriori giorni utili per la registrazione saranno comunicati tempestivamente. Va da sè che si può registrare anche il giorno del voto, domenca 25 novembre. Registrarsi prima farà comunque risparmiare un pò di tempo.

Il sale di Matteo

Non è che mi andasse particolarmente di sentire Renzi da Lerner, ieri sera.  L’ho visto e ho detto a Silvia: no, non ce la faccio. Poi mi sono fatto forza e mi sono sintonizzato.  L’infedele ha il grandissimo pregio di essere l’unica trasmissione nella quale gli ospiti si confrontano in maniera civile, senza urlare, e quindi se uno resta con pazienza attaccato al video per quelle due ore e mezza un’idea su quello di cui si discute, se non ce l’hai, te la fai. E se ce l’hai, riesci ad avere  quegli elementi per rafforzare o cambiare le tue convinzioni. Lo dico: a me ieri sera Renzi è sembrato un disco rotto. L’ho sentito ripetere ossessivamente gli stessi concetti tutte le volte che l’ho ascoltato in TV. Sarà pure una tecnica comunicativa ma dopo un po’ mi appallo.  Poi magari uno si legge il programma scaricandolo da internet a qualcosa di concreto ce lo trova, però l’impressione che ho avuto è stata, nel complesso, di poca concretezza e molte frasi ad effetto. Ora io mi chiedo: quanti di quelli che hanno intenzione di votare per Renzi alle primarie dopo averlo sentito in TV si vanno a leggere il programma? Pochi, direi. Certo, non sono le 280 pagine del programma dell’Unione, ma comunque è una fatica discreta, per molti. E allora cosa resta, del suo messaggio?

Giovani contro vecchi. Legittimo, eh. Ma se uno vuole sbarazzarsi della vecchia nomenklatura del PD vota per Renzi, altrimenti no. Lo so, è un’analisi brutale, fatta con l’accetta, ma secondo me questo è. Ed è un po’ poco, sinceramente.  Che poi, a sentire bene le sue parole, non è che dice tutte cose irragionevoli, intendiamoci. Qualcuna si, magari. Tipo non perdere l’occasione per attaccare i sindacati. Che con tutti i difetti che hanno non sono il male assoluto della nostra società. Lì sono sensibile, lo so. Oppure insistere sul fatto che chi perde va a casa e non fa parte della squadra. Ecco, questa mi sembra una gran cazzata. Il PD, il centrosinistra, hanno bisogno di tutti quelli che partecipano a queste primarie. Non si tratta di chiedere lo strapuntino di consolazione. Si tratta di collaborare. Tutti insieme. Perché la sfida è vincere le elezioni per cambiare il Paese, non (solo) togliere di mezzo tutti quelli che c’erano prima. Molti hanno fallito, d’accordo.  Ma se spargi il sale non ricresce nulla.

#occupyideas

Ecco, a me il dibattito su D’Alema, sui finanziatori di Renzi, sul camper, sul jet, su chi rottama cosa più dell’altro non è che interessi poi tanto. Anche perchè nessuno dei maggiori contendenti che finora hanno dichiarato di candidarsi alle primarie parla, concretamente, di idee.

Qualcuno, però, ci prova.

Parliamone.

Le regole che non ci sono

Tutto previsto, da mesi. Ora, nel PD, si accorgono che mancano le regole per lo svolgimento delle primarie. Qualcuno glielo sta facendo notare da un pò. Ma c’è il rischio che le soluzioni siano peggiori dell’assenza di regole. Soluzioni che, tra l’altro, Migliavacca (Bersani) sta trattando con Roberto Reggi (Renzi), come se le regole riguardassero solo i due contendenti principali e non l’intero partito, secondo la logica del caminetto. Ma non esiste una commissione, per questo? A dir poco vergognoso. E poi la confusione che regna sovrana: 10.000 firme in 10 regioni? No, meglio 20.000 firme in 20 regioni. No, anzi, meglio raccogliere  il 15% degli iscritti 2011, che fa circa 90.000 firme (che poi bisognerebbe sapere dove andarli a prendere gli iscritti, dato che il tesseramento 2012, in molte parti del Paese, non è nemmeno iniziato). No, dai, facciamo il 30% dei membri dell’Assemblea Nazionale. Chi sono i 1.400 lo sappiamo, basta solo andarli a prendere uno ad uno, una sorta di accompagnamento coatto, visto che quando l’Assemblea viene convocata si presentano un terzo o al massimo la metà dei componenti. Ah, e poi la deroga allo statuto che consentirebbe a Renzi ed eventualmente altri di candidarsi dovrebbe essere votata con il 50%+1 dei membri della stessa Assemblea Nazionale. Prenotate un posto bello capiente, per il 6 ottobre. Nella speranza che si riempia. Altrimenti niente deroga. E poi ti risiedi al tavolo con Vendola, con Nencini (!), con Tabacci, con Rutigliano (!!) e decidi con loro se serve il registro o no, se la preiscrizione va fatta prima o il giorno stesso delle primarie. Se il turno è unico o doppio.

Il tutto a due mesi dalle primarie. Secondo me lo fanno apposta.

 

Il PD nel mondo dei sogni

Nei mesi passati qualcuno aveva evidenziato la necessità che il PD anticipasse il congresso del 2013, giusto per chiarirsi le idee su alcuni aspetti rimasti irrisolti. Quisquilie. Bazzecole. Tipo la linea del partito sui temi economici, o sui diritti, o sulle alleanze. Robetta così. Oggi, molti lamentano il fatto che le primarie per la scelta del candidato premier del centrosinistra rischiano di diventare un altro congresso del PD, visto che i candidati ufficiali, ad oggi,  sono tutti del PD o quasi (Tabacci non conta una mazza, diciamocelo, e Vendola si sta sfilando). Nel frattempo non è stata emanata uno straccio di regola, e la legge elettorale rimane una chimera. Tutto previsto, eh. Fa sempre comodo poter dire, ad un mese dalle primarie, che non si fa più in tempo. Vabbè. Ma a questo punto, carissimi quelli che si scandalizzarono alla richiesta di un congresso anticipato, non sarebbe stato meglio farlo, ‘sto congresso? Chi l’avesse vinto sarebbe stato legittimato ad essere l’unico candidato del PD alle primarie del centrosinistra, senza modifiche allo statuto. Si sarebbe tolto un alibi a chi non vuole partecipare, oggi, perchè non vuole restare invischiato in regolamenti di conti interni al PD. Magari i candidati indicavano anche il successore alla segreteria, tanto per non perdere tempo a cercarne un altro dopo le elezioni. Il tutto attualizzato all’oggi, e non riferito al 2009, che sono passati secoli, da allora.  Mah… Tutto troppo bello, troppo semplice, troppo lineare.