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Il piccolo grande miracolo del III Municipio

Dall’insediamento della nuova giunta, strappata recentissimamente al pecionismo pentastellato da una coalizione di sinistra, è in atto nel III Municipio di Roma una rivoluzione a suo modo straordinaria. Pensate un po’, si sta facendo politica anche con la cultura. Grazie ad un assessore alla cultura illuminato, Christian Raimo (che si schernisce dei suoi meriti) e alle tantissime persone che partecipano alle iniziative messe in campo dal Municipio.

Si è in iniziato il primo di agosto con un incontro sulla lingua italiana che ha visto partecipare Luca Serianni, linguista e autore dei libri sui quali studiano al liceo i miei ragazzi, e più di 500 persone nei giardini della metro a Piazzale Jonio. Si è proseguito all’inizio di settembre con 2000 persone a parlare di cinema con Valerio Mastandrea nell’anfiteatro del Tufello, fino all’altra sera quando, ancora, più di 500 persone si sono ritrovate a Piazza Conca d’Oro ad ascoltare prima, e a discutere poi, di criminalità e delitti romani con Giancarlo De Cataldo. Per chi non conosce i luoghi il III Municipio di Roma è una città nella città, 200.000 residenti, un cinema, un teatro e una piccola biblioteca. I giardini della metro di Piazzale Jonio, l’anfiteatro del Tufello, Piazza Conca d’Oro sono posti abbandonati al degrado, vuoti, inutilizzati, divenuti loro malgrado inospitali, in alcuni casi pensati per esserlo. Svolgere lì queste iniziative vuol dire riappropriarsi degli spazi, riempirli di persone, renderli sicuri. Vuol dire soprattutto fare comunità, e nei tempi che viviamo, quando sembra che sia possibile anche governare a botta di post e di tweet, il poter ritrovarsi fisicamente ad un evento culturale, guardarsi negli occhi, ascoltarsi è l’atto politico (e di sinistra) più alto che si possa immaginare per opporsi al fascismo, al razzismo, al pressapochismo, al doppiopesismo, al pecionismo imperante che sembra dilagare senza argini, a Roma e nel Paese.

Ciò che colpisce è la grande partecipazione, la voglia di avere dei luoghi fisici nei quali portare il proprio corpo per non sentirsi soli, isolati, abbandonati. E la voglia di mettersi a disposizione per la rinascita di una comunità, visto che hanno risposto più di 300 cittadini alla “chiamata alle arti” di Raimo, un progetto collettivo per capire cosa fare per la cultura nel Municipio. E poi c’è la battaglia del Presidente Caudo per la chiusura del TMB di via Salaria, l’impianto di trattamento dei rifiuti indifferenziati che da anni appesta con i suoi miasmi un intero quadrante di città senza che si sia fatto nulla per consentire alle persone semplicemente di respirare, problema nell’annoso problema della gestione dei rifiuti a Roma.

Insomma, una giunta municipale che, fin dai primi passi che ha mosso, lascia ben sperare dopo il nulla assoluto della precedente amministrazione M5S.