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A proposito di saggezza

Che non è esclusiva degli anziani. Anzi.

 E poi continua qui:

Il ricambio è questione profonda e va costruito, con pazienza e persistenza, proprio quella che dimostrano altri, nel voler rimanere a tutti i costi, come accade in queste ore in Lombardia a chi minaccia di candidarsi per il quinto mandato consecutivo.

E lo scollamento tra politica e cittadini si supera soltanto con lo scollamento di qualcuno dalla propria posizione di potere. Perché libertà e competenza, nella stesso posto, oltretutto, hanno un tempo. E, come ha ricordato ieri Veltroni, si può fare politica anche senza stare in Parlamento. E in questi anni, mi permetto di aggiungere, è successo che facessero politica moltissimi che in Parlamento non ci stavano, e che addirittura non facevano parte del sistema politico strettamente inteso.

Guardando Walter, ieri sera, ho pensato che quella è la misura giusta. Comprenderlo, sul piano politico, è fondamentale, per fare le cose serie.

Ora, pare che i derogabili si ritirino, un po’ per volta, come personalmente ho sempre chiesto, e non in tv o sui giornali, ma in direzione e in assemblea nazionale. Insistendo sul fatto che il limite dei mandati, ora più che mai, non era un fatto burocratico, ma una questione politica.

La domanda successiva, che darebbe senso al «tutti a casa» che risuona da più parti, è però: al posto loro, chi ci mettiamo? Con quali modalità si costruisce questo ricambio? Con quali metodi di selezione e quale cultura politica?

Questa è la domanda a cui mi piacerebbe rispondessimo tutti quanti, perché è ancora più importante della prima.

 

Niente di nuovo, purtroppo

Torna lo stato etico:

Zaia: "No a Ru486 e a Ogm". "Interpreto appieno le parole del Papa, al di là della legge c'è anche una questione etica. L'ho fatto con gli Ogm, lo faccio anche con questa pillola" dice il neo governatore del Veneto, Luca Zaia, ad Affaritaliani.it ribadendo il suo no all'uso della pillola abortiva Ru486 negli ospedali della regione: "Resto contrario dal punto di vista etico". 'Nell'ambito della 194 – aggiunge Zaia – abbiamo delle grosse perplessità rispetto alla sperimentazione perché ci sono stati dei morti". Ma così si va contro la 194? "No. Stiamo talmente banalizzando la questione – afferma – che la Ru486 rischia di diventare l'aspirina delle minorenni".

Lo dice Zaia ma potrebbe dirlo tranquillamente anche Cota, non credo di poter essere tacciato di disonestà intellettuale per questo. E allora se è vero che
Zaia = Cota
cari grillini, siete sicuri che Cota = Bresso? 

RU486 e dintorni

Oggi vi segnalo questo commento di Natalia Aspesi. E a pensare a come sono trattate le donne in questo paese mi viene rabbia, perchè le donne dovrebbero essere progressiste (non parlo di destra e sinistra) per definizione. Dovrebbero ribellarsi all'uso che viene fatto del loro corpo, della loro sofferenza. Imposizioni che vengono quasi sempre da uomini che del mondo femminile non capiscono un tubo, siano essi preti, puttanieri settantenni o giovani governatori leghisti.

Potevano essere altri, più fiammeggianti e costruttivi, più remunerativi e sperati, insomma vere proposte di libertà, i primi solenni impegni presi dagli scalpitanti nuovissimi governatori del povero Nord che si avvia malconcio a precipitare nella Padania.  Roberto Cota e Luca Zaia, due non brutti giovanotti in cravatta verde, sono stati eletti a furor di popolo anche da frotte di ammiratrici che ne adorano il celodurismo di partito.

Ebbene, i due si sono subito dimostrati soprattutto devoti, tradizionalisti, forse nostalgici della messa in latino, e soprattutto ben diversi dai faciloni loro alleati pdl, che si sono fatta la brutta fama di perdigiorno dietro escort ambosessi e sempre a gridare su pratiche di giustizia che non interessano ad anima viva tranne una.

Si sa che ormai le donne sono diventate l'anello più floscio della società, loro che pareva avessero in mano il mondo e adesso invece non basta un bel sedere per far carriera, se non sai almeno praticare l'igiene dentale. Quindi prima che agli evasori, agli inquinatori, ai criminali, ai fannulloni e persino ai clandestini, i nuovi ras della Padania hanno preso subito a randellate le donne; che se non ci fossero non ci sarebbe l'aborto, quindi l'obbligo di perder tempo con un grattacapo epocale irrisolvibile, reso stordente dal continuo martellare ecclesiastico che ogni mattina si sveglia, dà un veloce sguardo annoiato sulla montagna impolverata di pratiche pedofile che riguardano i suoi pii fratelli in tutto il mondo, e subito gli viene un diavolo per capello pensando all'infame dal nome innominabile, la diavolessa RU486, che gli fa passare anche la voglia del cappuccino.

 

Quella pozione luciferina ha qualcosa di veramente abominevole: procura l'aborto senza che chi la ingoia quasi se ne accorga, la paziente non subisce ferri chirurgici o aspiratori, non si sente strappare le viscere, non si dissangua, non prova che lievi dolori. Ignominia su ignominia, i nemici del farmaco sostengono che con questo metodo sbrigativo la peccatrice non ha tempo di sentirsi quello che è, un'assassina, e di continuare a soffrire e chiedere perdono per tutti i suoi giorni. Questo non è vero, perché se non in termini così apocalittici, non c'è aborto che non lasci una ferita in una donna, che sempre si chiederà a cosa ha rinunciato e chi sarebbe stato quella rinuncia una volta diventata persona. Certo, l'interruzione di gravidanza, voluta dalla legge 194 e necessariamente cruenta, piace di più ai nemici dell'aborto, in quanto punitiva: anche se poi, quel che davvero si meriterebbero le donne sarebbe un bel ritorno all'aborto clandestino, quando almeno le malvagie assassine spesso morivano come meritavano.

A questo punto risulta chiarissimo, e senza condizionali, che le parole dei vescovi alla vigilia delle elezioni erano un ordine cui non si poteva disubbidire. E i vincitori hanno subito risposto come dovevano, rassicurato le gerarchie, in cambio dell'appoggio alla vittoria: a questo punto, la morte della RU486, potrebbe anche preludere a una revisione della legge 194. Ci sono ministri mistici o governatori tutto casa e chiesa che si svegliano pensando ai feti, e giù lacrime, e già si armano per mettere definitivamente le donne al tappeto con una legge che renda una interruzione legale più difficile che un Nobel al pensoso erede Bossi.

Il problema è che i feti di Cota, Zaia e tutti gli altri governatori spaventati e inetti, non hanno nessuna riconoscenza; se ne stessero lì, buoni, feti per sempre, non darebbero fastidio: ma pretendono di diventare bambini, di crescere e farsi noiosi e ingombranti e pieni di pretese: e si lamentano dei preti pedofili, e non si accontentano di pane e acqua alla refezione scolastica, e fan fare brutte figure ai giovanotti che li ammazzano di botte, e strillano se li vendono per la prostituzione o li usano per ricavarne organi sani. Cota e amici, giusto martellare la cattiva pillola, ma magari una vostra premurosa occhiata leghista su come vivono i bambini, non potreste sprecarla più per i bambini che per i feti?

Natalia Aspesi – La Repubblica del 02/04/2010

Fazzone superstar

La CEI benedice dalle pagine de L'Avvenire la vittoria di Renata Polverini. Non ne avevamo dubbi. Mi piacerebbe solo sapere di quali valori si parla, quando uno degli artefici della vittoria del Centrodestra in provincia di Latina è Claudio Fazzone. Proprio lui, senza ombra di dubbio. Con tutto ciò che ne consegue. Complimenti.

Post Regional Chill

Eccoci qui, a provare ad analizzare l'ennesima sconfitta, perchè parliamoci chiaro: di sconfitta si tratta.

Liguria
Inizio da qui, unica nota positiva di un nord assediato, conquistato, cosa loro, ormai.
Burlando si conferma un buon amministratore, la coalizione ha retto, ma praticamente è stata rifatta l'Unione con l'UDC,  il progetto Bersaniano che proporio non riesco a mandare giù.

Piemonte
Valgono le parole di Mercedes Bresso: "Governare bene non conta".
In questo caso però, al netto dell'astensionismo che colpisce a destra quanto a sinistra,  sicuramente ha pesato la presenza della lista di Grillo, che sottrae voti a sinistra in nome della battaglia No-TAV. Il paradosso è però evidente, si danneggia (anzi si calunnia, vedi il video contraffatto, metodi d'altri tempi sui quali bisogna meditare) una candidata pro-TAV e così si fa vincere l'altro che la TAV la farà con molto meno riguardo per il territorio e per le eventuali compensazioni.
Nota a margine per Bersani: andare per una volta davanti ai cancelli di Mirafiori all'alba serve a poco, soprattutto in campagna elettorale. Anzi, magari gli operai si sentrono pure presi per il culo se nel frattempo hanno la sensazione che tu e il PD vi siate dimenticati di loro.

Lombardia
La Lombardia era persa, si sapeva, però c'è modo e modo di perdere le elezioni. Si può perdere senza combattere e senza provare a gettare le basi per un futuro diverso, come è successo. Penati, trombato alle provinciali (credo che la tornata elettorale precedente fosse riuscito a diventare presidente dela provincia di Milano solo perchè gli elettori si erano accorti della pochezza della moglie di Gaber), è stato imposto dai vertici del partito senza una vera investitura, senza primarie, senza ascoltare la cosiddetta base ma soprattutto senza un consenso politico-elettorale forte alle spalle.
Oppure si può percorrere una strada diversa, designando il candidato a Governatore con le primarie, ad esempio, mettendo in campo candidati  che riescano quantomeno a parlare a quella fetta dell'elettorato di sinistra che a votare non ci va più.
Certo, il problema della Lombardia non risolve con il nome del candidato se non si compie uno sforzo immane per provare a capire cosa sta succedendo al nord. L'avanzamento della Lega porta con sè la contraddizione di un partito che riesce ad essere allo stesso tempo di lotta e di governo, anche se, di governo, da quelle parti, se ne è visto poco. In una regione amministrata ormai da quindici anni  i problemi  continuano ad essere gli stessi che Formigoni dice di voler risolvere.  Integrazione difficile con gli immigrati, imprese che chiudono, tasse che non scendono.  Federalismo se n'è visto ben poco, per ora la Lega ha più che altro occupato posti di potere nei consigli di amministrazione, rivelandosi, in questo, romanocentrica e democristiana. Certo, bisogna mettere in campo proposte alternative credibili e fin'ora, salvo rare eccezioni, il PD e il centrosinistra non l'hanno fatto. Però la mia impressione è che sia cambiata la testa delle persone, sono state alimentate ad arte le loro paure e ciò le ha rese impermeabili a qualsiasi forma di dialogo con chi propone soluzioni ragionevoli, ad esempio, per i problemi legati all'immigrazione (vedi i buoni esempi citati da Pippo Civati nel suo libro Regione Straniera). Le proposte vano anche messe in pratica e stando all'opposizione tutto questo è sicuramente più difficile, però, ripeto, a mio avviso  serve una rivoluzione culturale. Che parta dal nord e investa tutto il paese.

Veneto
Vedi sopra, con la differenza che lì la Lega surclassa il PDL.
Noi praticamente marginali, inesistenti, a livello politico e quindi di consensi.
Mi viene una riflessione in più, però. Il Veneto. Il Bianco Veneto. Non c'è più la Balena Bianca però cattolici, in Veneto, ce ne sono una marea. Da non credente mi chiedo come siano conciliabili le posizioni di chi si dice cattolico e poi nell'urna vota per chi calpesta i diritti dei più deboli, per chi predica e pratica il darwinismo sociale, per chi no riesce a vedere più in là del prorpio particulare. In parole povere: ma a messa, cosa ci vanno a fare?

Emilia Romagna
Tiene, com'è ovvio. Però Grillo al 7% deve far riflettere sulle scelte da fare in campo ambientale ed energetico. E sulle aspettative di persone che cercano una rappresentanza a sinistra che adesso non hanno.
Il terzo mandato ad Errani, comunque, è uno schiaffo in faccia che ci diamo da soli, quando parliamo di regole. Che devono valere per tutti.

Toscana
Una bella vittoria, anche qui scontata, ma bella comunque. Senza UDC (WoW) e nonostante gli episodi di Firenze.

Marche
Piace vincere facile eh? Noto però che con la sinistra e senza UDC saremmo andati meglio. Ma era proprio necessario allearsi con loro?

Umbria
Vale quanto detto per la Toscana. In più, ci siamo tolti dalle palle la Binetti.

Lazio
Ah…una fitta al fegato…
Nota positiva. Abbiamo sopportato Epurator per cinque anni, sopravviveremo alla Polverini. Certo, i cinque anni di Storace si sono sentiti a livello di buco nella sanità, soprattutto. Quando vince il centrodestra ti chiedi sempre quante macerie dovrai spalare quando, se, riuscirai a vincere cinque anni dopo.
Detto ciò, Emma va bene a Roma ma va malissimo in provincia. Ed è un dato che deve far riflettere. Perchè, al solito, il territoro è importante, fondamentale e questo implica il fatto che non si può continuare a far calare condidati dall'alto. E, ovviamente, il PD nel Lazio deve avviare una profonda riflessi0ne, perchè non essere riusciti a far emergere un nostro candidato (senza nulla togliere alla Bonino) dà la misura della situazione penosa nella quale versiamo, a livello di proposta politica e a livello organizzativo. Sempre le stesse facce, salvo rare eccezioni (Cristiana su tutti).
Osservazione da cittadino del sud-pontino. Mi colpiscono le percentuali del PDL a Fondi e nel mio Comune, Minturno. Percentuali bulgare per Fazzone e per Del Balzo. Sappiamo chi e cosa ringraziare.

Campania
Era dura, durissima, dopo gli sfaceli di Bassolino. Dopo le porcate del congresso. Ci voleva un miracolo, ma quelli li fa solo San Gennaro. De Luca, a mio avviso, difficilmente poteva fare di più. Azzerare il partito e ricominciare da capo. Lo capiranno?

Calabria
Come sopra.

Basilicata
Forse ai più sfuggiva il fatto che si votasse pure lì. Che dire? Una riconferma a mani basse. Forse si potrebbe imparare qualcosa da loro?

Puglia
Dulcis in fundo.
Eccezionale Nichi, parla al cuore e alla testa delle persone, sa suscitare emozioni, passioni, tutto.
La vittoria della bella politica sulle alchimie di Baffino l'Alchimista, che tanti danni sta facendo al PD.
Forse qualcuno dovrebbe imparare la lezione e fare le valigie.
Non dico altro.

In definitiva, siamo in mare aperto e il PD naviga a vista. Sento la corrente che tira forte verso alleanze organiche con l'UDC (leggere le parole di Letta). Ma le coalizioni vengono dopo. Ancora non sappiamo chi siamo, cosa vogliamo. Non è il momento di rese dei conti, però continuo a pensare che, con questi qui, non andremo da nessuna parte.

Veltroni a Minturno

Voglio ringraziare personalmente Walter per aver raccolto l'invito che gli ho rivolto qualche giorno fa.
La sua presenza qui, oggi, in questa piazza, è un segnale forte di attenzione per il nostro territorio e per i problemi che lo attanagliano. Un segnale che proviene dal nostro partito ma anche dalle istituzioni, essendo Walter, come certamente saprete, un autorevole membro della Commissione Antimafia.
Negli ultimi mesi la Commissione sta seguendo con particolare interesse quanto sta accadendo nel sud-pontino e le vicende di Fondi stanno a dimostrare che, di pari passo con l'aumento della pressione esercitata dalle mafie per controllare e soggiogare ai propri interessi porzioni sempre più vaste di territorio, aumenta anche l'attenzione con la quale le istituzioni provano a contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.
Sarebbe auspicabile, in questa battaglia, una unitarietà di intenti che però ancora stenta a realizzarsi, dato che spesso uomini politici ed esponenti delle organizzazioni criminali lavorano in perfetta sinergia, ciascuno al fine di perpetuare il proprio potere di controllo del territorio ed il proprio potere economico.
Le vicende che stanno interessando il senatore Fazzone sono lì a dimostrare come sia ancora difficile spezzare questo legame, soprattutto laddove il consenso ottenuto sul territorio grazie a politiche clientelari viene messo a disposizione degli interessi delle cosche mafiose.
Come molti di voi sapranno, però, anche Minturno e il nostro territorio non è esente da problemi analoghi. Sono in corso da parte della Procura Distrettuale Antimafia e della Procura della Repubblica di Latina indagini che coinvolgono anche personaggi politici locali e, come sempre, aspettiamo i risultati delle inchieste riponendo nell'operato della magistratura la massima fiducia.
Al di là degli esiti delle indagini e quindi del coinvolgimento in attività che possano, in qualsiasi modo, aver favorito la criminalità organizzata, il nostro Comune sta comunque scontando un lunghissimo periodo di crisi politica, economica, ideale legato all'instaurarsi di un rapporto perverso tra i cittadini e i propri rappresentanti che in questi anni lo hanno governato.
Il Comune di Minturno è retto ormai da 15 anni da giunte di centrodestra che hanno visto l'avvicendarsi di due sindaci, contornati da altri personaggi che hanno contribuito a portare il nostro Comune nella situazione nella quale si trova attualmente. Geometri, impresari edili, medici ma soprattutto il deus ex machina della politica Minturnese, quel Romolo del Balzo che ancora, durante questa campagna elettorale, chiede il vostro voto per essere rieletto al consiglio regionale.
Vedete, cari cittadini minturnesi, può anche darsi che qualcuno di noi possa giovarsi dei favori che sono concessi dall'amministratore di turno, ma noi dobbiamo spezzare questo circuito perverso perché non possono essere spacciati per favori quelli che sono nostri diritti: il diritto ad una amministrazione efficiente che eroga servizio di pari livello per tutti, il diritto di avere un arredo urbano decente, il diritto di avere un mare pulito, il diritto di avere una raccolta differenziata dei rifiuti degna di un paese civile, il diritto di avere un'offerta culturale che sia da stimolo per la crescita della comunità, il diritto di avere un lavoro, il diritto delle giovani generazioni di poter programmare il proprio futuro nella loro terra.
Certo qualcuno avrà beneficiato, tramite gli amici degli amici, di un posto come vigile urbano stagionale, oppure come dipendente della società che gestisce i parcheggi, oppure ancora come dipendente a servizio della società che effettua la raccolta dei rifiuti, ma sapete cosa hanno dovuto offrire in cambio queste persone? La loro libertà. Si, perché un cittadino che non può esprimere senza condizionamenti il proprio voto viene privato della propria libertà. E un cittadino privo di libertà finisce per essere privato anche della propria dignità. Ecco di cosa sono colpevoli coloro i quali hanno governato questo comune e hanno tenuto in mano le redini della politica minturnese in questi anni: di aver tolto la dignità ad un'intera cittadinanza. E insieme alla dignità aver tolto la speranza in un futuro migliore ai figli di questa terra. 
Nei giorni scorsi sono stato molto colpito da una e-mail che mi ha inviato il coordinatore del PD di Minturno, Roberto Rotasso, nella quale mi rendeva partecipe, con vivo dolore, della decisione presa da sua figlia di andare via da Minturno per cercare lavoro all'estero. A parte provare a confortarlo, da padre, con le parole della poesia di
Kahlil Gibran “Voi siete gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti”.  mi è però restata dentro la rabbia per l'ineluttabilità della scelta dovuta anche all'inettitudine di chi ha amministrato e tutt'ora amministra il nostro comune. Inettitudine che ha permesso che fosse devastato il territorio, consentendo la creazione di discariche fuori controllo e di abitazioni abusive che continuano a sorgere grazie ai condoni edilizi ideati dai governi di centrodestra. Inettitudine di chi ha permesso che fosse fatto scempio della risorsa più grande che il nostro Comune possiede, ossia il mare e le attività turistiche ad esso legate. E fortunatamente si intravede un barlume di speranza grazie all'iniziativa messa in campo dal PD di Minturno per il riconoscimento dell'area sensibile del Golfo di Gaeta.
Inettitudine, infine, di chi, ancora oggi, è favorevole all'installazione del sito di deposito di scorie radioattive nella ex centrale del Garigliano che costituirebbe la mazzata finale per le speranze di rinascita di un'attività turistica di qualità.
Ed è proprio perché anche ai cittadini di Minturno possano essere finalmente restituite speranza e dignità il Partito Democratico di Minturno chiede il vostro sostegno per la candidatura a Sindaco di Aristide Galasso.
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Eccoli!

Non si è fatto attendere l'intervento a gamba tesa della Chiesa nella campagna elettorale. Si accettano scommesse su chi si sentirà investito dall'endorsement. Io un nome ce l'avrei. Alla faccia della coerenza, la Chiesa ultimamente ci ha abituati ad un bel pò di ipocrisie. Forse non solo ultimamente. Leggere alla voce pedofilia. Oppure alla voce IOR. Oppure alla voce Renatino de Pedis. Oppure alla voce Pinochet.

Qualcuno ci aiuti!!

O forse dovremmo aiutarci da soli, il 28 e il 29 marzo per togliere il fiato al nano e mandarlo a casa. Il dramma è che dopo 15 anni ci sono ancora 10mila persone (abbondiamo) che vanno a sentire la stessa roba.
Tra tutte le cose dette, la più esilarante è quella sulla Carfagna che avrebbe le palle. Secondo me più che avercele ne ha viste tante.