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Lascia o raddoppia?

Tra i commenti sull’esito delle elezioni amministrative, non poteva mancare quello dell’onnipresente (anche in termini di cariche) consigliere regionale Claudio Moscardelli, secondo il quale a Minturno si è raggiunto un risultato “eccellente” (il PD passa da 1700 voti a 1000 e da tre consiglieri comunali a uno) e bisogna insistere con l’alleanza con l’UDC perchè “tutto ruota intorno ai centristi che sono l’ago della bilancia di qualsiasi competizione”. Più realista del re, Moscardelli. Il prossimo passo sarà entrare nella giunta provinciale, a ‘sto punto. Che dite?

Minturno, Lazio, Italia

Premetto che non mi piace poi tanto cimentarmi in analisi post elettorali.

A Minturno ha vinto Graziano, ma spiegare il risultato con i canoni classici del centrodestra-centrosinistra sarebbe quantomeno opinabile. A Minturno tutto era fuso, mescolato, impastato, che a raccontarlo ci vorrebbe un post lungo un chilometro. Tra vecchi-giovani, giovani-vecchi, trasformisti, guerrieri, volenterosi, ragazzi di belle speranze, professionisti del manifesto elettorale abusivo, programmi infiniti, sogni, promesse, alla fine ha vinto l’usato sicuro. E probabilmente anche il campanile. Perchè vaglielo a spiegare, ad uno di Minturno, che deve votare per uno di Scauri.

Di sicuro, comunque, è stato sconfitto l’asse PD-UDC. Dimostrazione che 2+2 a volte fa quattro, ma a volte no. Quando il mio partito capirà che la subalternità non paga, sarà sempre troppo tardi. Gli elettori, poi, sono spesso un passo avanti rispetto ai propri dirigenti. E l’ambiguità di chi sta un pò di qua e un pò di là, non è proprio un valore aggiunto. Anche a Frosinone, per dire, l’alleanza PD-UDC non ha funzionato. Del resto, se proprio ‘sto matrimonio s’ha da fare, o il PD ha la forza di chiedere all’UDC di rompere, ovunque, le alleanza con il PDL, oppure i risultati sono questi. E dalle parti nostre non è normale allearsi con un partito al quale fai una opposizione più o meno dura in Regione e in Provincia.

Personalmente, poi, resto dell’avviso che guardare ad una alleanza strategica con l’UDC è una mossa perdente. Perchè, anche a livello nazionale, queste elezioni hanno dimostrato che non esiste un centro di gravità permanente, soprattutto quando chi lo rappresenta viene dal neolitico, sia per storia, sia per metodi. Piuttosto, il PD vince laddove presenta dei progetti chiari e riconoscibili, laddove coinvolge i cittadini (prima e non dopo, ragazzi!), laddove presenta candidati autorevoli e credibili. E anche laddove impara dai propri errori.

Ma non dimentichiamo che gli elettori degli altri partiti spariscono, si eclissano, si dileguano. Ma sono ancora da qualche parte. E questo è un segnale da non sottovalutare. Perchè prima o poi torneranno a votare. Il PD vince in tante realtà, ma in termini assoluti i suoi voti diminuiscono di pari passo con l’aumento dell’astensione, e dire che si è vinto senza se e senza ma è pericolosissimo, perchè si finge di non capire fino in fondo quale sia lo stato d’animo del Paese nei confronti della “politica” e anche del PD.

Il 2013 si avvicina. Occorre essere credibili. Fare scelte. Sul lavoro. Sui diritti. Sulla legge elettorale. E colmare un pò di vuoti.

#LiveMinturno

[Ogni tanto fate refresh]

01:00  Due terzi di schede scrutinate e la situazione sembra cristallizzata: Graziano 30,5%, Stefanelli 29,6%, Faticoni 23%, Russo 14,5%, Forte 3%. Circa. Rispetto ai dati che sono aggiornati su www.minturno.altervista.org c’è da dire, però, che i numeri risentono di una disomogeneità rispetto ai seggi. Alcuni candidati potrebbero essere più forti in alcuni seggi piuttosto che in altri, e quindi aspetterei i dati definitivi, anche se mi sembra che si profili un ballottaggio tra Graziano e Stefanelli. Il Vecchio contro il nuovo, verrebbe da dire, ma sappiamo bene che non è proprio così. Sarà interessante analizzare il voto delle liste e dei consiglieri. Con 19 liste in campo la frammentazione la fa da padrona. I più votati, al momento, Tomao, D’Amici, Moni, Saltarelli, Sardelli, Colacicco, Larocca, Sparagna, Fedele, Nuzzo, Pelle, Izzo. Ci sarà tempo per analizzare il voto, ma messa così mi sembra già di capire chi si ridimensiona e chi ne esce bene. A domani per i risultati definitivi, nella speranza di averli. La lentezza nell’elaborazione dei dati ci avvicina ad un paese del Terzo Mondo.

23:00 Sembra incredibile, ma siamo al 60% dei voti scrutinati. Manco in Uzbekistan. Comunque, la situazione è sempre la stessa: 31, 30, 22, 14, 3. Circa. Mi sa che finirà così.

19:20  Graziano 30% Stefanelli 30% Faticoni 23% Russo 13% Forte 3 %. Siamo al 50% delle schede scrutinate.

19:10  Graziano 30% Stefanelli 30% Faticoni 24% Russo 13% Forte 3 %. Siamo ad un pò meno della metà dei voti scrutinati.

18:30  Com’era prevedibile, lo scrutinio procede a rilento. In Francia ieri a quest’ora già si conosceva il nome del Presidente. Perchè poi si debba votare in due giorni rimane per me un mistero. Ci sentiamo più tardi.

18:15  Tutto tace

17:55  Comunque Minturno resta un comune fondamentalmente di centro destra. Poi venitemi a dire che i partiti non contano. Infatti contano le idee. Conservatrici.

17:35  Graziano 30% Stefanelli 29% Faticoni 24% Russo 14% Forte 3 %. Circa. Quando siamo al 30% dei voti scrutinati

17:31  Scrutinato il 25% delle schede: Stefanelli 28% Graziano 29% Faticoni 25% Russo 14% Forte 2 %. Circa.

17:25  Scrutinato il 20% delle schede: Stefanelli 30% Graziano 30% Faticoni 21% Russo 16% Forte 2 %. Circa.

17:13  Stefanelli 30% Graziano 30% Faticoni 21% Russo 16% Forte 2 %. Circa.

16:51  I dati sono relativi solo a 7 sezioni su 20. Troppo disomogenei.

16:36 Stefanelli 32% Graziano 26% Faticoni 23% Russo 17% Forte 2 %. Circa.

16:27  Vi aggiorno quando siamo al 10% (sempre poche), ok?

16:24  Certo sai le risate a Parma se al ballottaggio contro il PD ci va il candidato di M5S?

16:20 Stefanelli 30% Graziano 29% Faticoni 23% Russo 16% Forte 2 %. Circa. Con il 5% delle schede eh.

16:15  Il 3% delle schede scrutinate sono poche. Però sembra che Russo sia un pò dietro rispetto agli altri tre. Forte out, ma era outsider.

16:09  I primi dati su M5S al nord sono impressionanti.

16:07  Primi risultati parzialissimissimi a Minturno. nemmeno ve li do per quanto sono parziali.

16:04  Certo che se Orlando ha preso il 40% so’ davvero cavoli. Dolci o amari, ma sempre cavoli. Per non parlare di Ferrandelli al 16%…quelli so’ amari e basta.

15:55   Rutelli: voto amministrativo rafforza Monti. Ma stai zitto, no?

15:36  Non mi fido dei sondaggi. Forse l’unico sul quale ci pigliano è quello di Genova, dove Marco Doria passerebbe al primo turno con un buon margine di vantaggio.

15:31  Sbagliato. Affluenza al 71.45% (13.918 votanti). Giuro non faccio più calcoli.

15:27  L’affluenza, al massimo, sarà del 66%.

15:24  Il sito http://www.minturno.altervista.org/ è già intrippato.

15:23  Quest’anno gli iscritti sono 19.479. Tra poco le percentuali dell’affluenza al voto.

Alle comunali del 2010 gli iscritti alle liste elettorali erano 19.232 e votarono in 14.027, pari al 72,94%.

15:00  Finché ce la faccio, seguiamo lo spoglio insieme.

Minturno al voto

Ancora qualche ora e scatta il silenzio. La pausa di riflessione pre-elettorale. Sembra vero. Altro che riflessione, sarà un bombardamento.

Due parole su Minturno, però, le dico pure io. 

Come tutti sapete i candidati sono 5. Tutti uomini. Tutti hanno confezionato il loro bel sito, ma i più attivi sul web sono stati Stefanelli e Forte. Russo e Faticoni quasi analfabeti telematici. Graziano così così, magari per interposta persona. E già su questo toccherebbe meditare.

Tutti hanno scritto dei programmi bellissimi, stupendi. Lunghissimi. Puntualissimi. Sulla carta. Di quelli che se si riuscisse a realizzarne il 5% Minturno sarebbe un posto bellissimo. Un paradiso in terra. Viene poi da chiedersi perchè tutte ‘ste cose non siano state fatte prima, ma lasciamo perdere. Le responsabilità hanno nomi e cognomi. Chi vuol vedere, vede.

Tutti hanno elargito sorrisi, promesse, ricchi premi e cotillons. Non si sono visti grandissimissimi big in giro. Nessun Veltroni, per dire. Chi ha privilegiato il porta a porta (eheheh), chi gli incontri pubblici. Tutti, chi più e chi meno con l’eccezione di Enzo Forte, hanno spammato, sporcato, sprecato, violentato il territorio con manifesti abusivi. Restiamo in attesa del resoconto delle spese elettorali e dei finanziatori. E magari pure delle scuse.

Passando al merito, la mia modestissima posizione è nota. E comunque mi ritengo fortunato: ho la residenza a Roma. Nel mio partito, il PD, ci sono tante brave persone e alcune le stimo in particolar modo: Gabriele, Alfonso, Nicola. Se avessi votato, però, avrei scelto Mimma. L’unica voce fuori dal coro, nei mesi passati. E non è poco. Né facile.

Previsioni? Impossibile. Secondo me ci saranno molti voti disgiunti, soprattutto nel centrosinistra. In bocca a lupo a tutti, comunque.

 

 

Abusivi a Minturno

Ecco la carrellata dei manifesti abusivi relativi a questo fine settimana. Le immagini non sono esaustive, e c’è da dire che in molti casi i manifesti non ci sono più, coperti da altri manifesti, sempre rigorosamente abusivi. Per la cronaca, tra candidati a Sindaco, coalizioni e partiti non si salva nessuno, eccetto Enzo Forte. Tra i candidati a consigliere comunale la faccenda è diversa, non tutti i 200 e passa candidati stanno spammando il territorio comunale con i loro faccioni, ma mancano due settimane e non è detta l’ultima parola. Resta sempre valida la mia richiesta di rendere pubbliche spese e contributi, ma fino ad ora non sono pervenute risposte ufficiali.

Civiltà e trasparenza

Nei giorni passati ho apprezzato infinitamente l’intervento di Mimma Nuzzo volto a sensibilizzare i candidati alle prossime elezioni amministrative in merito all’annosa questione delle affissioni selvagge. Il suo appello, ripreso durante l’incontro tenutosi nel mese di marzo con il commissario prefettizio e dal quale è scaturito l’impegno di tutti i candidati a Sindaco ad affiggere i manifesti esclusivamente negli appositi spazi, è però caduto nel vuoto ed è possibile vedere pressochè ovunque, nel territorio comunale, manifesti affissi senza alcun rispetto per la legge, per le regole minime di civiltà e per gli impegni presi con il commissario prefettizio
Il problema, ovviamente, riguarda la quasi totalità dei comuni italiani e in questi giorni è nata una campagna di sensibilizzazzione a livello nazionale dal nome “Abusivo? Non ti voto!” che potete trovare sul sito:

http://abusivonontivoto.wordpress.com/

Ricorrere alle affissioni abusive denota mancanza di rispetto per il proprio territorio e per il decoro urbano, mostra una scarsissima sensibilità per i temi ambientali.
In un periodo di difficoltà economiche come quello che il Paese attraversa, inoltre, sarebbe il caso di improntare le campagne elettorali alla massima sobrietà e quindi al minor impegno economico possibile e quindi chiedo a tutti i candidati, sia alla carica di Sindaco, sia per un posto nel consiglio comunale, di rendere pubbliche le spese elettorali di ciascuno, così come i contributi elettorali ricevuti per finanziare la campagna elettorale.

Basta affissioni abusive – Pt. 2

Grazie a Giuseppe che ci segnala il salto di qualità del candidato Pino Russo e ci rammenta la normativa che regola le modalità di svolgimento della campagna elettorale:

“Dal trentesimo giorno antecedente le elezioni è vietata ogni forma di propaganda elettorale figurativa a carattere fisso in luogo pubblico (striscioni, drappi, cartelli stradali, poster, scritte sui muri, etc). L’unica propaganda figurativa a carattere fisso ammessa è quella costituita dalle affissioni sugli appositi spazi”.

Basta affissioni abusive

 

Il problema delle affissioni selvagge non riguarda solo Roma, ovviamente. È un malcostume diffusissimo pressoché ovunque. E trasversale. Minturno non ne è esente. Le elezioni incombono, e l’amica Mimma Nuzzo ha provato a sensibilizzare tutti sulla questione.

Ne è scaturito un impegno delle forze politiche preso con il Commissario Prefettizio e, soprattutto, con i cittadini.

Il risultato, sotto gli occhi di tutti durante lo scorso fine settimana, è questo.

Lascio a voi ogni commento. Aggiungo solo che ciò che mi fa incazzare di più è che il mio partito si comporti esattamente come tutti gli altri. E non venitemi a parlare di benaltrismo, perchè c’è di mezzo la civiltà. E il rispetto per la propria comunità. E la credibilità del partito e dei singoli. E il mancato versamento dei tributi al Comune. E anche lo sperpero di denaro, che di questi tempi vedere ‘sto spreco uno schiaffo in faccia alle difficoltà economiche di tante famiglie.

Il mio no all’accordo PD-UDC a Minturno

Tutti noi abbiamo un amico che consideriamo un fratello.

Il mio, nelle rubriche del telefono o in quelle di carta, sta proprio sotto la voce “fratello”. Cerco di coinvolgerlo nelle mie scelte politiche. Gli rompo sempre e immancabilmente i cabasisi per dargli indicazioni su chi votare, non senza aver provato a spiegare le ragioni che stanno dietro quella mia scelta. E alla fine di ogni appuntamento elettorale, che sia riservato al PD o che si tratti di elezioni vere e proprie, mi manda un messaggio: m’hai fatto perde’ pure stavolta.

Politicamente parlando, è proprio vero.

Sto sempre dalla parte degli sconfitti. O meglio, delle minoranze.

A Minturno, però, mi sento proprio di averla persa la mia battaglia, almeno nel PD.

Le elezioni amministrative sono alle porte e il PD di Minturno ha fatto le sue scelte. Democraticamente. Con un voto.

Personalmente pago il prezzo di vivere a 150 km di distanza, e in più sono spesso fuori per lavoro. Perciò la sera in cui il direttivo del PD di Minturno ha ratificato la scelta di candidare a sindaco Gerardo Stefanelli ero assente.

La votazione si è conclusa con un solo astenuto e un convitato di pietra a fronte di tutti voti favorevoli. Ma non ho motivo di nascondere che, se fossi stato presente, avrei votato no all’accordo PD-UDC.

E se avrete la pazienza di leggere le mie parole, vorrei spiegare perché avrei fatto questa scelta.

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Ultima chiamata per il centrosinistra di Minturno

Di seguito il testo del comunicato stampa inviato domenica. A quanto pare Roberto Lepone mi ha anticipato. Bene. Sotto a chi tocca.

ll quadro politico Minturnese, in vista delle prossime elezioni amministrative, si fa finalmente ricomponendo. Le forze della conservazione e della restaurazione mettono in campo i loro rappresentanti e i candidati a sindaco che gravitano nell’orbita del centrodestra chiedono ai cittadini minturnesi, per l’ennesima volta, un voto di fiducia nonostante pessime prove di governo della città nelle passate consiliature. I nomi di Faticoni, Graziano e Russo, che hanno fatto del trasformismo politico, del clientelismo e del malgoverno le principali caratteristiche del loro agire nell’ultimo ventennio, suonano come un’ulteriore offesa per i cittadini onesti, per le giovani generazioni e per chiunque abbia a cuore il futuro di Minturno e dei suoi figli.
Non stupisce, dinanzi alla possibilità di un profondo rinnovamento della classe dirigente minturnese, l’atteggiamento dell’UDC cittadino che, al pari del partito nazionale, continua a predicare una politica dei due forni a seconda delle convenienze politiche, ma che al momento delle scelte soggiace ai voleri del duo Fazzone-Forte che si stanno, ancora una volta, spartendo la provincia di Latina, anche a costo di mortificare e sacrificare le istanze di rinnovamento che provengono con sempre maggior forza anche del proprio interno.                       
Davanti al pericolo che i gattopardi minturnesi possano ancora una volta truffare cittadini ed elettori, rivologo il mio accorato appello al PD, alle forze di centrosinistra, alle forze civiche, alle associazioni culturali che a vario titolo operano sul territorio grazie all’apporto di giovani che amano sinceramente il territorio e a tutti coloro i quali desiderano rinnovare nel profondo la politica nel nostro Comune affinchè uniscano le proprie forze e le proprie idee per rendere possibile, anche a Minturno, una piccola, grande rivoluzione.
Chi pensa di poter incarnare con sacrificio, dedizione e competenza quelle istanze di rinnovamento che non sono più eludibili, si faccia avanti e dichiari, da subito, di rendersi disponibile a partecipare alle primarie per la scelta del candidato a sindaco di uno schieramento civico e riformista che allarghi gli orizzonti dell’attuale centrosinistra. Si attivi immediatamente quel meccanismo fecondo rappresentato dalle primarie per mettere in circolo idee e permettere ai cittadini di confrontarsi e scegliere un candidato a sindaco forte, autorevole e rappresentativo.