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TuParlamento

 

Dal sito di TuParlamento, piattaforma LiquidFeedBack che i cittadini possono utilizzare per proporre e discutere direttamente proposte da portare in Parlamento: 

Un gruppo di parlamentari di diverse formazioni politiche su iniziativa della senatrice Laura Puppato, ha promosso l’uso della piattaforma TuParlamento, che  permette ai cittadini di avanzare proposte al Parlamento per affrontare le emergenze politiche, economiche e sociali del paese. Queste proposte vengono rivolte direttamente ai parlamentari delle forze politiche presenti in Parlamento che si sentono impegnati a valorizzare la democrazia partecipativa come fattore di  rinnovamento del Paese e della politica.

La partecipazione è aperta a tutti i cittadini di qualsiasi orientamento ed appartenenza politica. Il Patto Partecipativo è ciò che impegna reciprocamente i cittadini che partecipano e i parlamentari che si registrano e  sottoscrivono  il Patto.  In particolare  l’impegno dei parlamentari consiste nel portare le proposte approvate dai cittadini sulla piattaforma all’interno della loro attività parlamentare e legislativa dandone pubblico riscontro nel Diario della Partecipazione.

Gradirei

Ho sempre sostenuto, e certamente non da solo, la necessità di una apertura del PD ai cittadini e agli elettori. Le parole contaminazione, cessione di sovranità, partecipazione non mi hanno mai spaventato. Non ho mai temuto di perdere la mia identità, e quindi auspico fortemente che queste primarie facciano avvicinare al PD anche persone che il PD non l’hanno mai votato. O che non hanno mai votato per PCI, PDS, DS. O Margherita. O SEL. E che magari hanno votato centrodestra per anni. O che non votano da tempo.

Considerando i cinque sfidanti in campo, credo di poter dire che le due personalità che hanno maggiori possibilità di attrarre questo tipo di elettorato sono Tabacci e Renzi. Escludendo Tabacci, che sicuramente non me ne vorrà, per ovvie ragioni di “peso” elettorale,  rimane Renzi. E arrivo al punto. Le primarie sono importantissime, ma lo sono ancora di più le secondarie, ossia le elezioni politiche. Qualunque sia l’esito delle primarie, compito del centrosinistra è quello di offrire una prospettiva autorevole di governo al Paese. E tale prospettiva sarà tanto più credibile e appetibile per gli elettori se il 26 novembre (oppure il 3 dicembre), i protagonisti delle primarie sapranno sedersi intorno ad un tavolo, senza alcuno scalpo tra le mani,  e indicheranno un percorso comune nel quale riconoscersi, tutti. Ma non basta. Perchè gli elettori serviranno ancora di più per dar forza ad una coalizione di centrosinistra, soprattutto se PDL, UDC e Lega cercheranno di annacquarne un’eventuale vittoria  per rendere il sistema ingovernabile o per aprire la strada verso un nuovo volemose bbbbene-bravoo-bisse (leggi Monti-Bis). E quindi è necessario che gli elettori non-di-centrosinistra che partecipano a queste primarie (che per il motivo di cui sopra dovrebbero votare in maggior parte dei casi per Renzi)  continuino a votare per il centrosinistra anche dopo. Magari anche per far si che nella coalizione siano rappresentate anche quelle idee che hanno sostenuto parteggiando per Renzi alle primarie.  Ecco, io ‘sto clima non lo vedo. Ho sentito alcuni amici che fanno parte della categoria alla quale accennavo in precedenza che, in caso di sconfitta di Renzi, di votare per il centrosinistra non gli passa manco per l’anticamera del cervelletto. Alle elezioni i cittadini votano per chi cazzo gli pare, direte voi. Lo so, grazie.  Gradirei però, da parte di Renzi, un appello a tutti quelli di cui sopra affinchè votino per il centrosinistra anche dopo. Tabacci l’ha fatto, per dire.

I fantastici cinque

Non starò qui a farvi il pippone con la sintesi geopoliticosocialantropologica del confonto tra i cinque dell’apocalisse, in rete già se ne trovano a carrettate. Ma vi dò le mie impressioni a pelle. Mi è piaciuto moltissimo Vendola. Diretto, concreto, senza remore. Parole chiare sui diritti, sulle alleanze, sui temi economici. Evoca emozioni, magari un pò meno di un annetto e mezzo fa. Ma parla al cuore e al cervello. Bersani ecumenico, solido. Rassicurante. Unificatore. Ha un progetto in testa, o ti piace oppure sei contro di lui. Laura Puppato un pò evanescente. Inesperta sui grandi palcoscenici e si vede. Non ha bucato lo schermo. Ha provato ad attizzare la polemica ma le è andata male. Tabacci navigato. in un paio di occasioni ha steso Renzi. Sono agli antipodi e tutto sembra amplificare le differenze tra i due. Però mi è piaciuto quando ha chiesto di non votare per lui, ma per la coalizione. Renzi. Renzi. La prima impressione che ho avuto è stata di assistere ad una televendita. Il modo di guardare alla telecamera, di gesticolare. Non riesco ad essere obiettivo con Renzi perchè non mi è eccessivamente simpatico. Condivido però con lui l’idea che le nuove generazioni non debbano aspettare il proprio turno, in politica come nel mondo del lavoro. E che non debbano chiedere favori a nessuno. Ottimo sul no all’UDC e nel rimarcare i fallimenti di una classe dirigente che ha fatto il suo tempo. Deludente sui diritti, e già so che la cosa non piace nemmeno alla mia amica Cristiana. Fuggo da lui a gambe levate quando propone Ichino come modello per la riforma del mercato del lavoro.

In definitiva, oggi ho le idee più chiare su chi votare, domani non so. Mi conforta il fatto che il centrosinistra è vivo, e di questi tempi è già tanto. Un pò di rammarico per non aver visto un mio amico, là in mezzo. Ma ci aspettano altri traguardi.

Italia Bene Comune, anche a Minturno

Le primarie del centrosinistra entrano nel vivo, e anche a Minturno ci si organizza per consentire la massima partecipazione dei cittadini.

Le regole per votare sono queste:

Per chi non volesse registrarsi on-line è possibile invece registrarsi:

presso la sede del PD in Via Antonio Sebastiani a Scauri, il lunedì dalle 18 alle 20 e la domenica dalle 10 alle 12;

presso la sede di SEL, in Via Appia 220 a Scauri, il giovedì dalle 18 alle 20;

mercoledì 14 novembre, dalle 10 alle 12,  presso un gazebo che sarà allestito presso il piazzale delle SIECI a Scauri;

sabato 17 novembre dalle 10 alle 12, presso un gazebo che sarà allestito in Via Luigi Cadorna, presso il mercato e la Pretura.

Eventuali ulteriori giorni utili per la registrazione saranno comunicati tempestivamente. Va da sè che si può registrare anche il giorno del voto, domenca 25 novembre. Registrarsi prima farà comunque risparmiare un pò di tempo.

Il sale di Matteo

Non è che mi andasse particolarmente di sentire Renzi da Lerner, ieri sera.  L’ho visto e ho detto a Silvia: no, non ce la faccio. Poi mi sono fatto forza e mi sono sintonizzato.  L’infedele ha il grandissimo pregio di essere l’unica trasmissione nella quale gli ospiti si confrontano in maniera civile, senza urlare, e quindi se uno resta con pazienza attaccato al video per quelle due ore e mezza un’idea su quello di cui si discute, se non ce l’hai, te la fai. E se ce l’hai, riesci ad avere  quegli elementi per rafforzare o cambiare le tue convinzioni. Lo dico: a me ieri sera Renzi è sembrato un disco rotto. L’ho sentito ripetere ossessivamente gli stessi concetti tutte le volte che l’ho ascoltato in TV. Sarà pure una tecnica comunicativa ma dopo un po’ mi appallo.  Poi magari uno si legge il programma scaricandolo da internet a qualcosa di concreto ce lo trova, però l’impressione che ho avuto è stata, nel complesso, di poca concretezza e molte frasi ad effetto. Ora io mi chiedo: quanti di quelli che hanno intenzione di votare per Renzi alle primarie dopo averlo sentito in TV si vanno a leggere il programma? Pochi, direi. Certo, non sono le 280 pagine del programma dell’Unione, ma comunque è una fatica discreta, per molti. E allora cosa resta, del suo messaggio?

Giovani contro vecchi. Legittimo, eh. Ma se uno vuole sbarazzarsi della vecchia nomenklatura del PD vota per Renzi, altrimenti no. Lo so, è un’analisi brutale, fatta con l’accetta, ma secondo me questo è. Ed è un po’ poco, sinceramente.  Che poi, a sentire bene le sue parole, non è che dice tutte cose irragionevoli, intendiamoci. Qualcuna si, magari. Tipo non perdere l’occasione per attaccare i sindacati. Che con tutti i difetti che hanno non sono il male assoluto della nostra società. Lì sono sensibile, lo so. Oppure insistere sul fatto che chi perde va a casa e non fa parte della squadra. Ecco, questa mi sembra una gran cazzata. Il PD, il centrosinistra, hanno bisogno di tutti quelli che partecipano a queste primarie. Non si tratta di chiedere lo strapuntino di consolazione. Si tratta di collaborare. Tutti insieme. Perché la sfida è vincere le elezioni per cambiare il Paese, non (solo) togliere di mezzo tutti quelli che c’erano prima. Molti hanno fallito, d’accordo.  Ma se spargi il sale non ricresce nulla.

Bello il clima

Intorno alle primarie.

Due tifoserie che si contrappongono. La rottamazione e la conservazione. I giovani e i vecchi. Personalmente vorrei sentir parlare di alleanze (nel senso che vorrei una parola chiara sul fatto che con l’UDC non governeremo MAI, ma non la dicono nè Renzi Nè Bersani), di economia (sono allergico tanto a Fassina quanto a Ichino), di fisco (quei 100 € da rimettere nelle tasche degli italiani mi ricordano qualcosa), di reddito di cittadinanza (il welfare attuale, quello si è da rottamare), di diritti (senza paure e ambiguità, matrimonio significa matrimonio), di ambiente,  consumo di suolo e agenda digitale (le autostrade che mi piacciono sono quelle informatiche). Ecco, tutto questo, per ora, non si vede. Nemmeno all’orizzonte.

Il PD nel mondo dei sogni

Nei mesi passati qualcuno aveva evidenziato la necessità che il PD anticipasse il congresso del 2013, giusto per chiarirsi le idee su alcuni aspetti rimasti irrisolti. Quisquilie. Bazzecole. Tipo la linea del partito sui temi economici, o sui diritti, o sulle alleanze. Robetta così. Oggi, molti lamentano il fatto che le primarie per la scelta del candidato premier del centrosinistra rischiano di diventare un altro congresso del PD, visto che i candidati ufficiali, ad oggi,  sono tutti del PD o quasi (Tabacci non conta una mazza, diciamocelo, e Vendola si sta sfilando). Nel frattempo non è stata emanata uno straccio di regola, e la legge elettorale rimane una chimera. Tutto previsto, eh. Fa sempre comodo poter dire, ad un mese dalle primarie, che non si fa più in tempo. Vabbè. Ma a questo punto, carissimi quelli che si scandalizzarono alla richiesta di un congresso anticipato, non sarebbe stato meglio farlo, ‘sto congresso? Chi l’avesse vinto sarebbe stato legittimato ad essere l’unico candidato del PD alle primarie del centrosinistra, senza modifiche allo statuto. Si sarebbe tolto un alibi a chi non vuole partecipare, oggi, perchè non vuole restare invischiato in regolamenti di conti interni al PD. Magari i candidati indicavano anche il successore alla segreteria, tanto per non perdere tempo a cercarne un altro dopo le elezioni. Il tutto attualizzato all’oggi, e non riferito al 2009, che sono passati secoli, da allora.  Mah… Tutto troppo bello, troppo semplice, troppo lineare.