Noi pensiamo che il matrimonio sia un istituto civile a cui ogni cittadino deve poter accedere, se lo desidera. Ne va della propria eguaglianza, del diritto alla felicità e della responsabilità che ci si assume mettendo su famiglia, fondamento di ogni comunità di persone. Per questo domandiamo una legge che consenta anche alle coppie formate da persone dello stesso sesso di contrarre matrimonio, riconoscendo loro tutti i diritti e i doveri connessi allo stato coniugale.
Crediamo che la selezione dei candidati debba ispirarsi a principi di onestà e onore così come richiesto dalla nostra Costituzione. La riforma della politica non può che cominciare da un’attenta selezione dei nostri rappresentanti. Per questo la prossima legislatura dovrà approvare una legge che vieti la candidatura di chi è stato condannato per reati gravi (con sentenza di condanna o di patteggiamento anche non definitiva, o sottoposto a misure di prevenzione). In un Paese in cui la corruzione significa danni per decine di miliardi di euro, la lotta all’illegalità è prioritaria e non è credibile se a farla non sono persone specchiate e incensurate.