E così domani si insedia la nuova giunta comunale di Minturno. Nessuna sorpresa. Sui giornali, sul web, nelle piazze s’è già detto tutto. Conosciamo nomi, ruoli, responsabilità. In bocca al lupo a Paolo Graziano e alla sua giunta, ne hanno bisogno. Due parole su queste elezioni che sono già storia. A partire dai candidati a Sindaco.
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[Ogni tanto fate refresh]
01:00 Due terzi di schede scrutinate e la situazione sembra cristallizzata: Graziano 30,5%, Stefanelli 29,6%, Faticoni 23%, Russo 14,5%, Forte 3%. Circa. Rispetto ai dati che sono aggiornati su www.minturno.altervista.org c’è da dire, però, che i numeri risentono di una disomogeneità rispetto ai seggi. Alcuni candidati potrebbero essere più forti in alcuni seggi piuttosto che in altri, e quindi aspetterei i dati definitivi, anche se mi sembra che si profili un ballottaggio tra Graziano e Stefanelli. Il Vecchio contro il nuovo, verrebbe da dire, ma sappiamo bene che non è proprio così. Sarà interessante analizzare il voto delle liste e dei consiglieri. Con 19 liste in campo la frammentazione la fa da padrona. I più votati, al momento, Tomao, D’Amici, Moni, Saltarelli, Sardelli, Colacicco, Larocca, Sparagna, Fedele, Nuzzo, Pelle, Izzo. Ci sarà tempo per analizzare il voto, ma messa così mi sembra già di capire chi si ridimensiona e chi ne esce bene. A domani per i risultati definitivi, nella speranza di averli. La lentezza nell’elaborazione dei dati ci avvicina ad un paese del Terzo Mondo.
23:00 Sembra incredibile, ma siamo al 60% dei voti scrutinati. Manco in Uzbekistan. Comunque, la situazione è sempre la stessa: 31, 30, 22, 14, 3. Circa. Mi sa che finirà così.
19:20 Graziano 30% Stefanelli 30% Faticoni 23% Russo 13% Forte 3 %. Siamo al 50% delle schede scrutinate.
19:10 Graziano 30% Stefanelli 30% Faticoni 24% Russo 13% Forte 3 %. Siamo ad un pò meno della metà dei voti scrutinati.
18:30 Com’era prevedibile, lo scrutinio procede a rilento. In Francia ieri a quest’ora già si conosceva il nome del Presidente. Perchè poi si debba votare in due giorni rimane per me un mistero. Ci sentiamo più tardi.
18:15 Tutto tace
17:55 Comunque Minturno resta un comune fondamentalmente di centro destra. Poi venitemi a dire che i partiti non contano. Infatti contano le idee. Conservatrici.
17:35 Graziano 30% Stefanelli 29% Faticoni 24% Russo 14% Forte 3 %. Circa. Quando siamo al 30% dei voti scrutinati
17:31 Scrutinato il 25% delle schede: Stefanelli 28% Graziano 29% Faticoni 25% Russo 14% Forte 2 %. Circa.
17:25 Scrutinato il 20% delle schede: Stefanelli 30% Graziano 30% Faticoni 21% Russo 16% Forte 2 %. Circa.
17:13 Stefanelli 30% Graziano 30% Faticoni 21% Russo 16% Forte 2 %. Circa.
16:51 I dati sono relativi solo a 7 sezioni su 20. Troppo disomogenei.
16:36 Stefanelli 32% Graziano 26% Faticoni 23% Russo 17% Forte 2 %. Circa.
16:27 Vi aggiorno quando siamo al 10% (sempre poche), ok?
16:24 Certo sai le risate a Parma se al ballottaggio contro il PD ci va il candidato di M5S?
16:20 Stefanelli 30% Graziano 29% Faticoni 23% Russo 16% Forte 2 %. Circa. Con il 5% delle schede eh.
16:15 Il 3% delle schede scrutinate sono poche. Però sembra che Russo sia un pò dietro rispetto agli altri tre. Forte out, ma era outsider.
16:09 I primi dati su M5S al nord sono impressionanti.
16:07 Primi risultati parzialissimissimi a Minturno. nemmeno ve li do per quanto sono parziali.
16:04 Certo che se Orlando ha preso il 40% so’ davvero cavoli. Dolci o amari, ma sempre cavoli. Per non parlare di Ferrandelli al 16%…quelli so’ amari e basta.
15:55 Rutelli: voto amministrativo rafforza Monti. Ma stai zitto, no?
15:36 Non mi fido dei sondaggi. Forse l’unico sul quale ci pigliano è quello di Genova, dove Marco Doria passerebbe al primo turno con un buon margine di vantaggio.
15:31 Sbagliato. Affluenza al 71.45% (13.918 votanti). Giuro non faccio più calcoli.
15:27 L’affluenza, al massimo, sarà del 66%.
15:24 Il sito http://www.minturno.altervista.org/ è già intrippato.
15:23 Quest’anno gli iscritti sono 19.479. Tra poco le percentuali dell’affluenza al voto.
Alle comunali del 2010 gli iscritti alle liste elettorali erano 19.232 e votarono in 14.027, pari al 72,94%.
15:00 Finché ce la faccio, seguiamo lo spoglio insieme.
Minturno al voto
Ancora qualche ora e scatta il silenzio. La pausa di riflessione pre-elettorale. Sembra vero. Altro che riflessione, sarà un bombardamento.
Due parole su Minturno, però, le dico pure io.
Come tutti sapete i candidati sono 5. Tutti uomini. Tutti hanno confezionato il loro bel sito, ma i più attivi sul web sono stati Stefanelli e Forte. Russo e Faticoni quasi analfabeti telematici. Graziano così così, magari per interposta persona. E già su questo toccherebbe meditare.
Tutti hanno scritto dei programmi bellissimi, stupendi. Lunghissimi. Puntualissimi. Sulla carta. Di quelli che se si riuscisse a realizzarne il 5% Minturno sarebbe un posto bellissimo. Un paradiso in terra. Viene poi da chiedersi perchè tutte ‘ste cose non siano state fatte prima, ma lasciamo perdere. Le responsabilità hanno nomi e cognomi. Chi vuol vedere, vede.
Tutti hanno elargito sorrisi, promesse, ricchi premi e cotillons. Non si sono visti grandissimissimi big in giro. Nessun Veltroni, per dire. Chi ha privilegiato il porta a porta (eheheh), chi gli incontri pubblici. Tutti, chi più e chi meno con l’eccezione di Enzo Forte, hanno spammato, sporcato, sprecato, violentato il territorio con manifesti abusivi. Restiamo in attesa del resoconto delle spese elettorali e dei finanziatori. E magari pure delle scuse.
Passando al merito, la mia modestissima posizione è nota. E comunque mi ritengo fortunato: ho la residenza a Roma. Nel mio partito, il PD, ci sono tante brave persone e alcune le stimo in particolar modo: Gabriele, Alfonso, Nicola. Se avessi votato, però, avrei scelto Mimma. L’unica voce fuori dal coro, nei mesi passati. E non è poco. Né facile.
Previsioni? Impossibile. Secondo me ci saranno molti voti disgiunti, soprattutto nel centrosinistra. In bocca a lupo a tutti, comunque.
Abusivi a Minturno
Ecco la carrellata dei manifesti abusivi relativi a questo fine settimana. Le immagini non sono esaustive, e c’è da dire che in molti casi i manifesti non ci sono più, coperti da altri manifesti, sempre rigorosamente abusivi. Per la cronaca, tra candidati a Sindaco, coalizioni e partiti non si salva nessuno, eccetto Enzo Forte. Tra i candidati a consigliere comunale la faccenda è diversa, non tutti i 200 e passa candidati stanno spammando il territorio comunale con i loro faccioni, ma mancano due settimane e non è detta l’ultima parola. Resta sempre valida la mia richiesta di rendere pubbliche spese e contributi, ma fino ad ora non sono pervenute risposte ufficiali.
Civiltà e trasparenza
Nei giorni passati ho apprezzato infinitamente l’intervento di Mimma Nuzzo volto a sensibilizzare i candidati alle prossime elezioni amministrative in merito all’annosa questione delle affissioni selvagge. Il suo appello, ripreso durante l’incontro tenutosi nel mese di marzo con il commissario prefettizio e dal quale è scaturito l’impegno di tutti i candidati a Sindaco ad affiggere i manifesti esclusivamente negli appositi spazi, è però caduto nel vuoto ed è possibile vedere pressochè ovunque, nel territorio comunale, manifesti affissi senza alcun rispetto per la legge, per le regole minime di civiltà e per gli impegni presi con il commissario prefettizio
Il problema, ovviamente, riguarda la quasi totalità dei comuni italiani e in questi giorni è nata una campagna di sensibilizzazzione a livello nazionale dal nome “Abusivo? Non ti voto!” che potete trovare sul sito:
http://abusivonontivoto.wordpress.com/
Ricorrere alle affissioni abusive denota mancanza di rispetto per il proprio territorio e per il decoro urbano, mostra una scarsissima sensibilità per i temi ambientali.
In un periodo di difficoltà economiche come quello che il Paese attraversa, inoltre, sarebbe il caso di improntare le campagne elettorali alla massima sobrietà e quindi al minor impegno economico possibile e quindi chiedo a tutti i candidati, sia alla carica di Sindaco, sia per un posto nel consiglio comunale, di rendere pubbliche le spese elettorali di ciascuno, così come i contributi elettorali ricevuti per finanziare la campagna elettorale.
Basta affissioni abusive – Pt. 2
Grazie a Giuseppe che ci segnala il salto di qualità del candidato Pino Russo e ci rammenta la normativa che regola le modalità di svolgimento della campagna elettorale:
“Dal trentesimo giorno antecedente le elezioni è vietata ogni forma di propaganda elettorale figurativa a carattere fisso in luogo pubblico (striscioni, drappi, cartelli stradali, poster, scritte sui muri, etc). L’unica propaganda figurativa a carattere fisso ammessa è quella costituita dalle affissioni sugli appositi spazi”.
Basta affissioni abusive
Il problema delle affissioni selvagge non riguarda solo Roma, ovviamente. È un malcostume diffusissimo pressoché ovunque. E trasversale. Minturno non ne è esente. Le elezioni incombono, e l’amica Mimma Nuzzo ha provato a sensibilizzare tutti sulla questione.
Ne è scaturito un impegno delle forze politiche preso con il Commissario Prefettizio e, soprattutto, con i cittadini.
Il risultato, sotto gli occhi di tutti durante lo scorso fine settimana, è questo.
Lascio a voi ogni commento. Aggiungo solo che ciò che mi fa incazzare di più è che il mio partito si comporti esattamente come tutti gli altri. E non venitemi a parlare di benaltrismo, perchè c’è di mezzo la civiltà. E il rispetto per la propria comunità. E la credibilità del partito e dei singoli. E il mancato versamento dei tributi al Comune. E anche lo sperpero di denaro, che di questi tempi vedere ‘sto spreco uno schiaffo in faccia alle difficoltà economiche di tante famiglie.
Il mio no all’accordo PD-UDC a Minturno
Tutti noi abbiamo un amico che consideriamo un fratello.
Il mio, nelle rubriche del telefono o in quelle di carta, sta proprio sotto la voce “fratello”. Cerco di coinvolgerlo nelle mie scelte politiche. Gli rompo sempre e immancabilmente i cabasisi per dargli indicazioni su chi votare, non senza aver provato a spiegare le ragioni che stanno dietro quella mia scelta. E alla fine di ogni appuntamento elettorale, che sia riservato al PD o che si tratti di elezioni vere e proprie, mi manda un messaggio: m’hai fatto perde’ pure stavolta.
Politicamente parlando, è proprio vero.
Sto sempre dalla parte degli sconfitti. O meglio, delle minoranze.
A Minturno, però, mi sento proprio di averla persa la mia battaglia, almeno nel PD.
Le elezioni amministrative sono alle porte e il PD di Minturno ha fatto le sue scelte. Democraticamente. Con un voto.
Personalmente pago il prezzo di vivere a 150 km di distanza, e in più sono spesso fuori per lavoro. Perciò la sera in cui il direttivo del PD di Minturno ha ratificato la scelta di candidare a sindaco Gerardo Stefanelli ero assente.
La votazione si è conclusa con un solo astenuto e un convitato di pietra a fronte di tutti voti favorevoli. Ma non ho motivo di nascondere che, se fossi stato presente, avrei votato no all’accordo PD-UDC.
E se avrete la pazienza di leggere le mie parole, vorrei spiegare perché avrei fatto questa scelta.
Due forni bastano?
Quando qualcuno mi decanta le virtù dell’UDC ribatto che una delle cose che trovo davvero inaccettabili, a livello nazionale così come a livello locale, è la politica dei due forni. E trovo ancora più inaccettabile che il PD non abbia nulla da ridire su tali comportamenti politici. Anche a Minturno, il partito di Michele e Aldo Forte, sodali di Fazzone in Regione e in Provincia, dialoga con il PD e con pezzi di centrosinistra, ma contemporaneamente tesse la sua tela con Nuova Area e Volare, due liste locali che fanno capo ad altrettanti campioni del trasformismo che gravitano in area PdL. A meno che non si voglia mettere tutto nello stesso calderone, un progetto pilota della Santa Alleanza che alcuni, nel PD, vorrebbero si realizzasse anche a livello nazionale. Ma questa è un’altra storia.
Birra, munnezza e ramazza
L’ipocrisia è una brutta bestia. Lo è nei rapporti tra le persone, e lo è all’ennesima potenza in politica. Uno degli aspetti più deleteri di chi, ai giorni d’oggi, si dedica a questa nobile arte è quello di non parlare chiaro. Usare perifrasi, mezze parole, il detto e non detto, l’allusione. Minturno, ovviamente, non è esente dal morbo. Certe cose non si devono dire, ufficialmente. Si possono far intendere al bar Luccioletta, sulla terrazza Morelli, da Pippetto.E invece bisogna avere il coraggio di dire le cose come sono andate davvero, a Minturno. Anche ufficialmente. Sui giornali. Basta con la cautela. Bisogna far sapere a tutti che la giunta è caduta perchè il consigliere Tomao voleva mano libera sulla Festa della Birra. Voleva imporre la data di svolgimento (a fine agosto, in piena stagone turistica e non a metà settembre, come sempre accaduto) e non voleva nemmeno pagare la tassa di occupazione del suolo pubblico. Altro che bene dei cittadini. Cazzate col botto, quelle dichiarazioni sparate sui giornali. Del resto si sa, l’appetito vien mangiando, e dopo averci guadagato con il Palaghiaccio che faceva cacarissimo (e qualcuno glielo ha permesso), il consigliere avrà pensato di bissare con la Festa della Birra.
Ma non basta, ovviamente. Il protagonista assoluto, anche stavolta, è Romolo del Balzo. E allora bisogna avere la forza di gridare che il Consiglio Comunale è stato sciolto anche perchè si stava preparando la rescissione del contratto con la EgoEco e probabilmente l’Amministrazione si sarebbe costituita parte civile nel processo a suo carico. In un periodo nel quale la ditta incaricata della raccolta dei rifiuti nel comune accumula migliaia di euro di multe al mese per inadempienze contrattuali, multe che non si riescono nemmeno ad incassare a causa delle pesanti pressioni che sono fatte sui dipendenti comunali. Comunque chapeau a Romolo che, salvato da una maggioranza che non ha reputato necessario, salvo rare eccezioni nel PD cittadino (Mimma Nuzzo, Ciro Pignalosa e il vostro affezionatissimo), chiederne le dimissioni da presidente del Consiglio Comunale, non ha esitato a ripagare gli “amici” con una moneta ben diversa.
Sullo sfondo, politici alla Faticoni, ex PSI, ex FI, ex DS, ex PDL, ex tutto. Un pò di qua, un pò di là. Con il PD in Comune ma con Di Giorgi in provincia, basta essere sempre protagonisti.
Che dire, il contraltare all’ipocrisia dovrebbe essere, in un momento di resipiscenza, la responsabilità. Una regola che dovrebbe valere in politica è quella che gli errori si pagano. E Del Balzo, Tomao, Faticoni sono stati errori. Madornali. Grossolani. E allora il senso di responsabilità dovrebbe indurre a riflettere l’ex sindaco, il PD e la maggioranza che ha sostenuto la giunta uscente. Ma non accadrà, tranquilli. Ci sono fulgidi esempi, solo per citare il PD (D’Alema su tutti) che indurranno a ritenere che gli errori politici non si pagano. Mai. Anzi, diventano medaglie.
E allora serve una ramazzata per dare speranza a Minturno e alla sua gente. Se ce l’hanno fatta a Napoli, abbiamo qualche possibilità anche noi. O no?