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Think global to act local

“I lavori della commissione avevano subito una battuta d’arresto, a causa di un emendamento presentato dall’assessore Forte che prevede l’eliminazione di ogni riferimento alla Legge regionale 15/76 sui consultori familiari.” Il resto qui.

Non mi venite a dire che gli accordi  che  si stanno facendo con l’UDC un pò ovunque nella provincia di Latina non c’entrano nulla con quello che accade in regione.

Sale slot, riciclaggio e politica

Cristiana lancia l’ennesimo allarme sulle mafie che continuano a prendersi pezzi di economia per riciclare denaro. A Minturno, come avevo già segnalato, negli ultimi mesi le sale giochi sorgono come funghi e praticamente sono le uniche attività commerciali che aprono. Vogliamo parlare della criminalità organizzata nel nostro Comune? Vogliamo dirlo che nella Provincia di Latina Fazzone e i suoi metodi contunuano a dominare la scena politica e gli accordi che si fanno nei comuni che andranno alle urne passano da lui?  Vogliamo dirlo che a Latina c’è un’amministrazione provinciale di centrodestra si regge grazie ad un pezzo di potere fazzoniano? E vogliamo dirlo che non è tollerabile che l’UDC provinciale governi contemporaneamente con Fazzone e con il PD?

Congresso PD Lazio. E adesso la fase due!

Ringrazio infinitamente gli amici e compagni democratici che, con il loro voto nel congresso di circolo, hanno sostenuto la candidatura di Giovanni Bachelet alla segreteria regionale del PD. L’apporto degli iscritti della provincia di Latina è stato determinante per l’accesso di Giovanni alle primarie vere e proprie, ossia quelle aperte ai cittadini, che si terranno il 12 febbraio prossimo.

Abbiamo raggiunto un risultato straordinario, senza strutture di partito alle spalle, senza manifesti, senza sprecare risorse economiche, rispettando le città e l’ambiente ma con la forza delle idee e con l’impegno di iscritti, donne, uomini, giovani e veterani provenienti dalle diverse componenti del partito, ciascuno con la propria storia politica personale, che hanno partecipato con spirito di sacrificio e impegno encomiabile ad una avventura che, fino a poche settimane fa, sembrava impossibile. Inizia, con la convenzione regionale che si è tenuta questo pomeriggio, la seconda fase del congresso. L’auspicio che formulo è che il prossimo segretario regionale, chiunque esso sia, abbia una forte legittimazione proveniente da un voto dei cittadini quanto più partecipato possibile. Sarebbe, infatti, un pessimo segnale se le primarie facessero registrare una limitata partecipazione di elettori e simpatizzanti del PD Lazio. Da molte parti si nota, non senza amarezza e preoccupazione, una tendenza a minimizzare l’importanza delle primarie e quindi del ruolo del segretario stesso, come se si volesse, nonostante le primarie aperte, relegare la scelta della guida del PD Lazio nel novero delle incombenze che spettano ai soli addetti ai lavori. Non è così e vi prego di riflettere sull’inganno che si rischia di perpetrare a danno di tutti.

Al segretario del PD Lazio spetta l’ultima parola sulla composizione delle liste per Camera e Senato, e quindi dal voto del 12 febbraio dipenderà anche chi sarà candidato per il PD nella nostra regione e quindi anche nel nostro territorio. Il potere del segretario sarà ancora più decisivo qualora si votasse ancora con il Porcellum, ipotesi molto probabile vista la difficoltà più volte manifestata, da parte delle forze politiche che siedono in parlamento, a trovare l’accordo per l’emanazione della nuova legge elettorale e qualora non si tenessero le primarie per la scelta dei candidati. Sarebbe inoltre abbastanza singolare il fatto che, qualora il segretario eletto fosse Enrico Gasbarra e visto che lo stesso Gasbarra non sembra volere rinunciare al suo posto in Parlamento, che il segretario regionale si trovasse a decidere su liste nelle quali esso stesso è incluso. Per questo Giovanni Bachelet ha dichiarato da subito che, nel caso in cui fosse designato segretario regionale del PD, si dimetterebbe da deputato. Tra l’altro il ruolo del segretario regionale richiede un impegno a tempo pieno, come le innumerevoli criticità registrate in circoli sparsi sul tutto il territorio, nonché le questioni politiche esplose proprio in virtù della mancanza di una guida forte a livello regionale, hanno ampiamente dimostrato.

Altro aspetto sul quale il segretario regionale riveste un ruolo di assoluta importanza è il potere di nomina negli enti pubblici. Crediamo fermamente che la politica debba fare un passo indietro rispetto alla questione nomine e che la scelta del personale deputato alla governance degli enti pubblici debba essere sottratta alla disponibilità dei partiti. Ma, finché le normative non prevederanno un diverso sistema di governance, pensiamo che i partiti ed in primis il PD debbano attenersi, nella scelta dei propri rappresentanti nei consigli di amministrazione, innanzitutto a criteri di competenza e siamo lieti del fatto che tale impostazione sia stata fatta propria anche dagli altri candidati alla segreteria del PD Lazio, a partire proprio dal programma di Giovanni Bachelet.

Il PD Lazio ha bisogno di una guida autorevole ma soprattutto di una classe dirigente che fa quel che dice. Abbiamo affrontato la prima parte del congresso e continueremo nella seconda senza stampare un solo manifesto, perchè abbiamo rispetto per l’ambiente, perchè siamo convinti che l’abusivismo dei manifestipolitico- elettorali dimostri mancanza di rispetto della legalità e di senso civico e soprattutto perché crediamo fortemente che in un momento di profonda crisi economica il PD non possa e non debba sperperare inutili risorse economiche e che, anzi, sia richiesta una sempre crescente sobrietà nelle competizioni elettorali nonché nella comunicazione politica. In coerenza con tutto ciò Giovanni Bachelet ha da subito dichiarato che avrebbe votato a favore dello stralcio del condono dell’abusivismo dei manifesti nel decreto milleproroghe in votazione in Parlamento, e grazie alla sua azione politica il provvedimento è stato, per ora, effettivamente stralciato.

Rammento, infine, che, in tutte le circoscrizioni del Lazio, a capo dell’unica lista per la determinazione dei componenti dell’assemblea regionale ci sarà una donna e che le liste saranno decise in piena autonomia da chi ha sostenuto la candidatura di Giovanni in ciascun territorio, senza imposizioni dall’alto.

Vi chiedo quindi di partecipare e far partecipare elettori e simpatizzanti del PD alle primarie per la scelta del segretario del PD Lazio, per dare sempre più forza alle primarie e di scegliere Giovanni Bachelet per rendere il PD un pò più simile a come ce lo siamo immaginato quando abbiamo scelto di fondarlo: un partito sobrio, autorevole, rispettoso delle regole, attento ai diritti dei cittadini e aperto alla partecipazione degli elettori.

Grazie.

Un abbraccio fraterno.

Raffaele

Ultima chiamata per il centrosinistra di Minturno

Di seguito il testo del comunicato stampa inviato domenica. A quanto pare Roberto Lepone mi ha anticipato. Bene. Sotto a chi tocca.

ll quadro politico Minturnese, in vista delle prossime elezioni amministrative, si fa finalmente ricomponendo. Le forze della conservazione e della restaurazione mettono in campo i loro rappresentanti e i candidati a sindaco che gravitano nell’orbita del centrodestra chiedono ai cittadini minturnesi, per l’ennesima volta, un voto di fiducia nonostante pessime prove di governo della città nelle passate consiliature. I nomi di Faticoni, Graziano e Russo, che hanno fatto del trasformismo politico, del clientelismo e del malgoverno le principali caratteristiche del loro agire nell’ultimo ventennio, suonano come un’ulteriore offesa per i cittadini onesti, per le giovani generazioni e per chiunque abbia a cuore il futuro di Minturno e dei suoi figli.
Non stupisce, dinanzi alla possibilità di un profondo rinnovamento della classe dirigente minturnese, l’atteggiamento dell’UDC cittadino che, al pari del partito nazionale, continua a predicare una politica dei due forni a seconda delle convenienze politiche, ma che al momento delle scelte soggiace ai voleri del duo Fazzone-Forte che si stanno, ancora una volta, spartendo la provincia di Latina, anche a costo di mortificare e sacrificare le istanze di rinnovamento che provengono con sempre maggior forza anche del proprio interno.                       
Davanti al pericolo che i gattopardi minturnesi possano ancora una volta truffare cittadini ed elettori, rivologo il mio accorato appello al PD, alle forze di centrosinistra, alle forze civiche, alle associazioni culturali che a vario titolo operano sul territorio grazie all’apporto di giovani che amano sinceramente il territorio e a tutti coloro i quali desiderano rinnovare nel profondo la politica nel nostro Comune affinchè uniscano le proprie forze e le proprie idee per rendere possibile, anche a Minturno, una piccola, grande rivoluzione.
Chi pensa di poter incarnare con sacrificio, dedizione e competenza quelle istanze di rinnovamento che non sono più eludibili, si faccia avanti e dichiari, da subito, di rendersi disponibile a partecipare alle primarie per la scelta del candidato a sindaco di uno schieramento civico e riformista che allarghi gli orizzonti dell’attuale centrosinistra. Si attivi immediatamente quel meccanismo fecondo rappresentato dalle primarie per mettere in circolo idee e permettere ai cittadini di confrontarsi e scegliere un candidato a sindaco forte, autorevole e rappresentativo.

Chi si muove, chi sta fermo

Il mondo politico minturnese, com’è noto, è in piena fibrillazione in vista delle prossime elezioni amministrative. Si susseguono incontri, interviste, dichiarazioni. Tra notizie vere o presunte tali, illazioni,  ricostruzioni di fantasia e sprazzi di verità, i partiti politici e le forze della cosiddetta “società civile” iniziano a posizionarsi. Tralasciando il silenzio imbarazzante del PD, che crea non pochi malumori tra la base del Partito Democratico, negli ultimi giorni l’UDC ha iniziato a porsi al centro della scena politica cittadina. Con quale autorevolezza, è però tutto da verificare. Stupisce infatti leggere di una UDC che “dovrebbe costruire una squadra di governo efficiente in grado di produrre una radicale trasformazione della vita politica della città, alla luce dei fallimenti che hanno caratterizzato i recenti governi cittadini”, come se l’UDC e la sua classe dirigente non fossero corresponsabile di quei fallimenti, sia con le diverse amministrazioni di centrodestra che hanno governato il Comune da svariati lustri, sia con la recente e unica amministrazione di centrosinistra. Come poi il partito di Michele e Aldo Forte dovrebbe dar voce alla domanda che c’è nel Paese di radicale cambiamento nella gestione della vita pubblica ed affrontare una nuova stagione della politica resta, sinceramente un mistero. Parole grottesche ma soprattutto mistificatorie della realtà, che vede invece l’UDC, a livello provinciale e regionale,  perpetuare  i propri disegni politico-familiari-clientelari, peraltro in totale organicità con il PDL del senatore Fazzone e di Romolo del Balzo. Dinanzi a scenari ed alleanze  che si stanno prospettando  e che riguardano esclusivamente rese dei conti all’interno del centrodestra, il PD di Minturno deve uscire dal dorato silenzio nel quale si è rinchiuso e far sentire la propria voce. La rinnovata disponibilità di SEL e Verdi ad aprire un tavolo di confronto programmatico con tutte le forze del centrosinistra nonché la disponibilità a candidarsi di un pezzo da novanta della politica minturnese quale il leader locale dell’IDV Vito Romano, impongono al PD la necessità di farsi promotore dell’apertura di un dialogo che coinvolga non solo le forze politiche del centrosinistra, ma anche i movimenti civici e i cittadini di buona volontà,  per definire insieme programmi e candidature, utilizzando lo strumento previsto dallo statuto del PD, ossia le primarie di partito o di coalizione. La recente tornata elettorale amministrativa e referendaria ha dimostrato un rinnovato interesse per la politica dei cittadini e soprattutto delle giovani generazioni, pertanto auspico che il PD di Minturno abbandoni l’idea di alleanze “contronatura” ma sappia, nei luoghi a ciò deputati e nei modi appropriati, aprirsi quanto più possibile al dialogo e alla partecipazione con la società minturnese per coinvolgere  tutte quelle forze sane e disinteressate che vogliono impegnarsi per costruire un futuro migliore per il nostro Comune.

Un’altra pasta d’uomo, senza dubbio

“Da subito rinuncio alle prerogative connesse alla vicepresidenza, non parteciperò più all’ufficio di presidenza e già dal prossimo consiglio siederò tra i banchi dei consiglieri di minoranza. Sono certo di interpretare anche i sentimenti di chi mi ha eletto nel voler garantire  in queste circostanze il massimo rispetto delle istituzioni”.

Quando si dice salvaguardare le istituzioni. E Penati  è “semplicemente” iscritto nel registro degli indagati, per dire. Le indagini faranno il loro corso. Si doveva procedere così anche a Minturno. Il PD di Minturno aveva il dovere di chiedere un comportamento analogo al Presidente del Consiglio Comunale. Ma paragonare Del Balzo a Penati è come mettere la lana con la seta. E qui mi fermo.

Primarie a Minturno

Nei giorni scorsi ho raccolto e rilanciato  l’invito formulato dagli amici di SEL e Verdi affinchè si apra un cantiere per Minturno in vista delle elezioni Comunali che si terranno nella primavera del 2012 (http://www.telefree.it/news.php?op=view&id=90939). Le vicende politiche Minturnesi, da un punto di vista dei rapporti politica/cittadini, possono avere due sbocchi: allontanare ancora di più cittadini ed elettori dal “palazzo”, schifati da manovre e interessi più o meno velati che hanno vissuto il loro acme nei giorni passati, oppure stimolare una rinnovata partecipazione da parte di chi non si sente più rappresentato da un modo di concepire la politica in maniera clientelare e personalistico. Se allora è vero, com’è vero, che i referendum e le recenti elezioni amministrative si sono contraddistinti per il rinnovato interesse degli italiani per la politica e per decisioni che riguardano in prima persona loro e il futuro delle nuove generazioni. Se è vero, com’è vero, che la maggiore spinta al “cambiamento” è giunto dalla partecipazione dei giovani elettori (e Minturno, per quanto riguarda i referendum, non è stata certo in controtendenza), allora compito di un partito politico “riformista” che vuole essere guida per il centrosinistra e che guarda al futuro del Paese è quello di assecondare la rinnovata passione politica che anima le nuove generazioni. Quale mezzo migliore, allora, se non quello di coinvolgere direttamente gli elettori, se non quello di dar loro la parola per scegliere i propri rappresentanti nelle istituzioni? Le elezioni primarie di coalizione sono previste dallo statuto del PD, si sono tenute con successo nella maggior parte dei Comuni che hanno visto vincere, poche settimane fa, Sindaci del centrosinistra. Il PD si è quindi messo in gioco in molte realtà, a volte con successo del proprio candidato. Altre volte la vittoria nelle primarie è andata ad un candidato esterno al PD, ma ovunque si è messo in moto un meccanismo vituoso di partecipazione che si è poi mostrato decisivo per la vittoria della coalizione. Penso quindi che Minturno non possa e non debba essere esentata dallo svolgimento delle primarie di coalizione per la scelta del prossimo candidato a Sindaco del centrosinistra, e che proprio il PD debba farsi promotore di tale iniziativa politica. Certo, partecipare richiede coraggio, ma è un coraggio che viene premiato perchè laddove ci sono programmi seri, supportati da candidati onesti e credibili e gli “sconfitti” delle primarie si mettono a disposizione della coalizione con lealtà, le energie che si mettono in moto con le primarie costiutiscono un patrimonio politico eccezionale. Chiedo quindi ai miei pochissimi lettori di esprimere il loro parere in merito, partecipando, se vogliono, al sondaggio che ho inserito sul mio piccolissimo blog e magari aiutandomi a diffonderlo quanto più possibile tra i potenziali elettori del PD e del centrosinistra.