Dopo il sindaco di Cori, anche i sindaci di Ardea e Pomezia dicono no all’autostrada Roma-Latina a pedaggio e alla bretella Cisterna-Valmontone.
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No alla bretella Cisterna-Valmontone
Tommaso Conti, Sindaco di Cori, scrive al Ministro delle Infrastrutture Lupi e al Presidente della Regione Lazio Zingaretti.
Egr. sig. Ministro
Egr. sig. Presidente
In qualità di Sindaco del Comune Cori (LT) nel rispetto degli interessi dei nostri concittadini e della nostra terra, esprimo la mia più ferma contrarietà all’autostrada descritta in oggetto che ritengo inutile, devastante e costosa. Ricordo che le amministrazioni precedenti hanno espresso chiaramente, con deliberazioni consiliari, lo stesso concetto.
Le conseguenze sarebbero disastrose sul piano paesaggistico come su quello economico. Le zone interessate, a partire da Aprilia e Cisterna, attraversando il territorio di Cori, Velletri, Lariano, Artena, Labico e Valmontone hanno una forte vocazione agricola (il kiwi, l’olivo e soprattutto la vite) e con l’attraversamento di un’arteria larga 24 metri (10+10 di rispetto), si smembrano, si espropriano, si inquinano aziende di agricoltura biologica, con conseguenze gravissime sul piano dell’occupazione.
Per quanto riguarda anche l’intasamento della Via Pontina, il problema non si risolve con l’autostrada, ma riducendo l’uso del mezzo privato su gomma e per questo è fondamentale costruire la metropolitana leggera Roma-Pomezia-Ardea e potenziare la rete ferroviaria pontina per il trasporto pubblico dei pendolari e delle merci, le autostrade del mare per il trasporto merci.
CHIEDO che le risorse economiche stanziate per l’autostrada Roma-Latina e la bretella Cisterna-Valmontone non vadano perse o impegnate per altre opere, ma stornate a favore del potenziamento della rete ferroviaria regionale: raddoppio della Velletri-Ciampino e il rafforzamento della Cisterna-Roma, dell’adeguamento in sicurezza di tutta la Via Pontina, considerato la sua tremenda pericolosità che in 20 anni ha procurato la morte per incidenti stradali di 560 persone.
Tra l’altro, tale richiesta è conforme all’art. 20 del disegno di legge 1248/13 di conversione del “decreto fare”.
Certo di un Vostro cenno di riscontro positivo, porgo i più cordiali saluti.
IL SINDACO
Avv. Tommaso Conti
Ieri sera a Giulianello
Si è parlato di Cisterna-Valmontone e Roma-Latina, due infrastrutture della quali da anni si dibatte in provincia di Latina. Lo dico subito: la messa in sicurezza della Roma-Latina è necessaria, chiunque percorra quella strada si rende conto della pericolosità delle rampe di accesso, della mancanza di corsie di emergenza, di curve che andrebbero addolcite. Non mancano progetti alternativi Altro è realizzare un’autostrada a pagamento. La Cisterna-Valmontone, invece, è la classica opera inutile che devasta un territorio da un punto di vista ambientale, paesistico e non apporta alcun tipo di beneficio ai territori che attraversa. Tutto ciò al netto di considerazioni trasportistiche relative a studi di traffico che sicuramente andrebbero aggiornati alla situazione attuale, che vede una diminuzione costante dei trasferimenti su gomma tanto delle persone quanto delle merci (a maggior ragione da a e per un’area industriale come quella del frusinate in piena crisi). Nemmeno può funzionare il ricatto della perdita dei finanziamenti (458 milioni di € sui quali il CIPE dovrà deliberare in maniera forse definitiva il prossimo 2 agosto). Quel denaro pubblico (non mi dite che starà fermo presso la Cassa Depositi e Prestiti fino all’apertura dei cantieri), benché non speso per le opere in questione, potrebbe essere recuperato, ad esempio, per la realizzazione di una metropolitana leggera che unisca Roma, Cisterna, Aprilia, Pomezia, Ardea e per migliorare l’intero assetto logistico dell’area.
Il PD della provincia di Latina, che ha più volte ribadito il suo favore alla realizzazione di ambedue le opere, è vittima consapevole di una miopia politica che si perde nella notte dei tempi. Mancanza di programmazione e di idee per la mobilità, per l’integrazione tra trasporto su gomma e su ferro, per l’uso del suolo. Mancanza di comprensione della vocazione dei territori, assenza di condivisione con i cittadini. Come si è detto ieri sera è il modello di sviluppo che va cambiato. Il territorio compreso tra Cisterna e Valmontone non ha bisogno di autostrade d’asfalto ma di autostrade informatiche che mettano in comunicazione la domanda e l’offerta di chi vuole valorizzare e conoscere il patrimonio artistico, culturale, archeologico, naturalistico e ambientale dell’area. Ha bisogno di piccoli interventi di recupero dei beni esistenti piuttosto che di opere faraoniche che non si sa bene a cosa servano. Soprattutto i cittadini hanno diritto ad una informazione completa affinché possano decidere in autonomia del destino dei propri territori.
Questa, nel PD pontino, è purtroppo una posizione assolutamente minoritaria, condivisa dagli amici Fabio Luciani, Tommaso Conti, Sindaco di Cori e pochissimi altri. Sentiamo però il dovere di portare all’attenzione del PD la necessità di pensare ad un modello di sviluppo alternativo e di iniziare a parlare di ambiente come possibilità di sviluppo economico e non come ostacolo alla crescita dei territori. Una battaglia culturale che faremo nel PD anche nel congresso.
Le parole di Tommaso
Nel video un sunto della riunione autoconvocata che si è svolta ieri a Latina.
Non è lunghissimo, potete farcela. Soprattutto, però, andate al minuto 8:00. C’è l’intervento di Tommaso Conti, sindaco di Cori. Mi sono emozionato, a sentirlo. E credo che ci siamo emozionati tutti. Tommaso parla col cuore, e nelle sue parole c’è tutta la delusione di un amministratore del PD che non capisce più cosa sta facendo il suo partito. A Tommaso, ai tanti Tommaso in giro per l’Italia, dobbiamo una risposta. Questo sì che ce lo chiede la storia, altro che governo col PDL.
La lettera di Tommaso
Nei giorni scorsi Tommaso Conti, Sindaco PD di Cori ha inviato a Nicola Zingaretti la lettera che vi riporto integralmente. Mi ha emozionato Tommaso, perchè dalle sue parole traspare la passione per il suo ruolo e per la politica, l’amore per comunità che amministra, la fiducia nelle istituzioni. Ma anche la delusione per quello che è il PD (o quantomeno buona parte di esso) anche nel nostro territorio, per tutto quello che doveva eseere fatto e non è stato fatto, per le difficoltà che ha la politica a dare risposte ai suoi concittadini. Io spero vivamente che Tommaso non appenda la bici al chiodo, perchè è proprio di persone come lui che il PD e il Paese hanno bisogno.
Caro Presidente, scrivo questa lettera in questa forma perchè non riesco ad individuarne altre. La politica è ormai diventata tutta virtuale e non si riesce più a parlare guardando negli occhi nessuno. I partiti e le loro sedi abituali sono ormai completamente scomparse, nei paesi, nelle federazioni provinciali, ovunque. Nella mia federazione provinciale è ormai guerra di bande e non so se ci sia un solo partito o più correnti alternate.
Sono il Sindaco di Cori, paese di circa 11.500 abitanti; non il più grande del Lazio, ma neppure il più piccolo. Alle ultime elezioni amministrative abbiamo conseguito il 65% dei consensi, senza alleanze al centro o a destra.
Nelle elezioni regionali Nicola Zingaretti ha conseguito oltre il 50% dei consensi; nonostante una discreta presenza di grillini nelle elezioni politiche, oltre il 20%, il Pd a Cori ha ancora il 37%. Però se continua così, non poter mai parlare con nessuno, non poter dire mai la propria, non avere organismi di consultazione in cui affermare il proprio punto di vista, temo che alle prossime elezioni ci faremo grillini tutti. Anzi, si faranno grillini tutti, perchè io faccio il Sindaco da quasi sei anni, e se riuscirò a terminare questo mandato, alla fine appenderò la bici al chiodo, perchè la mia strada è finita. Troppa fatica e non si capisce neppure più perchè e per chi.
Una volta la politica aveva una sua valenza ideale, attività in grado da sola di dare un senso ad una vita, ora non ce l’ha più.
Se uno non può confrontare mai il proprio punto di vista con nessuno, se non esiste una tensione ideale, ma chi ce la fa fare tutta questa fatica ?
Tutto il giorno a correre dietro alle buche, ai debiti, alle scuole che cadono, ai cittadini in bolletta, anzi stremati dalla impossibilità di pagare le bollette, senza la possibilità di intravedere neppure una luce all’orizzonte, e neppure di tentare di individuarla con gli altri. La politica deve contenere una speranza, non può essere solo una fatica, e se una fatica deve essere, almeno che sia collettiva e condivisa.
Tu hai nelle mani una speranza; una delle ultime. Vedi di non sprecarla, perchè alttrimenti ci arrendiamo in molti.
Ascolta e decidi. Non fermarti nelle scelte, anche in quelle dei ruoli, alle solite congreghe; nella riduzione delle indennità, degli apparati, procedi drasticamente. In Italia c’è bisogno di tagliare privilegi; prima di tagliare le pensioni Monti avrebbe dovuto tagliare le indennità, le pensioni d’oro, gli stipendi dei grand-commis, i militari, i magistrati, i dirigenti di stato e delle regioni, gli stipendi d’oro delle partecipate; a proposito nella Regione Lazio in particolare c’è molto da fare per sfoltire i ranghi dirigenziali di persone incompetenti e inadeguate. Mio padre, che ha lavorato per una vita e a settantacinque anni ancora lavora, nonostante le ossa cigolanti, li chiamava mangia pane a tradimento.
Le comunità montane a che servono ? Eliminale. La tassa di bonifica perchè la debbono pagare solo i contadini ? E tutti gli altri che usufruiscono della bonifica ? Deve rientrare nella fiscalità generale. Oppure togliere i consorzi e redistribuire funzioni e dipendenti tra i comuni. I Comuni aiutateli; sono ancora l’ultima cerniera tra i cittadini e le istituzioni, perchè rappresentano nella storia italiana, la prima vera istituzione; la civitas, i municipia, il Comune medioevale. Quelli a cui i cittadini ancora si rivolgono con un certo garbo, qualche volta ancora con rispetto.
I soldi spendeteli nelle cose essenziali: le scuole, la sanità, la manutenzione e sicurezza; l’equilibrio idro – geologico del territorio.
Tieni conto di questo, perchè altrimenti tutti a casa; ognuno per sè e Dio per tutti. Per qualcuno è peggio, per qualcun altro è una liberazione.
Distinti saluti
Tommaso Conti
Ultime dal fronte #primarieparlamentari
Beh, parlo di fronte perchè è una specie di guerra. Guerra vi sembra esagerato? Allora facciamo campo minato. Perchè di questo si tratta, quando parliamo della raccolta delle firme per presentare le candidature. Nel mio caso il 5% degli iscritti della provincia di Latina nel 2011 fa circa 240 firme. Il tempo scade venerdì alle 20. O forse prima. Non sono poche per chi non ha un apparato alle spalle, per chi può contare solo sulla rete di amici e compagni democratici con i quali si è stabilito un rapporto di fiducia basato sulla condivisione di idee e progetti. Ok, si deve solo pedalare.
Per chi volesse aiutarmi, i moduli per la raccolta delle firme sono qui. Contattatemi pirsonalmente di pirsona, l’indirizzo e-mail è viglianti.raffaele@gmail.com.
Come scrivevo oggi su FB, chiedo agli iscritti del PD della provincia di Latina di poter partecipare. Poi giudicheranno loro, nel tempo ristrettissimo della campagna “elettorale”, se sia meritevole di fiducia o meno. Chiedo di essere giudicato sulle proposte, e molte le trovate qui perchè ormai da quasi tre anni ho trovato dei compagni di viaggio stupendi.
Poi c’è il territorio, il sud pontino.
E allora vi dico che sono contrario alla bretella autostradale Valmontone-Cisterna e all’autostrada Roma-Latina, mentre mi piacciono le autostrade informatiche.
Sono innamorato del modello Cori perchè nei nostri comuni c’è tanto da recuperare, e il tempo che passa non è sempre perduto ma si porta con sè arti e mestieri che possono creare sviluppo.
Mi piace l’acqua pubblica, quella che scende da Capodacqua ed entra nelle nostre case senza passare per le condutture strettissime di Acqualatina, alle quali magari rimane appiccicato qualcosa che non fa arrivare acqua nelle case.
Mi piace l’odore del mare, quello pulito, rispettato, amato. Magari dai pescatori piuttosto che dalle industrie ittiche.
Mi piace il lavoro sicuro, quello che non ti fa rischiare la vita ogni volta che un operaio sale su un ponteggio o lavora in subappalto di subappalto di subappalto alla manutenzione di un impianto.
Mi piace il lavoro bianco, libero da schiavitù, da contrapporre a quello nero, nerissimo, di cui sono pieni i nostri campi nella stagione di raccolta di frutta, verdura, cocomeri, pomodori.
Mi piace la ribellione alla presenza sempre più pervasiva della criminalità organizzata, che si chiami camorra, n’drangheta, o mafia.
Mi piace ripensare alla politica in termini di sobrietà, contendibilità, apertura alla società civile, partecipazione.
Mi piacerebbe stipulare un contratto a progetto di cinque anni con i cittadini della provincia di Latina, al termine dei quali essere giudicato con le Doparie.
Mi piacerebbe che prendeste in considerazione tutto ciò, entraste nel circolo PD del vostro Comune per firmare la sottoscrizione della mia candidatura alle #primarieparlamentari.