Il PD Latina non gode di ottima salute. Credo sia fuori di dubbio. Il passaggio all’UDC di Loreto Bevilacqua, ultimo segretario provinciale (sic!) prima della gestione di Enrico Forte, segna un ulteriore momento critico nella vita del partito provinciale, già colpito, nelle passate settimane, dalla vicenda Alla, consiglere provinciale passato anch’egli alle dipendenze della famiglia Forte (Michele & Son).
Certo, il trasformismo è uno dei mali della politica italiana, e il PD non ne è sicuramente esente. Qualcuno potrà commentare: poco male, un ex demo-cristiano contento di tornare alla casa madre. Forse. Ma non solo. A mio avviso il problema sta molto a monte. Come ho avuto modo di dire nei giorni della corsa alla segreteria provinciale il PD, nella provincia di Latina, non è mai nato. La contrapposizione tra ex-DS ed ex-Margherita, esplosa in tutta la sua drammaticità nel recente congresso, continua a provocare malumori e lacerazioni che la tregua sancita in vista delle elezioni amministrative non hanno di certo sopito. Il partito naviga a vista, manca una strategia politica a livello provinciale sulle alleanze che rischia di disorientare gli elettori anche in vista delle future elezioni politiche (si vedano le vicende di Gaeta e di Minturno) e i risultati non lusinghieri riportati nell’ultima tornata elettorale (salvo rare eccezioni) sono il sintomo di un partito che non riesce a risollevarsi da uno stato pressoché comatoso. Ma le responsabilità non stanno a Latina. Come può il PD esprimere una leadership convincente a livello provinciale quando manca di una guida a livello regionale? Il Pd Lazio è commissariato da ormai un anno, i dirigenti regionali hanno perso ogni credibilità, tra proposte di alleanze impossibili con la lista di Renata Polverini, lotte intestine e accordicchi per la nuova segreteria. Non c’è altra modo, per uscire dall’empasse, che ridare la parola agli iscritti ed eleggere una nuova assemblea regionale che possa designare un segretario in grado di guidare il partito con autorevolezza. Il Lazio non può farsi trovare impreparato in vista delle elezioni politiche e delle elezioni comunali di Roma che si terranno, presumibilmente, nel 2013. Ciascuno farà la sua parte. Noi ci saremo.
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