Su La Repubblica di oggi si parla anche di Sadao Ichikawa, direttore del laboratorio di genetica dell’Univerità di Saitama, in Giappone.
È stato uno dei più appassionati sostenitori dell’uso pacifico dell’ener-gia nucleare. All’inizio anche lui non nutriva dubbi, ma poi ha cominciato a studiare gli effetti delle radiazioni sulle spighe di grano.
Così, Ichikawa è diventato un antinuclearista convinto, un “verde” grazie ad un fiorellino, la comellina comunis, che ha sottoposto a radiazioni nuclari notando che cambiava colore, da azzurro diventava rosa. Attorno a dieci delle 55 centrali nucleari attive in Giappone, Ichikawa ha seminato questi fiorellini e per cinque anni studenti, casalinghe, pensionati, li hanno monitorati: erano tutti rosa, sempre rosa, come piccoli geiger viventi rendevano palese l’invisibile minaccia.
“Il fiore era un mutante e allora ho capito che non c’è uso pacifico dell’energia nucleare, c’è soltanto uso pericoloso. Vogliamo diventare tutti mutanti? O forse già lo siamo?”
Sull’argomento, anche Alessandro, qui.