E poi ci sono un bel pò di amici (io me li sento vicini, tutti!) che credono, fermamente, nella possibilità di creare un PD “a propria immagine e somiglianza”. E che passano l’estate a scambiarsi idee, e-mail, proposte. A limare, scarnificare concetti, mettere in discussione le proprie convinzioni per una sintesi da condividere con compagni di viaggio conosciuti poche settimane prima, o mai vista di pirsona pirsonalmente. E’ un patrimonio collettivo, che va al di là delle correnti, al di là del congresso, al di là del PD stesso. Un patrimonio sovversivo per alcuni, perché l’idea è rivoluzionaria, ai giorni d’oggi. Anche troppo. Meglio restare nei ranghi e aspettare il proprio turno. Oppure salire sul carro del vincitore prima che abbia vinto, giusto per lasciare tutto com’è, perché il vincitore presunto (dovrai, dovrete buttare il sangue, siete avvisati) non ha, in fondo in fondo, a cuore il partito. Ecco, io vorrei ringraziare uno ad uno questi amici sovversivichenonsiadeguano. Senza citarli. Perchè, come si scriveva nei ringraziamenti deI LP che mi passavano sottomano e che continuo ad ascoltare, I Know who you are.